Roma (NEV), 16 gennaio 2025 – L’orizzonte dei diritti garantiti in Italia sembra restringersi in uno sfondo nero. È quanto emerge dal nuovo Rapporto sullo stato dei diritti in Italia presentato ieri presso la Camera dei Deputati. Giunto alla sua X edizione, il Rapporto è stato ideato e curato da “A Buon Diritto Onlus” e realizzato grazie al supporto dall’Otto per mille della Chiesa valdese, Unione delle Chiese metodiste e valdesi.
La mappa dei diritti del nostro Paese, con analisi approfondite su 17 diversi diritti, è disponibile online a questo link: Rapporto Diritti
Per ogni capitolo, chi ha esteso questo prezioso strumento ha previsto anche delle raccomandazioni, con le iniziative e le proposte da intraprendere per la tutela di diritti fondamentali. Il Rapporto è rivolto alle istituzioni e ai decisori, ma anche alla società civile, ai media e a tutte le realtà e le persone che intendano avere maggiore consapevolezza su rischi, costi, benefici e opportunità riguardanti i diritti umani che la nostra Carta Costituzionale e la nostra democrazia proclamano universali.
Libertà di espressione e d’informazione, diritti di profughi e richiedenti asilo, dati sensibili e diritto all’abitare, salute e libertà terapeutica, ambiente, migrazioni, autodeterminazione femminile, istruzione, lavoro, persona e disabilità, pluralismo religioso e integrazione, Rom e Sinti, LGBTQI+, minori, prigionieri, salute mentale. Questi i punti cardine del Rapporto, che riporta le novità normative in tema di diritti, le maggiori difficoltà riscontrate nel riconoscimento di questi e le relative raccomandazioni. “Una ricerca corale e intersezionale volta a mettere in connessione norme, percorsi individuali e comuni per fornire uno strumento scientifico, di informazione e politico”, si legge sulla convocazione alla conferenza stampa.
La presentazione del Rapporto è stata introdotta e moderata da Camilla Siliotti, di A Buon Diritto Onlus. Hanno parlato Luigi Manconi, presidente A Buon Diritto Onlus, e Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese. A seguire, un secondo giro di tavolo con gli interventi dell’On. Nicola Fratoianni, Alleanza Verdi e Sinistra, della On. Cecilia D’Elia, Partito Democratico e On. Rachele Scarpa, Partito Democratico; dell’On. Riccardo Magi, +Europa. La moderatora Trotta, fra le altre cose, ha detto: “Ci preoccupa la sempre più frequente contrapposizione fra diritti ed economia, fra diritti e sicurezza, questa idea che troppi diritti frenano l’economia di un paese, che troppi diritti siano in contrasto con un’esigenza di sicurezza che viene avvertita come sempre più forte da parte di una cittadinanza spaventata. Invece siamo profondamente convinti che una società in cui i diritti fondamentali di tutte le persone sono garantiti è anche una società più prospera e una società più sicura”. Trotta ha inoltre ribadito il sostegno delle chiese valdesi e metodiste alla tutela dei diritti, in Italia e nel mondo: “La fede cristiana ci spinge a promuovere progetti umanitari e sociali, mettendo al centro dignità, solidarietà e giustizia. In un paese democratico come il nostro, non possiamo dare per scontate le conquiste di libertà e diritti. Il disimpegno collettivo può aprire la strada a ingiustizie, come dimostrano le storie di chi arriva in Italia affrontando enormi rischi, ad esempio attraverso i corridoi umanitari. È preoccupante che il dibattito pubblico politicizzi i diritti o li separi tra civili e sociali, individuali e comunitari, quando invece sono strettamente connessi.
Ci stupisce anche che qualcuno pensi che i diritti vadano meritati. Noi invece pensiamo che non la bontà cristiana, ma la civiltà e lo Stato si riconoscano proprio dal fatto che i diritti vengono garantiti anche a coloro che, secondo le logiche prevalenti, non li meriterebbero, come storicamente è capitato alle minoranze”. Fra queste, le persone detenute, alle quali lo scorso Sinodo valdese ha dedicato attenzione, denunciando le condizioni disumane nei luoghi di reclusione e promuovendo misure alternative e progetti di rieducazione e reinserimento positivo all’interno della società. “Garantire i diritti non ostacola economia o sicurezza, ma le rafforza” ha detto Trotta, che peraltro ha espresso parole di apprezzamento per il progetto “Cantare in libertà” presentato proprio ieri in conferenza stampa al Senato e sostenuto dalla chiesa valdese di Foggia insieme ad altri partner. La moderatora ha poi citato le coraggiose donne iraniane e afghane, ricordando il manifesto “pane, lavoro e libertà”.
