Ci sono zone della città in cui – in alcuni giorni della settimana, e in alcune settimane dell’anno -, la riscossione della sosta nelle strisce blu va a rilento. Decisamente a rilento. Come se fossero occupate abusivamente per ore. È questa la traiettoria investigativa che ha spinto la Procura della Corte dei Conti ad aprire un fascicolo sulla gestione delle strisce blu, alla luce delle decine di denunce spedite in via Piedigrotta (e al nostro giornale). Parliamo delle aree di sosta pubblica: zone della città in cui è possibile parcheggiare pagando un pedaggio ad ore, che poi viene acquisito da una società concessionaria che riversa parte degli introiti nelle casse del comune di Napoli.
Una voce decisiva nel bilancio di Palazzo San Giacomo, alla luce della presenza di automobili in città, specie negli orari di punta, ma anche del costo della sosta raggiunto nei parcheggi privati (fino a 10 euro l’ora, in alcune strutture). Uno scenario ben noto ai cittadini napoletani, che quotidianamente sono alla prese con un doppio fenomeno: da un lato la difficoltà di trovare un posto vacante nella zona delimitata dalle strisce blu; dall’altro, la sgradevole presenza in alcune aree di parcheggiatori abusivi, che – caso unico in Italia – riescono a presidiare anche le zone messe a pagamento da Palazzo San Giacomo. Quanto basta a spingere la Procura guidata da Antonio Giuseppone ad ipotizzare verifiche a stretto giro sulla questione strisce blu, come per altro accennato nel corso dell’intervista concessa dal procuratore contabile a Il Mattino nella edizione di martedì scorso. Ricordate cosa ha dichiarato il capo dei pm di via Piedigrotta? «Pronto ad aprire un faro, qualora emergessero danni alle casse degli enti pubblici». Le denunce sono agli atti, verifiche in corso.
Il caso
Vicenda da ricondurre al caso esploso sabato sette dicembre, a pochi passi da corso Umberto. Ricordate cosa accadde nella zona di via Sant’Arcangelo a Baiano? Un’aggressione di un gruppo di residenti al parlamentare Francesco Borrelli, che stava documentando episodi di presunta occupazione abusiva delle strade pubbliche. Più nello specifico, il parlamentare dei Verdi aveva puntato il proprio cellulare nei confronti di un presunto parcheggiatore abusivo, prendendosela anche con i gestori di un parcheggio autorizzato nella zona. Qual era il punto? Alcuni metri di strada delimitata dalle strisce blu, secondo la ricostruzione del parlamentare, sarebbero sistematicamente occupate da auto che formalmente vengono consegnate ai garagisti della zona, per poi essere presidiate da parte di parcheggiatori abusivi. Una denuncia che va ovviamente verificata e che è bastata da sola a scatenare una violenta rappresaglia contro il parlamentare, tanto da rendere necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
Un’aggressione in cui sono rimasti coinvolti anche i due agenti di scorta di Borrelli, al punto tale da ricorrere alle cure mediche. Ma si tratta di un episodio che rappresenta, agli occhi di chi osserva le dinamiche sul territorio metropolitano, la classica punta di iceberg. Sono diversi i casi di segnalazioni che riguardano l’abitudine di “appoggiare” auto all’esterno delle rimesse legali. Anzi. In tanti casi, si assiste a garage che contengono spazio per massimo una decina di vetture, che si estendono sulle strade contigue ai propri locali.
Le denunce
Denunce, segnalazioni, richieste di intervento sono ormai all’ordine del giorno, quanto basta a rendere necessaria l’apertura di un fascicolo giudiziario. Una vicenda che potrebbe mettere in moto verifiche da parte di due specialisti delle indagini contabili, vale a dire i pm Ferruccio Capalbo e Davide Vitale, entrambi sotto il coordinamento dello stesso procuratore Giuseppone. Chiare le domande di partenza. A chi spetta il controllo delle strisce blu? Una domanda che rimanda al lavoro svolto da una società che lavora in regime di concessione da parte del Comune di Napoli. Una domanda che spinge ad investigare su alcuni punti strategici dell’area metropolitana.
Passiamo così dalla zona del Rettifilo, a quella di piazza della Borsa, per arrivare nel cuore della city ma anche dello shopping, dove proliferano parcheggi privati: c’è anche qui la tendenza ad appoggiare vetture di clienti privati all’esterno dei propri locali? Ci sono occupazioni di suolo pubblico che sfuggono alla griglia di controlli messi in campo da agenti di polizia municipale e dagli stessi uomini della concessionaria. Verifiche su possibili danni contabili alle casse del comune, ce n’è ovviamente anche per altro: si punta a stabilire se c’è materia anche sotto il profilo penale. Non sarebbe il primo caso di una procura contabile che anticipa le mosse dei pm ordinari, in uno scenario di sinergia istituzionale contro piccole e grandi forme di violazione delle legge.
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