Scandalo patronati e sindacati sulle pensioni si allarga, milioni di euro sottratti allo Stato

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Lo scandalo che sta investendo patronati e sindacati ha messo in evidenza falle profonde nel sistema previdenziale italiano, come evidenziato ieri 13 gennaio 2025 nella nuova puntata di Lo Stato delle Cose, la trasmissione Rai condotta da Massimo Giletti. Secondo le indagini avviate dalla Guardia di Finanza e dalle autorità competenti, milioni di euro sarebbero stati sottratti allo Stato, sfruttando documenti falsi o pratiche irregolari per ottenere pensioni e sussidi non spettanti. I patronati, che dovrebbero rappresentare un punto di riferimento per i cittadini, sono accusati di aver orchestrato queste frodi insieme a complicità interne ai sindacati. Le conseguenze di questa vicenda si preannunciano gravissime, sia in termini economici sia di fiducia istituzionale.


  • Un sistema finanziato dagli italiani: il ruolo dei patronati
  • Prestito personale

    Delibera veloce

     


  • Succede a New York, ma succede anche in in Italia?

Un sistema finanziato dagli italiani, il ruolo dei patronati

Il concetto di base è semplice: i patronati ricevono un punteggio per ogni pratica svolta, una domanda di pensione, un certificato di esistenza in vita oppure il calcolo dei contributi Inps. Più domande fanno, più punteggio ricevono e più soldi pubblici Incassano. Ma facciamo un passo indietro.

Il sistema dei patronati, che da decenni è un pilastro per gli italiani residenti all’estero, è oggi al centro di una bufera mediatica e istituzionale. Ogni anno, lo 0,199% dei contributi previdenziali versati all’Inps dai lavoratori italiani viene destinato al finanziamento di queste strutture. In cambio, i patronati forniscono servizi gratuiti fondamentali, come la gestione delle pensioni, certificati di esistenza in vita, permessi di soggiorno e assegni sociali. L’inchiesta televisiva condotta da Massimo Giletti su Lo Stato delle Cose ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e sull’efficienza di questo sistema. I risultati emersi lasciano intravedere un quadro complesso, fatto di irregolarità diffuse e gestione opaca.

Tra i principali epicentri delle criticità emerse, spicca la sede del patronato Inca Cgil di New York. I dati raccolti dagli ispettori dell’Inps sono allarmanti: nel 2020, il patronato ha dichiarato 770,65 punti per pratiche svolte, ma solo 4 punti sono stati convalidati; nel 2021, a fronte di 263,5 punti dichiarati, appena 0,5 punti sono risultati conformi. Le percentuali di pratiche annullate sono da record: 99,5% nel 2020 e 99,8% nel 2021, a causa di irregolarità che comprendono pratiche inesistenti, duplicazioni e assenza di firme necessarie per pensioni di reversibilità e assegni sociali.

Le irregolarità non si fermano alle semplici inefficienze amministrative. Ogni pratica dichiarata e non valida rappresenta una sottrazione indebita di risorse pubbliche. Questi fondi, che avrebbero dovuto sostenere cittadini italiani all’estero, si traducono invece in un costo per l’erario.

Succede a New York, ma succede anche in Italia?

I casi di irregolarità del patronato Inca Cgil di New York hanno riguardato soprattutto permessi di soggiorno, l’assenza di mandati sulle pensioni di reversibilità (spesso per mancanza di firma della persona) e sugli assegni sociali. Ma è inevitabile domandare se situazioni simili si verificano o si possano verificare anche in Italia. Anche perché nel corso della trasmissione è stato infatti fatto riferimento anche all’allargamento dell’inchiesta a presunte irregolarità alll’Inas Cisl Abruzzo.

Stando a quanto emerso da testimonianze anonime, il meccanismo messo in piedi sarebbe infatti simile a quanto visto con l’Inca, sebbene la stessa Cisl, ospite della trasmissione, ha respinto le accuse al mittente e difeso la propria posizione e la correttezza dei comportamenti.

Da parte sua, di fronte alle accuse, il patronato Inca Cgil ha respinto le critiche, attribuendo le difficoltà a fattori esterni come il turnover del personale e la pandemia. La coordinatrice della sede di New York ha dichiarato che i problemi affrontati negli ultimi anni hanno ostacolato il regolare funzionamento dell’ufficio. Il verbale ministeriale citato durante l’inchiesta televisiva sembra smontare queste giustificazioni, evidenziando che le anomalie riscontrate non possono essere spiegate esclusivamente da circostanze contingenti.

Le criticità emerse non sembrano un caso isolato, ma il sintomo di un sistema strutturalmente fragile. Il Ministero del Lavoro ha già avviato verifiche approfondite per far luce sulle irregolarità riscontrate ma, sulla base dei primi riscontri, sembra che ci siano troppi punti oscuri che confermerebbero le irregolarità

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Leggi anche



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link