Un terremoto di magnitudo 7 scuote il Tibet. Centinaia di vittime

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Un colpo terribile, nel gelo dell’inverno himalayano, poco a nord del massiccio dell’Everest. Il terremoto che ha colpito il Tibet alle 9.05 (ora di Pechino) di martedì 7 gennaio ha avuto una magnitudo intorno a 7 della scala Richter, con epicentro a poca distanza dalla città di Shigatse, una delle più ricche di storia e di monumenti dell’altopiano.

Secondo Xinhua, l’agenzia statale di informazione cinese, sono stati colpiti con estrema durezza anche la cittadina di Tsogo e 27 villaggi in un raggio di 20 chilometri dall’epicentro, abitati complessivamente da 6.900 persone. Uno di questi è Tingri (o Dingri), dove la strada per la valle di Rongbuk e il campo-base dell’Everest si stacca da quella che attraversa da ovest a est l’altopiano.

La zona colpita dal sisma ha una quota media di 4200 metri, e secondo le previsioni meteo, nelle prossime notti la temperatura scenderà fino a 17 gradi sottozero. L’ANSA, martedì pomeriggio, riferisce che i morti finora estratti dalle macerie sono 126, i feriti accertati 188 e le case abbattute un migliaio. Ma questi numeri, purtroppo, sono destinati a salire.

Secondo la televisione di Stato CCTV, sono già all’opera più di 3.000 soccorritori, e il vicepremier Zhang Guoqing è stato inviato nella zona per coordinare il lavoro. Il governo di Pechino ha stanziato 100 milioni di yuan (circa 13 milioni di euro) per gli interventi di emergenza.

Il leader cinese Xi Jinping ha esortato i soccorritori a compiere uno sforzo eccezionale per soccorrere la gente, ridurre al minimo il numero delle vittime e trovare una sistemazione a chi ha perso la casa. “Offro le mie preghiere per coloro che hanno perso la vita ed estendo i miei auguri per una rapida guarigione a tutti coloro che sono rimasti feriti” ha dichiarato il Dalai Lama da Dharamsala, in India, dov’è in esilio dal 1959.

Gli abitanti del Khumbu e delle altre valli del Nepal nord-orientale hanno sentito con violenza la scossa principale e le decine di scosse di assestamento delle ore successive. La popolazione di Kathmandu, a 240 chilometri in linea d’aria dall’epicentro, è stata svegliata dal sisma, e migliaia di persone sono scese in strada. A differenza del rovinoso terremoto dell’aprile 2015, che aveva ucciso circa 8.000 persone, fino ad ora non sono state registrate vittime nella capitale.

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Secondo lo U.S. Geological Survey, il terremoto ha avuto una magnitudo di 7.1, analoga a quella del sisma che nel 1980 ha devastato l’Irpinia e altre zone del Mezzogiorno italiano, e un epicentro a circa 10 chilometri di profondità. Per le autorità di Pechino e l’agenzia Xinhua la magnitudo è stata di 6.8. La magnitudo è stata pari a 7, invece, secondo la Everest Seismic Station-Pyramid, una stazione installata presso il Laboratorio Piramide di Ev-K2-CNR, a 5000 metri di quota sul versante meridionale dell’Everest, in Nepal. La distanza in linea d’aria dall’epicentro, circa 70 chilometri, ne fa l’osservatorio sismologico a banda larga più vicino alla zona colpita.

Il terremoto è stato causato da una faglia superficiale di direzione quasi nord-sud, perpendicolare ai fronti tettonici della catena himalayana, che percorrono tutta la catena”, spiega Franco Pettenati, ricercatore di Ev-K2-CNR e dell’OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste), che segue a distanza i dati che arrivano dall’Everest Seismic Station-Pyramid, operativa dal 2014. Dal server a 5000 metri di quota, i segnali giungono via satellite a un server a Kathmandu, e quindi al centro di acquisizione OGS in Italia.

L’Himalaya è il risultato della più grande collisione tra placche tettoniche, con la formazione dei monti più alti della Terra” spiega un comunicato di EV-K2-CNR. “La stazione permette di monitorare e studiare la regione dell’Everest, caratterizzata da un’alta velocità di scorrimento. Nel 1934, con epicentro non lontano dal punto dove si trova la stazione (e a soli 15 km dalla montagna) si è verificato un terremoto di magnitudo 8.1 che causò oltre 10.000 morti”.

A causa del gelo dell’inverno, i trekker sono quasi completamente assenti dalle valli del versante nepalese dell’Everest, e anche gran parte della popolazione è scesa più a valle in cerca di un clima più mite. Tra gli alpinisti impegnati in questi giorni sugli “ottomila”, Simone Moro, Nima Rinji Sherpa e Oswald Pereira sono a Kathmandu, dove hanno sentito il terremoto, e partiranno nei prossimi giorni per il campo-base del Manaslu. Sull’Annapurna, molto più a ovest dell’Everest, Chhepal Sherpa e Lhakpa Gelu Sherpa, coadiuvati da Sajid Sadpara, hanno piazzato corde fisse fino a circa 6700 metri di quota, mentre Mattia Conte e Sarah Abdovais hanno raggiunto il campo III.

Il racconto di Jost Kobusch, l’unico alpinista impegnato sull’Everest

Ha sentito con forza il terremoto il tedesco Jost Kobusch, che punta a una solitaria invernale della cresta Ovest dell’Everest. Al momento del sisma, Kobusch si trovava nella sua tenda al Campo 1 posto a circa 5700 metri di quota: “mi svegliai nella confusione, perché tutto intorno a me esplodeva. Non ero sicuro che fosse un terremoto o se qualche seracco importante fosse appena crollato. Sono stato colpito dalle onde d’urto e da piccoli blocchi di neve e ghiaccio che hanno perforato la tenda. Quando tutto si calmò mi dissi: Ok, qualunque cosa fosse, è meglio rilassarsi e aspettare che le cose si calmino. Così ho aspettato un paio d’ore e poi ho deciso che probabilmente era una buona idea tornare al Campo Base”, ha raccontato.

L’alpinista tedesco, nonostante le scosse di assestamento avvertite mentre percorreva il ghiacciaio del Khumbu, ha così raggiunto senza problemi Lobuche, dove aveva allestito il campo nei pressi della Piramide del Ev-K2-CNR. Kobusch ha poi raccontato via telefono la sua esperienza alla giornalista Angela Benavides che ha potuto rassicurare tutti dai suoi canali social e con un ampio articolo su Explorersweb.

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Da notare che dieci anni fa, nel 2015, Kobusch si trovava al campo-base dell’Everest quando una valanga staccata dal sisma uccise 22 persone, in prevalenza Sherpa.



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