nuovi incentivi per i Gruppi di autoconsumo

Nel 2025 si apre una nuova opportunità per chi desidera abbracciare le energie rinnovabili attraverso i Gruppi di autoconsumo. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha infatti avviato la procedura per richiedere gli incentivi dedicati a questa innovativa forma di condivisione energetica. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 31 marzo 2025, mentre gli impianti dovranno essere operativi entro il 30 giugno 2026 per poter beneficiare delle agevolazioni.

Come funziona l’autoconsumo collettivo?

La costituzione di un Gruppo di autoconsumo è più semplice di quanto si possa immaginare. Il requisito minimo è la presenza di due utenze distinte all’interno dello stesso edificio, senza necessità che si tratti di un condominio. Gli impianti fotovoltaici possono essere installati direttamente sull’edificio o in altre località nella disponibilità dei membri del Gruppo. È anche possibile sfruttare l’impianto di un produttore esterno o potenziare un sistema già esistente.

Dal punto di vista amministrativo, è sufficiente stipulare un accordo tramite scrittura privata e nominare un referente che si occuperà delle pratiche con il GSE. Nel caso dei condomini, l’amministratore può gestire l’intera procedura. Un vantaggio aggiuntivo per chi installa i pannelli sulla prima casa è la possibilità di usufruire della detrazione fiscale del 50% in dieci anni, cumulabile con gli incentivi previsti.

Ad esempio, si può pensare a un condominio dotato di un impianto fotovoltaico comune installato sul tetto. L’energia generata da questo sistema viene distribuita immediatamente ai membri del gruppo che ne usufruiscono. Nel caso in cui la produzione superi il consumo complessivo del gruppo, l’energia in eccesso può essere accumulata in batterie per un uso futuro oppure reimmessa nella rete elettrica nazionale.

Gruppo di autoconsumo: gli incentivi e i vantaggi economici

Il meccanismo di incentivazione prevede una tariffa che varia in base alle dimensioni dell’impianto: si va da 80 euro per MWh per gli impianti fino a 200kW, fino a 60 euro per quelli di maggiori dimensioni. Sono previste anche maggiorazioni territoriali: 4 euro nelle regioni del Centro e 10 euro in quelle del Nord. L’incentivo viene garantito per un periodo di 20 anni, a cui si aggiunge il corrispettivo ARERA per l’energia autoconsumata, definito su base annuale.

Per valutare la convenienza economica dell’iniziativa, il GSE ha sviluppato un simulatore che permette di pianificare gli interventi basandosi su casi reali già incentivati. È sufficiente inserire l’ubicazione dell’impianto e i dati di consumo degli edifici coinvolti per ottenere una stima accurata dei potenziali benefici.

Un’opportunità particolare è riservata ai comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, dove è possibile accedere a un contributo a fondo perduto del PNRR pari al 40% dei costi di installazione. Questo bonus è cumulabile con gli incentivi del GSE, ma esclude la possibilità di usufruire della detrazione fiscale. Anche per questo contributo, la scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 31 marzo.

Per sfruttare al meglio questa opportunità e non perdere i termini per accedere agli incentivi, è consigliabile iniziare subito a valutare la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Il primo passo è richiedere diversi preventivi ad installatori qualificati, che potranno effettuare un sopralluogo gratuito per valutare la fattibilità tecnica dell’intervento e dimensionare correttamente l’impianto in base ai consumi specifici dell’edificio.

Gli esperti del settore potranno inoltre fornire una consulenza dettagliata sulle diverse opzioni disponibili, dalla scelta dei pannelli più adatti alle possibilità di accumulo, e assistere nella valutazione della convenienza economica dell’investimento, tenendo conto di tutti gli incentivi disponibili.

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