Sosta, da oggi i rincari In Lombardia più care solo Milano e Brescia

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Città che vai, strisce blu che trovi. E quelle di Bergamo, in un certo senso, sono da podio: tra i capoluoghi della Lombardia sono le terze più care, precedute solo da Milano – che fa classifica a sé – e da Brescia. Con le novità in vigore da oggi, cioè il ritocco delle tre fasce (il massimo in centro è di 2,20 euro), Bergamo si stacca infatti dal gruppone di città lombarde che fissano a 2 euro il prezzo massimo orario per la sosta su strada. Guardando sempre alla tariffa massima oraria, parcheggiare è ora più salato solo nel capoluogo meneghino, dove si toccano i 3 euro, e nella città della Leonessa, a quota 2,40 euro.

Il raffronto tra città e città

Materia delicata e parecchio sentita dai cittadini, le strisce blu consegnano ovunque un’intricata selva di formule, opzioni e agevolazioni. Milano è divisa in diverse «cerchie»: nell’Area C si pagano 3 euro all’ora, nella «cerchia filoviaria» (quella definita dal perimetro dei filobus) si scende a 2 euro, nella «cerchia extra filoviaria» si paga 1,20 o 1,50 euro a seconda del punto. I colori delimitano il prezzo della sosta anche a Brescia: in zona rossa si pagano 2,40 euro, in zona gialla 1,50 euro, in zona verde 1,20 euro; esistono inoltre alcune scontistiche, per esempio la Park City Card, o abbonamenti mensili su alcune zone e fasce orarie. Poi, appunto, c’è Bergamo: in metafora, la classifica delle città lombarde più care per la sosta segue quella che è la gerarchia – in fatto di popolazione complessiva delle province – dei territori.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Si va da un minimo di 50 centesimi all’ora di Lodi a un apice proprio a Bergamo, Brescia, Milano e Monza, appaiate a 1,20 euro all’ora come tariffa minima

Le città in cui la sosta costa 2 euro

È invece vasta la schiera di città dove il tetto massimo è fissato a 2 euro: è così a Pavia, Varese, Como, Lecco, Lodi, anche qui con fasce differenti e con opzioni specifiche relative alla sosta dopo la prima ora o in zone particolari. Cremona e Mantova si fermano invece a 1,70 euro, Monza arriva a 1,50 euro (ma dopo le prime tre ore scatta la maggiorazione a 2,50 euro, dunque potenzialmente superiore a Bergamo a seconda della permanenza), Sondrio è il fanalino di coda con un picco di 1,20 euro all’ora. Se si osservano invece le fasce più economiche, cioè le strisce blu più distanti dal centro città, la situazione appare ben più variegata: si va da un minimo di 50 centesimi all’ora di Lodi a un apice proprio a Bergamo, Brescia, Milano e Monza, appaiate a 1,20 euro all’ora come tariffa minima, sempre al netto di agevolazioni particolari; in mezzo si spazia con i 60 centesimi di Pavia, gli 80 di Varese e Mantova, i 90 di Sondrio e l’euro di Cremona, Como e Lecco.

E nelle altre medie città del Centro e del Nord paragonabili a Bergamo, che succede? Nel caleidoscopio delle tariffe, Modena ha un ventaglio ampio con un minimo di 70 centesimi e un massimo di 2,40 euro all’ora, Novara è economica con prezzi che vanno dai 50 centesimi a 1,20 euro, Verona ha una «forchetta» tra 1 e 2 euro, a Udine c’è una tariffa minima esigua da 40 centesimi (il massimo, invece è di 1,50 euro), a Vicenza si balla tra i 60 centesimi e i 2 euro. Mappa alla mano, le strisce bianche – quelle «pure», senza limiti o vincoli particolari, e quelle normate dal disco orario – sono invece ormai da cercare col lanternino ovunque.

Aumenti dopo 8 anni

«Nel valutare le nuove tariffe – spiega Marco Berlanda, assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo – abbiamo fatto delle comparazioni con città analoghe per caratteristiche a Bergamo, non solo tra i capoluoghi lombardi ma anche fuori regione, e ci collochiamo in una zona intermedia: le tariffe sono state alzate, sì, ma non siamo la città più cara. L’aumento dei prezzi, dal nostro punto di vista, si giustifica in relazione all’aumento dell’inflazione durante gli 8 anni in cui non sono state toccate le tariffe, e per il fatto che oggi la gestione della sosta è molto più complessa e costosa: vale anche per le Ztl, per l’installazione delle telecamere, per la gestione amministrative, per il rilascio dei permessi. In questi anni, il livello di complessità generale per Atb e Comune è molto aumentato».

Bergamo non «aggiustava» i prezzi dal 2016, e lo ha fatto con un +20 centesimi comune a tutte e tre le fasce

I costi della sosta erano fermi dal 2016

In tempi di magra per i bilanci comunali, diverse città hanno fatto cassa con i parcheggi. La scelta di Bergamo è solo la più recente: confrontando ad esempio le tariffe del 2021 con quelle attuali, rimodulazioni o rincari si ritrovano anche a Lodi (la tariffa massima è passata da 1,20 a 2 euro/ora), Mantova (da 1 euro/ora si è passati al sistema a fasce 80 centesimi-1,70 euro/ora), Sondrio (tariffa minima da 0,50 a 0,90 euro/ora, massima da 1,10 a 1,20 euro/ora) e Lecco (dalla tariffa unica di 1,50 euro/ora a quella per fasce 1-2 euro/ora). Bergamo non «aggiustava» i prezzi dal 2016, e lo ha fatto con un +20 centesimi comune a tutte e tre le fasce; lo sguardo di lungo periodo indica che dal 2002 (passaggio euro-lire) sono stati quattro gli adeguamenti (2007, 2011, 2016 e appunto 2025). In questo ventennio abbondante i prezzi hanno proporzionalmente galoppato di più in periferia, perché si è passati da 50 centesimi a 1,20 euro, un rincaro del 140% (+70 cent), mentre la zona arancione è rincarata del 70% (da 1 a 1,70 euro, +70 cent) e la zona rossa del 69,2% (da 1,30 a 2,20 euro, + 90 cent).



Source link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link