Così D/Vision Lab utilizza l’Ia per semplificare il lavoro dei medici

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Articolo apparso sull’allegato Small Giants di gennaio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

La loro missione è ‘riscrivere il futuro, innovando la realtà’. Un intento audace che Simone Manini e Mattia Ronzoni, fondatori di D/Vision Lab e Dicom Vision, hanno trasformato in realtà. Con le loro startup, stanno rivoluzionando il modo in cui i dati vengono interpretati, offrendo strumenti avanzati per analizzare informazioni complesse, con l’obiettivo di supportare i professionisti sanitari nel processo decisionale.

Manini, software engineer con esperienza all’Istituto Mario Negri, e Ronzoni, ingegnere biomedico, hanno scelto di lasciare carriere ben avviate per fondare, nel 2019, D/Vision Lab, seguita da Dicom Vision nel 2020. “Sentivamo il bisogno di creare qualcosa di nostro, una realtà che potesse fare davvero la differenza, soprattutto nel settore medico”, spiega Ronzoni. “La decisione di abbandonare un lavoro sicuro non è stata facile, ma eravamo certi che le nostre competenze ci avrebbero permesso di creare qualcosa di grande”.

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Al loro fianco Alessandro Re, ingegnere e Cto, ha completato il trio di fondatori, portando nella startup competenze avanzate in rendering e realtà virtuale. Oggi D/Vision Lab e Dicom Vision vantano un team di otto esperti in intelligenza artificiale e visualizzazione 3D. “Lavoriamo in modo interdisciplinare, utilizzando tecnologie come il machine learning e la realtà virtuale per rendere i dati più intuitivi e favorire la comprensione di fenomeni complessi”, aggiunge Ronzoni.

Mattia Ronzoni
Alessandro Re
D/Vision Lab
Simone Manini

 

D/Vision Lab è nata per innovare l’analisi e la rappresentazione dei dati. In un mondo in cui le informazioni aumentano esponenzialmente, la capacità di trasformare i dati grezzi in strumenti utili è diventata cruciale, specialmente in campo medico. E qui entra in gioco Dicom Vision, un visualizzatore di immagini mediche 2D e 3D basato su cloud che semplifica l’analisi di dati diagnostici complessi. “Dicom Vision è nato per migliorare il flusso di lavoro dei medici, offrendo loro uno strumento all’avanguardia per l’analisi delle immagini”, spiega Manini.

L’utilizzo di tecnologie avanzate, come la visualizzazione tridimensionale e l’intelligenza artificiale, rende questo strumento un alleato prezioso per i medici, consentendo loro di vedere ciò che altrimenti sarebbe difficile da rilevare con i metodi tradizionali. La possibilità di visualizzare immagini di raggi X, Tac e risonanze magnetiche in 3D permette di esaminare più accuratamente le strutture anatomiche e le patologie dei pazienti. “Dicom Vision non è solo uno strumento per la diagnosi”, spiega Ronzoni. “È un vero e proprio ambiente di collaborazione. I professionisti sanitari possono condividere le immagini con colleghi e specialisti, indipendentemente dalla loro posizione geografica, agevolando consulenze a distanza e facilitando la telemedicina”.

 

Uno dei punti di forza di Dicom Vision infatti è proprio la possibilità di accorciare le distanze. I medici possono discutere i casi con colleghi in tempo reale, migliorando la qualità del proprio lavoro. “Questo è particolarmente utile per la telemedicina, che sta diventando sempre più rilevante”, afferma Manini.

Il lavoro delle due startup si allinea perfettamente con l’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 dell’Onu, volto a garantire salute e benessere per tutti. Le soluzioni tecnologiche avanzate sviluppate da D/Vision Lab e Dicom Vision contribuiscono a migliorare la qualità della diagnosi, ridurre i tempi di intervento e aumentare la precisione delle cure. “Vogliamo che le nostre tecnologie non solo migliorino il lavoro dei medici, ma rendano l’assistenza sanitaria più accessibile e meno costosa”, spiega Manini.

Un’altra area d’applicazione di Dicom Vision è la medicina veterinaria. Gli specialisti possono utilizzare la piattaforma per diagnosticare e trattare gli animali con maggiore precisione, visualizzando le immagini mediche in 3D. “La tecnologia che utilizziamo per la medicina umana è facilmente adattabile alla medicina veterinaria, il che la rende versatile”, sottolinea Ronzoni. “I veterinari possono pianificare operazioni complesse e diagnosticare patologie con la stessa accuratezza dei chirurghi umani”.

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Le soluzioni proposte dalle due startup non si limitano alla pratica clinica, ma offrono anche grandi opportunità per la ricerca medica. La possibilità di analizzare grandi quantità di dati di imaging medico con l’ausilio di strumenti basati sull’intelligenza artificiale permette ai ricercatori di fare nuove scoperte. “Creiamo strumenti che non solo migliorano la pratica clinica, ma supportano anche la ricerca scientifica”, afferma Manini.

L’intelligenza artificiale sta alimentando una vera rivoluzione nella diagnostica medica. “Questa tecnologia semplifica il lavoro degli esperti, velocizza i processi e fornisce risposte più affidabili”, afferma Ronzoni. “Ci aspettiamo che l’intelligenza artificiale svolga un ruolo sempre più centrale, aiutando a migliorare l’accuratezza delle diagnosi e l’efficacia dei trattamenti”.

Guardando al futuro, D/Vision Lab e Dicom Vision puntano a espandere ulteriormente il loro impatto. “Il nostro obiettivo è far sì che queste soluzioni vengano utilizzate in tutto il mondo per migliorare la vita di pazienti e professionisti sanitari”, conclude Ronzoni. Grazie all’integrazione tra intelligenza artificiale e tecnologie di visualizzazione avanzate, queste startup stanno riscrivendo il futuro della salute di tutti, una diagnosi alla volta.

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