Il figlio d’Abruzzo che ha conquistato il mondo

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Quando si parla di Dean Martin, la mente corre immediatamente al fascino intramontabile di uno dei più grandi artisti del XX secolo.

di Laura Marà

Cantante, attore e intrattenitore, Dean Martin è stato un’icona dello showbiz americano, con una carriera che ha attraversato decenni e conquistato generazioni. Tuttavia, ciò che molti non sanno è che il “Re della Cool” aveva radici profonde in Italia, e più precisamente in Abruzzo, una regione che ha lasciato un’impronta indelebile nella sua vita e nella sua arte.

Origini italiane e il legame con l’Abruzzo

Dean Martin, nato Dino Paul Crocetti il 7 giugno 1917 a Steubenville, Ohio, era figlio di Gaetano Crocetti e Angela Barra, entrambi emigrati dall’Italia. Suo padre era un barbiere originario di Montesilvano, un piccolo comune in provincia di Pescara, in Abruzzo mentre sua madre veniva da un piccolo paese calabrese. Questo legame con la terra d’origine è rimasto vivo in Martin, anche se cresciuto negli Stati Uniti, e ha influenzato non solo la sua vita personale ma anche la sua carriera artistica. Il riferimento più noto all’eredità abruzzese è contenuto nel suo celebre brano “That’s Amore” del 1953. Tra i versi intrisi di romanticismo italiano, spicca la frase: “When the stars make you drool just like pasta e fasul, that’s amore”. Qui, Dean Martin fa riferimento alla “pasta e fagioli” (o “past e fasul” in dialetto), un piatto umile ma simbolico della tradizione culinaria abruzzese e italiana in generale. Questo richiamo non è casuale, ma un tributo affettuoso alle sue radici, che riaffioravano spesso nei suoi lavori e nel suo stile di vita.

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“Pala Dean Martin”: un omaggio al figlio illustre

A Montesilvano, la città d’origine della famiglia Crocetti, il legame con Dean Martin è celebrato con grande orgoglio. Il “Pala Dean Martin”, un centro congressi e spazio polifunzionale, è dedicato a questa leggenda dello spettacolo. Situato in una posizione
strategica, il centro ospita numerosi eventi di rilievo, tra cui congressi, concerti, spettacoli teatrali e manifestazioni culturali.

Una carriera stellare illuminata dalla tradizione

Dean Martin è stato uno degli artisti più versatili della sua epoca. In qualità di membro del celebre “Rat Pack” insieme a Frank Sinatra e Sammy Davis Jr., ha incarnato lo spirito glamour e spensierato della Hollywood degli anni ’50 e ’60. La sua voce calda e vellutata, che ha dato vita a brani come “Volare”, “Ain’t That a Kick in the Head” e, naturalmente, “That’s Amore”, ha reso Martin una figura amata in tutto il mondo. Ma dietro il sorriso smagliante e la figura elegante, c’era un uomo che non ha mai dimenticato le sue origini. Il richiamo alla cultura e ai valori italiani – dall’amore per la cucina tradizionale alla celebrazione della famiglia – era evidente non solo nella sua
musica ma anche nella sua vita quotidiana.

Bambolina: il tributo di Fabio Concato

Dean Martin è stato anche una fonte d’ispirazione per artisti italiani contemporanei, come Fabio Concato, che nel suo brano Bambolina ha voluto rendere omaggio al carisma del grande crooner. La canzone, con la sua melodia malinconica e dolce, cattura l’essenza di Dean Martin: il suo sorriso disarmante, la sua voce vellutata e quella capacità unica di far sembrare tutto più leggero. Concato, attraverso Bambolina, tratteggia un ritratto affettuoso e rispettoso, che trasmette l’idea di un uomo tanto amato dal pubblico quanto enigmatico nella sua sfera privata. Dean Martin infatti era un maestro nell’arte dell’intrattenimento, ma anche una figura complessa. Dietro i riflettori, c’era un uomo riservato, schivo nel parlare di sé. Alcuni aneddoti e interpretazioni lasciano spazio a curiosità su sfumature inaspettate del suo carattere. Era un uomo che sfidava le convenzioni in modo sottile, con una leggerezza disarmante che, forse, nascondeva una profondità insondabile.

L’eredità di Dean Martin

Oggi, Dean Martin continua a essere un punto di riferimento per artisti e appassionati di musica. Il suo legame con l’Abruzzo non è solo un dettaglio biografico, ma una parte essenziale della sua identità artistica e culturale. Attraverso brani come “That’s Amore” il “Re della Cool” rimane una fonte d’ispirazione per chiunque celebri le proprie radici come fonte di forza e creatività.
È più di un’icona dello spettacolo: è un ponte tra due mondi, un simbolo di come la cultura italiana e quella americana possano fondersi armoniosamente.

Un ricordo che parla di casa

Dean Martin non visitò spesso l’Abruzzo, ma il richiamo della sua terra si rifletteva nei gesti, nel modo di parlare e in quella capacità tutta italiana di mescolare ironia e malinconia. È stato un simbolo dell’orgoglio italo-americano, un uomo che ha saputo mantenere vivi i valori delle sue origini anche a Hollywood, in un mondo che spesso spinge a dimenticare da dove si viene.
L’artista ci ha lasciato nel 1995, ma la sua voce e il suo sorriso continuano a vivere nei cuori di milioni di persone. E per chi ha radici abruzzesi, ascoltarlo significa riscoprire un legame profondo con una terra che profuma di mare e montagna, di pasta e fagioli,
di tradizioni semplici e vere. Quando le stelle illuminano il cielo, come cantava Dino, è facile immaginare che anche
lui stia lassù, con quel sorriso sornione e la sua voce inconfondibile, a cantare una melodia che ci ricorda che l’amore – l’amore per la musica, per la vita, per le proprie radici – non muore mai. Dean Martin non era solo una star, ma un ponte tra mondi, un
abbraccio caldo che sapeva di casa. E in fondo, non è forse questo il più grande dono che un artista possa fare?

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