Assicurazione Sanitaria Docenti: Cos’è? | La Scuola Oggi

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A fronte dell’aumento delle aggressioni verso docenti e personale scolastico, il Ministro Valditara ha proposto l’introduzione di un’assicurazione sanitaria per i docenti. Se non sarà un reale deterrente per gli atti violenti, potrebbe comunque rivelarsi un valido strumento di tutela e protezione nei confronti di insegnanti, dirigenti e personale ATA.

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Cos’è l’assicurazione sanitaria per i docenti? 

L’assicurazione sanitaria per i docenti è, al momento, una semplice idea. Bella, interessante, ma ancora astratta e da definire.

Per il momento non si hanno ancora notizie precise sul come dovrebbe funzionare, oppure informazione su cosa dovrebbe coprire nello specifico.

Se ne è iniziato a parlare in occasione del VII convegno annuale dell’ANP a Roma, quando il Ministro Valditara ha dichiarato: 

«Stiamo pensando ad una assicurazione sanitaria per il personale della scuola. Ormai ce l’hanno i privati, tutti i dirigenti hanno una assicurazione sanitaria. Lo Stato deve garantire il benessere. Per questo abbiamo pensato agli sconti per il personale docente: bisogna pensare ad un insegnante rispettato, valorizzato, da lì si costruisce e si cambia la società».

Al pari di qualsiasi altra assicurazione sanitaria, quindi, anche quella destinata a docenti e personale scolastico dovrebbe coprire spese e prestazioni medico-sanitarie o, comunque, ridurne notevolmente i costi.

Quanto costerà l’assicurazione sanitaria per gli insegnanti? Quale sarà la copertura? 

In occasione del convegno, il Ministro Valditara ha accennato all’aspetto economico che, a suo dire, sarà parecchio vantaggioso: con soli 4 euro al mese, quindi con circa 50 euro annuali, docenti e personale scolastico godranno di una copertura assicurativa di circa 6mila euro

Le recenti dichiarazioni del Ministro Valditara hanno sottolineato anche l’intenzione del Governo di estendere e ampliare il welfare per il personale scolastico.

Cosa ha dichiarato il Ministro Valditara

L’idea dell’assicurazione sanitaria per insegnanti, dirigenti e personale ATA è sorta a seguito delle numerose aggressioni all’interno delle istituzioni scolastiche, sempre più frequenti.

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Si tratta spesso di genitori che, in difesa dei figli, attendono gli insegnanti all’uscita da scuola per “dar loro una lezione”, o studenti che praticano vero e proprio bullismo verso i docenti devono essere fermati, in qualche modo; al contempo, tutto il personale scolastico deve essere tutelato e protetto e l’introduzione di un’assicurazione sanitaria potrebbe essere un primo passo avanti. 

Le dichiarazioni del Ministro Valditara, oltre che sull’aspetto economico, hanno sottolineato anche l’intenzione di estendere e ampliare il welfare per il personale scolastico, con il riconoscimento di “autentici professionisti della conoscenza” verso docenti e dirigenti scolastici. 

«Tutti coloro che hanno incarichi dirigenziali nel mondo privato hanno un sistema di welfare aziendale».

Con queste parole, Valditara ha voluto evidenziare il fatto che il personale scolastico, nonostante sia alle dipendenze dello Stato, si trovi allo stesso livello del privato e meriti, pertanto, gli stessi identici diritti anche in ambito sanitario. 

Il progetto, già nei mesi scorsi, ha ricevuto diverse critiche e opposizioni da parte di alcuni sindacati, tuttavia il Ministro Valditara è fermamente deciso a continuare su questa strada.

Le reazioni all’annuncio

All’annuncio di Valditara sono seguite, ovviamente, reazioni anche molto diverse tra loro. Il primo riscontro positivo è stato quello dei presidi e lo stesso Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, ha dichiarato:

«Io credo che una serie di provvedimenti favorevoli agli insegnanti e a tutto il mondo della scuola siano qualcosa di estremamente utile considerando che molte categorie hanno assicurazioni private anche di buon livello e calcolando le difficoltà del Ssn di venire incontro a tutte le esigenze dei cittadini».

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Sulla stessa linea anche Giuseppe D’Aprile, segretario generale di Uil Scuola: 

«È un fatto positivo quando si interviene per valorizzare il personale della scuola sotto ogni punto di vista. Annunci che se si dovessero concretizzare ci troverebbero d’accordo nel momento in cui interesseranno dirigenti, docenti e ATA, precari compresi. Figure professionali, queste, che contribuiscono, ognuno con le proprie specificità, a garantire la funzionalità delle scuole. Il primo obiettivo, quello principale, resta però l’aumento delle retribuzioni, a partire dal prossimo contratto. Il rispetto e il riconoscimento sociale passano inevitabilmente anche per l’aumento degli stipendi». 

E sulla questione stipendi, con tono decisamente provocatorio e poco “accogliente” nei confronti della proposta di Valditara, si è espressa Gianna Fracassi, segretaria Flc Cgil:

«Il ministro pensi a trovare le risorse per il contratto se vuole valorizzare gli insegnanti. Vogliamo stipendi decenti non le polizze».

Le fa seguito Alessio D’Amato, esponente di Azione ed ex assessore regionale alla Sanità del Lazio: 

«In questo governo c’è una tendenza a vendere polizze: prima il ministro Musumeci sulle abitazioni, ora il ministro Valditara tenta con le polizze sanitarie. Forse sarebbe utile pagare meglio gli insegnanti italiani che sono tra i meno pagati in Europa».

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La replica di Valditara non si è fatta attendere. Il Ministro, infatti, ha parlato di un aumento del 6% circa con il rinnovo del CCNL 2022/2024.



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