California, per 98 giorni la rete elettrica ha utilizzato solo rinnovabili

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Tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate 2024, per 98 giorni su 116, la rete elettrica californiana ha assicurato così oltre il 100% del fabbisogno energetico. Senza blackout né aumenti di costo. Lo dimostra uno studio visibile su Renewable Energy. Intanto la società Whisker Labs, per voce del suo CEO Bob Marshall, ipotizza che dietro gli incendi che hanno devastato Los Angeles possano esserci dei problemi proprio alla rete elettrica.

Fonti rinnovabili in crescita

Tra gli elementi che condizionano il mercato delle energie rinnovabili citiamo l’urgenza – in rapporto alle tappe dell’iter di decarbonizzazione internazionale – e la convenienza (sia ambientale sia economica). In tal senso, ad aprile 2023 Energy Digital Magazine ha stilato una classifica delle energie rinnovabili più vantaggiose; un elenco tra i cui casi d’uso, oggi, potremmo inserire lo studio visibile su Renewable Energy (Science Direct). Da questa ricerca emerge infatti che fonti come solare, eolico, idroelettrico e geotermico sono riuscite a “coprire” l’intera domanda della California (anche per oltre 10 ore al giorno).

Di fatto, la rete californiana ha portato a casa un risultato importante in termini di transizione energetica: per 98 giorni su 116, tra la conclusione dell’inverno e il principio dell’estate (siamo nel 2024), le fonti rinnovabili hanno assicurato oltre il 100% del fabbisogno energetico dello Stato. C’è di più: in parallelo, il sistema è rimasto stabile e i costi non sono lievitati (tendendo, piuttosto, a ridursi).

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C’è da sottolineare che, oramai da anni, lo stato occidentale americano – devastato dagli incendi delle ultime settimane – sta incrementando la quota rinnovabile all’interno della propria “combinazione” energetica, affrancandosi il più possibile dalle fonti fossili e dalle emissioni di gas climalteranti. Lo studio “No blackouts or cost increases due to 100 % clean, renewable electricity powering California for parts of 98 days” muove proprio in questa direzione.

Vantaggi per sostenibilità ambientale e costi

Redatto da un team composto da ricercatori dell’Università di Stanford, ma anche del Lawrence Berkeley National Laboratory e dell’Università della California di Berkeley, il report attesta che la crescita delle fonti rinnovabili – secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), la capacità di energia rinnovabile del mondo per raggiungere gli obiettivi 2030 viaggia sulla buona strada – è lampante.

Sciorinando alcuni numeri, la produzione solare è incrementata del 31%, quella eolica dell’8%, mentre la capacità di stoccaggio delle batterie vanta +105%. “L’incremento di solare, eolico e batterie attesta che è possibile gestire una rilevante economia – come quella californiana – senza impattare sulla stabilità della rete”, è il commento di Mark Z. Jacobson, coautore della ricerca e docente all’Università di Stanford.

Proprio le batterie hanno ricoperto un ruolo decisivo, fornendo fino al 12% della domanda notturna e facendo leva sull’immagazzinamento dell’energia in eccesso nel corso del giorno. E ancora, lo studio sottolinea una riduzione del 40% nell’utilizzo di gas fossile – il periodo analizzato è sempre fine inverno/inizio estate 2024 – nonché del 25% nei dodici mesi rispetto all’anno precedente.

Non solo benefici in termini di sostenibilità ambientale, ma anche di tipo economico. Il merito? La diminuzione del 50% dei prezzi all’ingrosso per la consegna immediata (oppure a breve termine) dell’elettrica rispetto al 2023.

Rete elettrica tra le ipotesi dei roghi a Los Angeles

Non solo il cambiamento climatico. Tra le ipotesi circa al motivo scatenante degli incendi in California, c’è quella dei malfunzionamenti alla rete elettrica. Come spiega il Los Angeles Times, secondo Bob Marshall, CEO di Whisker Labs (società che monitora le forniture energetiche), i sensori di cui dispone l’azienda avrebbero riscontrato un numero insolitamente elevato di guasti e stress alle linee proprio attorno ai luoghi in cui sono divampati gli incendi. A maggior ragione, a poche ore dal loro inizio.

In particolare, l’incendio di Hurst potrebbe aver preso il via da un guasto alle apparecchiature elettriche della società fornitrice di energia Southern California Edison (SCE), come riporta una nota di Edison International. La società specifica di aver individuato una linea elettrica abbattuta nonché un guasto in una torre quasi nel medesimo momento della prima segnalazione dell’incendio di Hurst. Allo stato attuale, lo ribadiamo, si tratta solo di ipotesi.



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