Gli altri interventi hanno sottolineato non solo l’importanza del Rapporto come strumento di monitoraggio, ma hanno anche denunciato le criticità presenti nel Paese. I diritti umani non possono essere considerati acquisiti. L’Italia è ancora lontana dal garantire tali diritti a tutti i cittadini e le cittadine.
Educazione, scuola e Università
Educazione, scuola e Università sono il pilastro fondamentale per la formazione e per il futuro del Paese. Eppure, il settore vede comprimersi inesorabilmente, da anni, le risorse. È necessario investire maggiormente nel sistema educativo e contrastare i tagli previsti dalla recente legge di bilancio, che ha ulteriormente ridotto i già esigui fondi destinati. Sono colpiti anche gli organici, il sostegno, e allo smantellamento del sistema pubblico corrisponde un aumento delle università telematiche e private, di un’apertura verso il settore militare, non solo con fondi ma anche con alternanza scuola-lavoro nelle caserme, ha detto D’Elia, parlando di “sapere pubblico definanziato” e di “ritorno prepotente dell’idea di relazioni armate e di guerra”.
Sicurezza
Magi ha evidenziato il rischio dell’uso del codice penale come strumento politico e di erosione dei diritti nel nostro Paese, dal decreto Piantedosi al cosiddetto decreto Cutro, dove il limite fra prevenzione e persecuzione si fa sempre più labile. Ha parlato poi di diversi ambiti in cui le libertà vengono limitate, dal codice della strada a norme sugli istituti carcerari, fino al settore agricolo, spiegando che molte di queste misure” non reggeranno o non reggerebbero alla prova della Corte costituzionale”, ma nel frattempo passeranno anni aumentando i costi economici e sociali di tutto il sistema. L’appello a fermare il decreto sicurezza viene da più parti.
Immigrazione
Le politiche migratorie attuali sono oggetto di severe critiche. Occorre ampliare le vie di accesso sicure e legali. Particolare attenzione è stata posta da Scarpa sulla criminalizzazione del soccorso in mare e sull’utilizzo dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), definiti inefficaci e disumani. In Italia, ha spiegato Scarpa – che ha effettuato nell’ultimo anno e mezzo diverse ispezioni sistematiche nei CPR –, “ce ne sono 8, a breve ce ne saranno altri 2”.
Lavoro
Fratoianni ha lanciato un appello per il lavoro dignitoso e sicuro. Bisogna contrastare con misure urgenti ed efficaci quelli che si potrebbero chiamare “omicidi sul lavoro”, fenomeno che in Italia continua a mietere vittime innocenti, anche fra i giovani. Il diritto al lavoro è sancito dalla Costituzione e nella sua dimensione inalienabile è strettamente legato al diritto all’istruzione, alla salute e a una vita piena, riprendendo lo slogan “pane e rose” dello sciopero tessile del 1912.
Il Rapporto vede il contributo di ricercatori, attivisti, esperti, in una collaborazione tra istituzioni civili per rafforzare gli obiettivi comuni di giustizia sociale e inclusione. Questa decima edizione rappresenta un importante strumento di sensibilizzazione e analisi per comprendere le criticità che ancora affliggono il sistema dei diritti in Italia. Gli organizzatori hanno sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione su questi temi e di promuovere un dibattito pubblico che includa tutte le voci della società civile.
Prossimo “appuntamento”, idealmente, è per il 20 gennaio, data in cui la Corte Costituzionale si riunirà per decidere sull’ammissibilità del Referendum Cittadinanza che ha visto 637 mila firme e numerose piattaforme della società civile riunite per ampliare il diritto di tante persone che risiedono nel nostro Paese e contribuiscono alla sua crescita.
Il rapporto è consultabile online e costituisce un’opportunità per riflettere e agire in favore di un Paese più giusto e inclusivo. Clicca qui: Rapporto Diritti
Qui di seguito la registrazione integrale della conferenza stampa di presentazione:
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