Emodinamica chiusa e pazienti con sindrome coronarica acuta parcheggiati in pronto soccorso

PAOLA (Cs) – Due pazienti a cui era stata diagnosticata una pericolosa patologia cardiaca in atto, sono stati trattenuti in pronto soccorso per due giorni a causa di carenza di posti letto in un centro dotato di emodinamica, nonostante alcuni piani più sù, nello stesso ospedale, erano presenti emodinamica ed emodinamista per effettuare l’angioplastica.

E ciò perché l’Asp non ha ancora rilasciato l’autorizzazione alla modernissima sala di emodinamica di Paola, dotata di un angiografo di ultima generazione, completata e collaudata da oltre quattro mesi al costo di due milioni di euro.

Ecco, queste sono le anomalie della sanità calabrese, denunciate da una fonte autorevole e qualificata, l’avvocato Ennio Abonante; anomalie che, però, si registrano quando a stare male è la povera gente.

E sì, perché se ad avere bisogno di aiuto sono loro, i politici, i burocrati, i potenti della Calabria, le autorizzazioni arrivano in un batter d’occhio.

Ma andiamo alla denuncia dell’avvocato Abonante.

TRE DECESSI SOSPETTI IN DUE MESI

Negli ultimi due mesi, purtroppo, si sono registrati tre decessi che hanno riacceso i riflettori sulla inadeguatezza ed inefficienza del sistema di emergenza urgenza, soprattutto in caso di SCA, sindrome coronarica acuta, che è una patologia tempo dipendente, che non ammette ritardi e richiede la presenza di servizi di emodinamica.

DUE CASI GRAVI “PARCHEGGIATI” ALL’OSPEDALE DI PAOLA

A questo proposito, alcuni giorni orsono, due cittadini colti da malore si sono recati al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Paola, dove gli è stata diagnosticata una patologia cardiaca in atto e sono stati trattenuti in reparto per due giorni, in attesa del trasferimento in un centro dotato di emodinamica, a causa della mancanza di posti letto nelle strutture pubbliche e private accreditate.

EMODINAMICA SUPER ACCESSORIATA ANCORA CHIUSA, NONOSTANTE I DUE MILIONI DI EURO SPESI

Se immaginiamo la scena c’è da rabbrividire: nello stesso momento in cui i due pazienti si trovavano al piano terra del nosocomio di Paola, al IV piano dello stesso Ospedale, nel reparto di cardiologia diretto dalla d.ssa Maria Teresa Manes, c’era il dr Francescoantonio Rosselli, cardiologo emodinamista di grande professionalità ed esperienza, il quale, strumenti alla mano, era pronto ad effettuare l’angioplastica, ma non l’ha potuta eseguire perché l’Asp non ha ancora rilasciato l’autorizzazione.

La stessa Asp che ha speso due milioni di euro per una modernissima sala di emodinamica e per l’acquisto di un angiografo di ultima generazione, che è stata completata e collaudata da oltre quattro mesi.

Il servizio di emodinamica non può dipendere dal numero di abitanti, se l’orografia e la viabilità del territorio non permettono di rispettare le linee guida.

Avere salvato anche una sola vita umana, vale bene i fondi spesi, magari sottratti a feste, sagre, fiere, concerti e chi più ne ha più ne metta, pratica oramai consueta della festaiola Regione.

E LE PROCURE CHE FANNO?

Anche le Procure della Repubblica, devono alzare il tiro ed individuare ed indagare su politici e burocrati, che hanno il compito di assumere decisioni per assicurare il diritto alla salute e se non lo fanno devono iniziare a pagare penalmente.

LA STORIA DEL POLITICO REGIONALE CHE INTERVIENE PER SALVARE IL PARENTE

Anche perché, purtroppo, non tutti i pazienti sono uguali, in quanto se è uno di loro, intendo dire i politici o i burocrati, ad essere dall’altra parte, cambia tutto e, se lo dico, lo faccio con cognizione di causa.

Circa venti anni fa, insieme ad alcuni amici, abbiamo costituto l’associazione Salviamo il cuore sul Tirreno cosentino, consapevoli della necessità che su quel territorio, composto da 33 comuni, fosse necessario almeno un servizio di emodinamica, che già era praticata in regime ordinario, ma senza accreditamento regionale, presso l’ex Clinica Tricarico da un giovanissimo dr Rosselli, poiché i pazienti in caso di Sca venivano trasferiti addirittura a Catanzaro, in quanto quel servizio non era attivo neppure a Cosenza.

Abbiamo investito del problema il Presidente e tutti i consiglieri regionali in carica, da destra a sinistra, ma abbiamo ricevuto sempre porte in faccia. In un caldo pomeriggio d’estate, però, si è verificato l’imponderabile.

Uno strettissimo congiunto di un importantissimo consigliere regionale, in vacanza a Diamante, ha accusato un malore ed è stato trasferito presso la ex clinica Tricarico.

E’ stato allertato il dr Rosselli, che non era in servizio e si trovava insieme a me e ad altri soci presso la sede dell’associazione, il quale, ha accertato che si trattava di una Sca e che era necessaria una angioplastica, che lui, però, non poteva eseguire in urgenza, perché la struttura non era accreditata con il Ssn e con la Regione Calabria e, quindi, il paziente doveva essere trasferito a Catanzaro, ma con scarse possibilità di sopravvivenza.

L’onorevole, quindi, si è fatto garante della Regione Calabria ed ha chiesto al direttore sanitario di autorizzare il dr Rosselli: l’intervento è perfettamente riuscito, il paziente è stato salvato e dopo circa quindici giorni la Giunta Regionale ha deliberato l’accreditamento del servizio di emodinamica presso la clinica Tricarico anche in urgenza.

La domanda sorge spontanea: per ottenere l’attivazione del servizio a Paola, magari, inizialmente anche solo in regime ordinario, dobbiamo sperare che accada, di nuovo, ad uno di loro?», si chiede provocatoriamente l’avvocato Ennio Abonante.

Ecco, su questi temi ci piacerebbe ricevere una replica o comunque un chiarimento da parte del governatore Roberto Occhiuto o dal direttore generale dell’Asp cosentina Antonio Graziano.