Report, dal Ponte sullo Stretto ai monarchi dello sport italiano: le anticipazioni della puntata di domenica 19 gennaio

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Parte dal Ponte sullo Stretto, un progetto ormai da realizzare a ogni costo per il governo, la nuova puntata di Report in onda domenica 19 gennaio alle 20.30 su Rai 3. Durante la trasmissione d’inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci si parlerà anche degli interessi di Claudio Descalzi in Congo, del ruolo di Angelo Binaghi e Paolo Barelli nel mondo dello sport italiano e del turismo nelle Marche. Ecco tutti gli argomenti principali trattati nella prossima puntata di Report.

Il Ponte a tutti i costi

Nell’inchiesta di Danilo Procaccianti, realizzata con la collaborazione di Enrica Riera, si parlerà del Ponte sullo Stretto di Messina, “il pallino del ministro Matteo Salvini. Nei prossimi giorni dovrebbe esserci l’approvazione da parte del Cipess del progetto definitivo aggiornato, ma siamo sicuri che la premier Giorgia Meloni voglia prendersi la responsabilità di approvare un progetto sul quale molti tecnici indipendenti hanno posto grossi dubbi di fattibilità? L’ultimo in ordine cronologico è stato il presidente dell’INGV (Istituto nazionale Geofisica e Vulcanologia) Carlo Doglioni, massima autorità in materia sismica in Italia. Altri tecnici “meno indipendenti” sono stati nominati nella commissione Via (valutazione di impatto ambientale) che ha dato il via libera al progetto. Più che una commissione indipendente, sembra un’estensione dei tre partiti di maggioranza e c’è perfino chi ha delle condanne proprio per reati ambientali”.

Tesoro ho preso l’aereo

Daniele Autieri, con la collaborazione di Andrea Tornago, si chiede “quali sono stati e quali sono gli interessi dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, in Congo e di sua moglie Marie Madeleine Ingoba? Mentre lil Piano Mattei prevede in Congo un lista di interventi da oltre 320 milioni, Report è in grado di rivelare una serie di documenti inediti, email e comunicazioni interne alla più grande delle aziende controllate dallo Stato Italiano che proprio in Congo è attiva da anni nel settore degli idrocarburi. I documenti sollevano nuove domande sul presunto conflitto di interessi di Claudio Descalzi per il ruolo che sua moglie ha ricoperto per anni come azionista di una delle aziende fornitrici di Eni in Congo. Documenti mai emersi prima che aggiungono importanti verità alle inchieste giudiziarie della Procura di Milano aperte sulle attività di Eni in Congo, sulle assegnazioni dei diritti di perforazione e sul presunto conflitto di interessi che avrebbe coinvolto Claudio Descalzi e sua moglie, un procedimento che è stato archiviato”.

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Barelli & Binaghi, i monarchi dello sport italiano

Carlo Tecce e Lorenzo Vendemiale ci condurranno in un viaggio all’interno dello sport italiano e di due dei personaggi che da anni ricoprono ruoli di vertice tra nuoto e tennis: “Da un quarto di secolo Paolo Barelli è il capo indiscusso della Federazione italiana nuoto. Il suo potere nello sport, però, deriva anche dalla sua carriera politica: parlamentare da cinque legislature, è capogruppo di Forza Italia alla Camera e braccio destro del ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani. Proprio il doppio ruolo gli ha permesso di superare indenne diversi ostacoli. Con documenti e testimonianze esclusive, Report racconta i segreti di Barelli, i suoi conflitti di interessi e ricostruisce gli affari degli ultimi anni che arrivano fino al suo partito. Un altro mister B. dello sport italiano è Angelo Binaghi, presidente della Federtennis che, fra un anno, come Barelli, festeggerà il suo quarto di secolo al comando. Binaghi sta cavalcando l’onda dei successi di Sinner & C: allergico al confronto elettorale e molto ambizioso, gestisce la federazione come se fosse il suo circolo privato”.

Lab Report: Let’s Marche!

Lucina Paternesi, con la collaborazione di Cristiana Mastronicola, parla del rilancio del turismo nelle Marche, quello che è stato uno dei cavalli di battaglia del Governatore Acquaroli che ha istituito un’agenzia apposita proprio per far conoscere il brand Marche fuori regione e all’estero. Si chiama Atim e in appena due anni per il suo funzionamento la Regione ha stanziato circa 12 milioni di euro. Tra uffici deserti e affidi diretti senza bandi di gara, la Corte dei conti ha certificato che Atim è un doppione inutile e costoso dell’assessorato al Turismo di cui lo stesso Acquaroli ha tenuto la delega”.



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