I dati sono la più importante leva strategica del settore assicurativo per dare nuova linfa alla relazione con i clienti e generare inedite opportunità di crescita. I player che abbracciano pienamente l’innovazione digitale, potenziata dall’intelligenza artificiale, rafforzano la propria rilevanza e competitività nel mercato. Si tratta di innovare i modelli di business esistenti, attingendo a nuove competenze e nuovi talenti, e di abbracciare un cambiamento culturale: partendo dai dati, si può costruire un set informativo più dettagliato sul cliente, anticipando le sue esigenze e offrendo soluzioni assicurative più personalizzate. Significa, in ultima istanza, fidelizzarlo.
Il valore dei dati
Le compagnie assicurative rappresentano un pilastro del sistema economico e sociale. «Tradizionalmente sono considerate una rete di sicurezza finanziaria. Ma oggi hanno l’opportunità di espandere il proprio ruolo, contribuendo attivamente a prevenire i rischi, mitigare i danni e colmare le ampie lacune di protezione esistenti», sottolinea Savino Grande, bancassurance manager di Deda Bit. Basta citare un dato per comprendere il livello di sottoassicurazione in Italia: considerando il totale premi delle assicurazioni danni, escludendo quelli del settore auto (di cui la r.c. auto è ovunque obbligatoria), il divario dell’Italia rispetto agli altri paesi europei risulta molto evidente; nel 2023 in Italia il rapporto tra questi premi e il pil è stato pari all’1%, rispetto all’1,6%, 1,8% e 3,1% di Germania, Spagna e Francia (fonte: Ania).
Un esempio concreto in ambito catastrofale: geolocalizzare in modo preciso l’abitazione, partendo da database pubblici, come le informazioni catastali, permette di definire meglio il pricing della copertura contro rischi catastrofali. Strumenti analoghi, spiega il bancassurance manager di Deda Bit, consentono alla compagnia un’analisi più puntuale del rischio di portafoglio complessivo, allo scopo di valutare eventuali azioni strategiche per bilanciarli o mitigarli.
Assicurazioni 2030: il digitale e la convergenza dei settori riscrivono le regole del gioco
Il settore assicurativo è forse tra quelli che, in ambito finanziario, hanno abbracciato l’innovazione con più timidezza. Ma la transizione digitale ha ormai da tempo favorito l’adozione di modelli più innovativi a supporto del processo di gestione e post-vendita delle coperture assicurative. «Oggi al modello fisico tradizionale si è affiancata la distribuzione attraverso piattaforme digitali e un modello ibrido, phygital, che integra relazione umana e tecnologia, per un’assistenza più efficace e personalizzata», continua Savino Grande. «Il trend è inarrestabile e porterà a un’accelerazione del processo di digitalizzazione».
Basti pensare che, entro il 2030, l’80% delle polizze sarà acquistato tramite piattaforme digitali (fonte IIA in partnership with Global Insurtech Alliance). Lo stesso report dice che in Italia questo canale crescerà di quasi il 30% su base annua tra il 2019 e il 2030. La trasformazione digitale del settore assicurativo si sovrappone a un altro fenomeno: l’innovazione, infatti, sta contribuendo a rendere i confini tra i settori sempre più labili. Questo è particolarmente vero lungo le catene del valore di tre aree di bisogno principali: salute, casa e mobilità, che tendono sempre più a convergere tra loro.
Da tempo i giganti dell’ecommerce propongono l’acquisto di varie tipologie di prodotti in abbinamento a coperture assicurative dedicate. Protagonisti di questa evoluzione del contesto competitivo non sono soltanto le big tech, ma anche e soprattutto gli operatori dei settori tradizionali – per esempio telecomunicazioni, energia e mobilità – che cercano di integrare nella propria offerta core servizi aggiuntivi in grado di coprire in maniera completa il bisogno del cliente, che si tratti di muoversi, gestire la propria abitazione o avere cura della propria salute e del benessere generale.
Il percorso sul fronte sostenibilità
L’analisi dei fattori ambientali sociali e di governance, in particolare, viene affrontata con una visione sistemica, competenze trasversali, provenienti da diversi settori industriali e un solido approccio di data governance e System Integration, che si sviluppa attraverso l’integrazione di fonti dati interne ed esterne e la digitalizzazione dell’intero processo esg. Essenziale, a questo scopo, è garantire tre passaggi, spiega l’esperto: una piena tracciabilità dei dati sulla sostenibilità e dei modelli di calcolo la gestione del reporting di sostenibilità, per la creazione di Report sulla Sostenibilità conformi agli standard e ai framework normativi un supporto alla raccolta e valutazione dei dati lungo l’intera catena del valore
Come big data e machine learning rivoluzionano le assicurazioni personalizzate
Alla base di tutti questi processi di trasformazione c’è l’utilizzo di tecnologie avanzate come il big data e il machine learning. L’integrazione di dati provenienti da fonti interne ed esterne consente di creare modelli predittivi sempre più accurati, migliorando la valutazione dei rischi e ottimizzando i processi decisionali. In questo modo, le compagnie assicurative possono offrire prodotti e servizi più innovativi e personalizzati.
Al tempo stesso, «le nuove tecnologie, consentono di realizzare un’analisi dei bisogni più sofisticata. Sapere che l’abitazione di un cliente si trova in una zona a elevato rischio furto, per esempio, può suggerire l’opportunità di predisporre un’adeguata copertura. E pensiamo alle informazioni che si possono trarre dall’analisi di altri dati, come le abitudini di spesa dei consumatori: un bonifico ricorrente per saldare le rette dell’università può aprire un dialogo con il cliente sulla possibilità di sottoscrivere una polizza specifica», osserva Savino Grande. Big data e machine learning aiutano a trasformare i dati in informazioni utili a migliorare la relazione con il cliente: costruire un’immagine dettagliata del cliente, infatti, consente di anticipare le sue esigenze e offrire soluzioni assicurative su misura, fidelizzandolo.
Non c’è dubbio che i dati siano la chiave del settore assicurativo per sbloccare la relazione con i propri clienti e generare nuove opportunità di crescita. Il focus strategico, qui, è sull’applicazione di sistemi basati sull’AI per l’estrazione di informazioni e nell’automatizzazione di processo. Questo presuppone l’evoluzione della cultura aziendale verso una diffusa mentalità data driven, che parta dall’analisi, dalla comprensione e trasformazione dei dati a ogni livello. Tra le possibili aree di sviluppo, a titolo esemplificativo, ci sono: Advanced Analytics e Business Intelligence per prevedere i trend futuri e supportare le fasi decisionali Virtual Assistance e Conversational Platform per ottenere rapidamente informazioni utili e aggiornate Image Processing e Visual Recognition per comprendere e modificare le immagini. (riproduzione riservata)
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