Emilia-Romagna, dal Passante di Bologna alla Cispadana: la «grande coalizione» sulle opere non c’è. Bignami: «Colpe di chi amministra»

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di
Marco Madonia

L’invito del governatore Michele de Pascale viene stroncato dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera:«Infrastrutture ferme per l’incapacità della Regione in già accordi stipulati. Come la Campogalliano- Sassuolo»

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«Le infrastrutture dell’Emilia-Romagna? Sono ferme anche a causa di una difficoltà del governo regionale di dar corso ad accordi già stipulati. Penso alla Sassuolo-Campogalliano o anche alla Cispadana». Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e plenipotenziario lungo la via Emilia, Galeazzo Bignami, stronca sul nascere l’ipotesi della «Grossa coalizione» per le grandi opere invocata dal presidente della Regione, Michele de Pascale, nel suo discorso programmatico davanti all’Assemblea regionale. 

Sulle infrastrutture, aveva detto il governatore, «serve un patto istituzionale serio. Qui non si vendono pentole. Non ha senso che io dia la colpa a Salvini per i finanziamenti e Salvini a me per i tempi dei lavori. Spero di incontrare il ministro già nelle prossime settimane», aveva chiuso il presidente della Regione incassando, però, lo stop della capogruppo meloniana, Marta Evangelisti.




















































Ha rincarato la dose Bignami che, soprattutto su bretella Campogalliano-Sassuolo e Cispadana, ha rispedito la palla nella metà campo avversaria. Sulla bretella tanto invocata dal distretto della ceramica, dicono i meloniani, c’è contrarietà proprio nel Pd, mentre sulla Cispadana ci sono criticità sui collegamenti. 

C’è poi l’eterno dibattito sul Passante di Bologna. Qui, causa inflazione, i costi sono volati alle stelle (quasi 3 volte rispetto al progetto iniziale) e Fratelli d’Itali tiene comunque viva la fiamma del bypass a Sud. «È un’opera che va attuata — ha spiegato Bignami — anche se per Passante non intendiamo il Passante di mezzo, ma un’opera che consenta di bypassare Bologna: per Fratelli d’Italia rimane prioritario il Passante Sud».

Nel caso del Passante, ricorda Bignami, i ritardi non sono «responsabilità» degli enti territoriali, semmai «più a livello nazionale, ma non da parte del governo». 

L’ex viceministro di Matteo Salvini ricorda che «è necessario approvare un piano economico e finanziario, che deve essere approvato anche dall’Europa, con cui si varano una serie di interventi tra cui il Passante, che cuba attorno ai 2,5 miliardi». Una stima, peraltro, al ribasso, visto che il costo dell’infrastruttura potrebbe arrivare a lambire i 3 miliardi. 

Spetterà ad Autostrade e ministero fare tornare i conti, anche se il governo non potrà investire di tasca sua ma solo aumentare i pedaggi o allungare le convenzioni in essere, soluzioni politicamente abbastanza complicate. Peraltro sul progetto ci sono moltissimi dubbi nel campo del centrosinistra. L’attuale presidente dell’Assemblea legislativa, Maurizio Fabbri, in campagna elettorale aveva firmato un documento anti-Passante. 

Bignami è tornato sul tema dei costi. «È necessario poterlo realizzare con un equilibrio che contempli altre opere, come Gronda di Genova o l’allargamento dell’A1 — ha chiuso —. È necessario che ci sia questa composizione, nel cronoprogramma dovrebbe essere realizzato per febbraio e confidiamo che il Passante possa entrare dentro questa pianificazione». 

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Intanto, come detto, nei prossimi giorni la nuova giunta regionale conta di incontrare il ministro, con il quale peraltro ci sono contatti frequenti. Una delle prima mosse della nuova giunta sarà rivedere il Prit, il Piano integrato dei trasporti che elenca il fabbisogno di infrastrutture. 

La Regione, a breve, istituirà un Tavolo delle infrastrutture con gli operatori economici per aggiornare il piano da presentare a Roma. Anche se, per la verità, le esigenze sono sempre le stesse da decine di anni: Passante, Campogalliano-Sassuolo, Cispadana, ampliamento dell’A13 (terza corsia tra Bologna Arcoveggio e Ferrara sud) e dell’A14 (quarta corsia tra San Lazzaro e diramazione per Ravenna) e, infine, adeguamento della Statale 16.

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