“Inaccettabili investimenti che favoriscono Stati esteri”

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Riceviamo e pubblichiamo una nota Congiunta del Pd di Brindisi e del Pd di Civitavecchia, a  firma dei rispettivi rappresentanti, Francesco Cannalire ed Enrico Luciani

Il Partito Democratico di Brindisi e il Partito Democratico di Civitavecchia esprimono profonda preoccupazione per la direzione presa dalla strategia energetica nazionale del governo. Se da un lato è positivo che si stia finalmente puntando sulle energie rinnovabili, è del tutto incomprensibile e inaccettabile che questi investimenti favoriscano in prima battuta uno Stato estero, trascurando territori italiani che per decenni hanno sostenuto le politiche industriali ed energetiche del Paese: non solo questi territori sono pronti ad accogliere l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, ma sono già disponibili, attrezzati con progetti coperti da relativi finanziamenti e hanno scelto da tempo di puntare su soluzioni sostenibili.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Brindisi e Civitavecchia sono due realtà che hanno pagato un prezzo altissimo in termini ambientali, sanitari e sociali per garantire l’approvvigionamento energetico nazionale. Oggi, in piena transizione energetica, si trovano a vivere la delicata fase del post-carbone, senza una chiara prospettiva di riconversione e di rilancio. Eppure esistono già progetti concreti e pronti a partire, legati in particolare allo sviluppo dell’eolico off-shore e alla produzione di idrogeno verde, che rappresentano opportunità strategiche per trasformare Brindisi e Civitavecchia in veri e propri hub nazionali della transizione energetica green dando vita a vere e proprie filiere industriali. Quello che serve è soltanto un segnale forte e chiaro da parte del Governo.

È altresì inaccettabile il silenzio di Enel, che invece dovrebbe assumersi la responsabilità di contribuire in maniera decisa e concreta ad accompagnare questi territori nella delicata fase di uscita dal carbone, sostenendo e accelerando i processi di riconversione industriale e occupazionale: il colosso energetico quest’anno dichiara un piano di investimenti per 43 miliardi, di cui 12 proprio nel campo delle energie rinnovabili, ebbene i territori di Brindisi e Civitavecchia nel corso di decenni hanno contribuito a questa capacità di investimento, è inspiegabile che ora vengano ignorate in questa fase cruciale.

“Brindisi ha garantito per decenni energia all’intero Paese, pagando un costo altissimo in termini di salute pubblica e impatto ambientale. Ora ci aspettiamo rispetto e investimenti concreti. Il governo deve smettere di guardare altrove e avviare subito politiche di riconversione industriale, valorizzando il nostro territorio e garantendo una vera transizione ecologica. Non accetteremo che Brindisi e Civitavecchia vengano escluse dalle opportunità che si stanno creando nel settore delle energie rinnovabili” – dichiara Francesco Cannalire, segretario del Pd di Brindisi.

“È fondamentale che il Governo riconosca il sacrificio che città come Civitavecchia e Brindisi hanno fatto per garantire l’approvvigionamento energetico del Paese. Non possiamo accettare che le risorse destinate alle energie rinnovabili vadano a premiare realtà estere, mentre i nostri territori restano fermi, privi di progetti concreti di riconversione industriale e occupazionale. Un piano energetico nazionale serio deve partire dai territori italiani, investendo in modo prioritario nelle aree che hanno dato di più e che ora rischiano di rimanere indietro”, dichiara Enrico Luciani, Segretario del Pd di Civitavecchia.

Il Partito Democratico di Brindisi e di Civitavecchia chiedono con forza al governo di invertire questa rotta e di costruire un piano energetico che parta proprio dalle comunità che hanno sostenuto per anni il peso della produzione energetica nazionale. Solo così sarà possibile garantire una vera transizione ecologica che non lasci indietro nessuno. Le vertenze di Brindisi e Civitavecchia sono già state sottoposte agli organi regionali del Partito Democratico in preparazione dell’incontro con la Segreteria Nazionale, affinché queste istanze vengano portate con forza al livello che meritano.

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