La cerimonia nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana a Firenze
Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e del Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna, ha ricevuto alla Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana a Firenze, il Pegaso d’Oro, massima onorificenza della Giunta Regionale Toscana che gli è stata consegnata dal Presidente Eugenio Giani, alla presenza anche del Presidente della Regione Emilia Romagna Michele de Pascale. Giani ha ricordato lo strettissimo legame tra Firenze e Ravenna: ‘Per me Antonio Patuelli – ha detto Giani – è anche toscano, per la vicinanza che ha sempre avuto, anche attraverso la moglie Giulia affezionatissima all’Elba. Ma Patuelli è anche altro: quante volte, sul Risorgimento, un Presidente di una Banca ha potuto promuovere con così tanta competenza iniziative culturali per rendere onore alla Costituzione, alla nascita di uno Stato finalmente unito e autorevole?. Il Pegaso è un simbolo di libertà: quando nel 1970 nacquero le Regioni, i nostri costituenti accanto ai colori storici misero questo simbolo perché il giorno della Liberazione di Firenze venne individuato per indicare la libertà che in quel momento si materializzava con la forza, il dinamismo e le ali del cavallo’.
‘Sono commosso – ha iniziato il suo intervento Patuelli, con la voce che tradisce sentimenti forti -: primo per il significato intrinseco di questo riconoscimento. La libertà la si sottovaluta quando si ha e la si rivaluta nei momenti in cui scompare. La libertà è un sogno che deve essere sempre rigenerato. Io nel 1944 non ero nato, ma ricordo che da bambino già mi raccontavano la sua storia a Firenze. Anche come Presidente dell’Abi ho studiato molte volte Eugenio Artom, tra l’altro come Presidente Nazionale dell’Associazione di assicurazioni. Per noi Romagnoli ed Emiliani la Toscana è l’antica terra della libertà; fin da prima del Risorgimento, quando vi era una repressione, la via della salvezza era la via della Toscana. Intanto perché lì era stata abolita la pena di morte, e quella via era presidiata dall’Accademia degli Incamminati che fecero scappare in Toscana Luigi Carlo Farini e poi Giuseppe Garibaldi. Il sogno dell’Italia che aveva la capacità di battersi per l’indipendenza e la libertà senza la Toscana non sarebbe sopravvissuto. La terra della libertà arrivava fino a Forlì. Il 28 settembre 1859 Toscana, Romagna ed Emilia stabilirono un accordo che confido Emilia e Toscana rinvigoriranno: allora convennero sull’Appennino Lionetto Cipriani, Marco Minghetti, Bettino Ricasoli, Luigi Carlo Farini e stabilirono di togliere ogni barriera doganale tra Toscana, Romagna, Modena e Parma per l’Unione dell’Italia centrale all’Italia unita’. Oggi ci sono da abbattere barriere per tutelare l’ambiente e far sì che due regioni così articolate e complesse possano essere uno dei fari per una Europa moderna. Io a Firenze imparai tanto: all’Università e poi nelle prime collaborazioni alla Nazione. Imparai il metodo in Toscana: imparare il metodo viene prima del merito. Devo ringraziare l’allora Presidente Aureliano Benedetti della Cassa di Risparmio di Firenze che mi diede la possibilità di entrare in questo meccanismo e scoprire nella città di Firenze, culla finanziaria del paese, tanti aspetti di fare banca’.
Patuelli ha poi lanciato un altro appello di grande attualità: ‘Quando studiavo a Ravenna, il treno da Ravenna a Firenze c’era: tra la Toscana e l’Emilia Romagna le vie di collegamento sono multiple. Ora spero che il Pegaso possa servire perché Emilia Romagna e Toscana possano andare avanti sulla strada di Ricasoli e Farini per far cadere le barriere per un trasporto sostenibile, economico ed efficiente’.
Il Pegaso d’Oro, già assegnato in passato a importantissime personalità ed isttuzioni internazionali come Mikhail Gorbaciov, la Fondazione Kennedy, Jacques Delors, Margherita Hack, Aung San Suu Kyi, Luis Sepulveda e Don Ciotti, consiste in una riproduzione del mitologico cavallo alato Pegaso, espressione di libertà e forza, oggi simbolo della Regione Toscana. L’emblema è tratto da una moneta attribuita all’artista fiorentino Benvenuto Cellini.
Alla cerimonia erano presenti numerosissime autorità, tra le quali il Presidente della Regione Emilia Romagna Michele de Pascale, Fabio Sbaraglia, Sindaco pro tempore di Ravenna, il Presidente del Gabinetto Vieusseux di Firenze Riccardo Nencini, i Presidenti di Banca di Imola e Banco di Lucca e del Tirreno (del Gruppo la Cassa di Ravenna), Giovanni Tamburini e Sergio Ceccuzzi, il Presidente di Italcredi (Gruppo La Cassa di Ravenna), Luca Anselmi, il Direttore Generale del Gruppo Bancario la Cassa di Ravenna Nicola Sbrizzi, il Vicedirettore generale vicario Alessandro Spadoni, la vicedirettrice Miriam Lazzari, il Presidente del Collegio Sindacale della Cassa Giuseppe Rogantini, il Direttore della Banca di Imola Sebastiano Masetti, il Direttore Generale del Banco di Lucca Andrea Pacifici, il Direttore Generale della Sorit Maurizio Rambelli, il Segretario Generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Giancarlo Bagnariol, il Presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi, la Rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, il Vicedirettore generale di Abi Chiara Mancini, il Presidente del Terminal Cpntainer Ravenna Sapir Giannantonio Mingozzi, la Presidente della Fondazione Flaminia Mirella Falconi Mazzotti, la Direttrice del Quotidiano Nazionale Agnese Pini, la Vicedirettrice della Nazione Cristina Privitera.
Per il Presidente Patuelli, che si è laureato all’Università di Firenze, dove si è anche sposato con la Signora Giulia oggi presente alla cerimonia, il Pegaso d’Oro è la terza onorificenza assegnatagli dalla città toscana, dopo il Gonfalone d’Argento, del Consiglio Regionale della Toscana, ed il Fiorino d’Oro, massimo riconoscimento del Comune di Firenze che gli è stato consegnato dal Sindaco.
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