16.54 – giovedì 16 gennaio 2025
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Dopo la manifestazione in Piazza del Popolo, che ha visto il SIM Carabinieri al fianco di altre realtà sindacali del comparto sicurezza per rivendicare maggiori tutele per gli operatori di Polizia, questo sindacato è pronto a rivendicare nuovamente in piazza con determinazione unitamente ai cittadini per bene e i colleghi in quiescenza che nonostante abbiano cessato il servizio soffrono con noi la condizione con cui dobbiamo convivere per tutelare i cittadini che in questi giorni non hanno mancato nel dare il proprio sostegno e rivendicare la propria indignazione. Il messaggio è chiaro: servono garanzie funzionali immediate per chi ogni giorno rischia la propria vita al servizio dello Stato. Lo slogan scelto, “Basta atti dovuti”, riassume la richiesta centrale: attribuire alle Procure Generali la competenza sulle indagini e le iscrizioni dei potenziali indagati nei procedimenti relativi ai fatti commessi dagli operatori di Polizia nell’esercizio delle proprie funzioni.
Questa misura garantirebbe valutazioni più equilibrate e uniformi, riducendo l’impatto devastante che gli attuali procedimenti possono avere sulle vite professionali e personali degli operatori. Confondere le garanzie funzionali con l’immunità parlamentare è fuorviante e strumentale. È la stessa cittadinanza a chiedere maggiori tutele per chi garantisce la sicurezza quotidiana, in un contesto sempre più complesso. Gli episodi recenti, come l’intervento dei Carabinieri per prevenire una rissa armata durante il funerale di un giovane, dimostrano quanto sia necessario proteggere chi lavora in prima linea contro l’illegalità.
Gli “atti dovuti”, troppo spesso presentati come misure a tutela degli operatori, sono invece un pesante fardello. Questi procedimenti finiscono per esporre gli operatori a lunghe e costose battaglie legali, paralizzandone la carriera e infliggendo danni profondi, sia sul piano economico che personale. “SIM Carabinieri – dichiara il Segretario Generale Antonio Serpi – chiede con forza l’introduzione immediata di garanzie funzionali per gli operatori di Polizia. L’operazione di Polizia e sempre un’operazione di Polizia per lo Stato e non contro lo Stato. Un operatore di Polizia è, e deve essere sempre considerato, un servitore dello Stato. Non siamo noi a fuggire di fronte alle difficoltà, né tantomeno a cercare pretesti o “prede”, come insinuato da una nota parlamentare.
Non siamo razzisti, né violenti: siamo l’espressione di uno Stato che, purtroppo, negli ultimi decenni ha consentito che la sicurezza scivolasse a livelli allarmanti. A pagare il prezzo di questa situazione sono sempre gli stessi: gli operatori di Polizia e i cittadini per bene, privati della libertà di uscire di casa senza il timore di essere rapinati, aggrediti, stuprati o addirittura uccisi. Siamo soddisfatti che il Governo abbia deciso di affrontare il tema, ma è urgente tradurre le intenzioni in fatti concreti. Troppi colleghi stanno subendo veri e propri calvari giudiziari per aver svolto il proprio dovere, e questo è inaccettabile.” Calvari resi ancora più amari da chi, come il Dott. Gabrielli, si permette di esprimere sommari giudizi basandosi unicamente sulla visione di un video, affermando con sorprendente disinvoltura che: “Se il tema è soltanto fermare una persona perché sta scappando, non posso metterla in una condizione a sua volta di pericolo.
” Parole pronunciate da chi, fino a pochi giorni fa, indossava l’uniforme della Polizia di Stato e che oggi, nei panni di “delegato alla sicurezza del Comune di Milano”, sembra aver completamente ribaltato il senso del proprio ruolo. È davvero questo il modo di garantire la sicurezza nella sua città? Attribuendo lo stato di pericolo del fuggitivo alle forze dell’ordine impegnate ad adempiere al proprio dovere, piuttosto che al fuggitivo stesso? Ci si chiede quale messaggio possa arrivare da simili affermazioni agli uomini in divisa che un tempo rappresentava. E ancora, che effetto avranno su quei cittadini che oggi rappresenta e che confidano in istituzioni solide e in una sicurezza garantita da chi mette a rischio la propria vita per proteggerli? .Il SIM Carabinieri non arretrerà di un passo: continuerà a far sentire la propria voce finché non saranno garantite tutele concrete per chi serve lo Stato con onore e dedizione.
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