i trend che trasformeranno la pubblicità nel 2025

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Il 2025 si prospetta come un anno di grandi trasformazioni per il media planning. L’ultimo report di WARC, “The Future of Media 2025”, delinea i principali trend che influenzeranno le strategie di pianificazione dei media, gli investimenti pubblicitari e l’intero ecosistema mediatico. Con una spesa pubblicitaria globale che ha superato per la prima volta i 1.000 miliardi di dollari nel 2024 e prevede una crescita del 10,7% nel 2025, il settore si trova di fronte a opportunità e sfide senza precedenti.

Ecco quali sono, secondo la società, i tre principali trend del mondo del media planning per il 2025:

1. Pianificare nell’era dell’abbondanza

L’attuale ecosistema dei media offre una varietà di canali mai vista prima, aprendo nuove opportunità per i brand di stimolare la crescita a breve e a lungo termine. La sfida per i media planner è combinare in modo intelligente i diversi canali, adattando le strategie alle specificità di ogni brand e contesto. La qualità del mezzo, la copertura e il costo sono fattori determinanti per costruire il mix ideale.

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Leggi anche: LA SPESA PUBBLICITARIA GLOBALE NEL 2024 SUPERERÀ I 1.000 MILIARDI DI DOLLARI 


Con la crescita di canali come i social media, gli influencer, i podcast e il gaming, emergono nuove tattiche di brand building. Gli inserzionisti stanno adattando le campagne a piattaforme dove l’attenzione è più fugace, richiedendo esposizioni ripetute e coordinate per ottenere risultati significativi. 

Inoltre, segnala WARC, le campagne dovranno essere ottimizzate in base agli algoritmi che regolano piattaforme come motori di ricerca e social network. Questo implica adottare nuovi metodi di gestione delle campagne e affidarsi all’intelligenza artificiale (AI) per automatizzare alcuni processi, anche a scapito di un certo grado di controllo.

2. Nuove sfide e opportunità nel search

Secondo le previsioni di WARC, nel 2025 verranno spesi oltre 220 miliardi di dollari nella pubblicità search a livello globale, con Google che deterrà più dell’80% del mercato. Tuttavia, i social media stanno rapidamente diventando la piattaforma di ricerca preferita dai giovani per scoprire nuovi brand.

(clicca sull’immagine per ingrandirla)

Il futuro del search sarà sempre più incentrato sull’intento dell’utente piuttosto che sull’informazione pura, grazie all’uso avanzato dell’AI. Questo scenario obbliga i brand a ripensare le strategie di ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), orientandosi verso la Large Language Model Optimisation (LLMO), una pratica che richiede competenze e processi diversi rispetto alla SEO tradizionale.

Le aziende dovranno diversificare le strategie di search per gestire la crescente frammentazione delle esperienze di ricerca, che spaziano dai motori tradizionali alle piattaforme retail e social, considerando variabili come il target di riferimento e la categoria di prodotto.

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3. L’espansione del commerce media

Il retail media ha raggiunto i 154,8 miliardi di dollari di spesa pubblicitaria globale nel 2024 e si prevede una crescita del 14,8% nel 2025. L’espansione di piattaforme di commerce media e la crescita del social commerce stanno ridefinendo le dinamiche del settore


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Il commerce media sta diventando l’infrastruttura portante dell’intero ecosistema pubblicitario digitale, offrendo nuove opportunità per la costruzione del brand. Le piattaforme retail e di commerce media consentono agli inserzionisti di accompagnare i consumatori lungo tutto il percorso di acquisto, ricorda la società, dalla brand awareness alla conversione.

Gli inserzionisti dovranno valutare attentamente queste opportunità, supportati da sistemi di misurazione olistici che dimostrino l’impatto del commerce sui risultati di business a lungo termine. Tuttavia, la molteplicità di opzioni e la mancanza di standardizzazione rappresentano una sfida per i nuovi player, che potrebbero faticare a sottrarre budget ai network già affermati.

Inoltre, WARC segnala una crescente tendenza a spostare i budget pubblicitari dai canali tradizionali, dove vengono utilizzati per campagne di brand, verso annunci focalizzati sulle conversioni “lower-funnel” nei network di retail media. Questo approccio potrebbe indebolire i brand nel lungo periodo, aumentando al contempo i costi per ottenere performance sui canali retail.

Il 2025, dunque, si annuncia come un anno cruciale per il media planning. L’abbondanza di canali, la centralità degli algoritmi e l’espansione del commerce media richiedono strategie più sofisticate e integrate. I brand dovranno saper bilanciare innovazione e tradizione, affidandosi a strumenti di misurazione avanzati e adottando nuove competenze per navigare in un panorama mediatico in continua evoluzione. Chi saprà adattarsi a questi cambiamenti potrà cogliere appieno le opportunità offerte da un mercato sempre più complesso e dinamico.



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