British petroleum licenzia 4.700 dipendenti nel mondo (il 5% del totale) e lascia a casa 3mila contrattisti per ridurre i costi

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La compagnia petrolifera britannica BP ha deciso di lasciare a casa 4.700 dipendenti in tutto il mondo e non rinnovare 3mila contratti. Obiettivo: ridurre i costi. In un’e-mail inviata giovedì al personale dell’azienda, letta dall’Associated Press, l’amministratore delegato Murray Auchincloss ha dichiarato che il taglio “rappresenta gran parte della riduzione prevista per quest’anno”. Ovvero: potrebbe non essere finita qui.

La riduzione ammonta a poco più del 5% dei 90mila dipendenti complessivi della BP nel mondo. Lo scorso ottobre, la società ha dichiarato di aver individuato 500 milioni di dollari di risparmi sui costi da realizzare quest’anno, un quarto dell’obiettivo totale di 2 miliardi di dollari fissato per la fine del 2026.

Auchinloss è entrato pienamente in carica a gennaio 2024, dopo qualche mese di interim seguito all’addio traumatico del predecessore Bernard Looney travolto da uno scandalo legato a “relazioni personali” con alcune colleghe. Il mese dopo, parlando a Reuters, ha promesso maggiore “pragmatismo” negli investimenti prefigurando una marcia indietro rispetto ai forti investimenti nelle energie rinnovabili promossi da Looney. Intenzione esplicitamenteconfermata lo scorso dicembre quando è stata annunciata una riduzione significativa delle risorse dedicate alla transizione green.

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