Metalmeccanici, sciopero di 4 ore il 15 gennaio

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Continua la mobilitazione delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici in tutte le fabbriche del territorio nell’ambito del pacchetto di 8 ore di sciopero proclamato a livello nazionale per riconquistare il tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Federmeccanica-Assistal.

“Abbiamo scioperato a dicembre 2024 e continuiamo la mobilitazione anche in questo 2025 per riconquistare il nostro contratto nazionale”, scrivono Marco Valentini (Fiom Cgil Imola),  Antonino Liuzza (Fim Cisl Amb),  Giuseppe Rago (Uilm Uil Imola).

Sul territorio di Imola la mobilitazione si concretizzerà mercoledì 15 gennaio con 4 ore di sciopero in uscita e presidio delle lavoratrici e dei lavoratori nella zona industriale di Cà Bianca a Castel San Pietro Terme, dove sono presenti molte aziende che applicano il contratto di Federmeccanica, dalle ore 10 alle 14.

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Le 4 ore di sciopero si aggiungono alle 4 ore già effettuate il 10 dicembre 2024, quando si è svolto un primo presidio presso la sede di Confindustria ad Imola.

“Investire nel lavoro per noi oggi significa individuare soluzioni che limitino la precarietà, regolando le filiere d’appalto e garantendo la stabilizzazione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato direttamente con le aziende, sperimentare e attuare una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, garantire il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, fare un deciso e consapevole passo sulla formazione e sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“Federmeccanica, presentando la propria contropiattaforma, ha dimostrato di voler rompere le trattative. Per questo è necessaria una ricomposizione del tavolo negoziale per discutere di quelle che sono le nostre richieste – commenta Marco Valentini, segretario generale della Fiom Cgil di Imola -. La mobilitazione, come sta avvenendo anche sul nostro territorio, è strumento con cui le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici portano avanti una rivendicazione collettiva. Bisogna rafforzare l’attuale impianto del contratto nazionale che possa ulteriormente migliorare le condizioni di lavoro, sia sotto l’aspetto normativo, sia per quanto riguarda un reale recupero del potere d’acquisto delle persone, con un’inflazione che in questi ultimi anni ha registrato un’impennata che pesa sulle tasche dei lavoratori. E’ necessario – conclude Valentini – sperimentare la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, partendo da quelle realtà dove già da tempo è stata attivata, grazie alla contrattazione aziendale, rendendola strutturale ed esigibile attraverso il contratto nazionale”.

“La distanza sulla piattaforma presentata unitariamente è totale – spiega Antonino Liuzza della Fim Cisl Amb -. Sul salario Federmeccanica non ha fatto nessuna proposta concreta e ha totalmente rotto il fronte, portandosi ad un inevitabile scontro con Fim Fiom E Uilm, proponendo una contropiattaforma, utilizzando i nostri slogan ma che di fatto virano totalmente da un’altra parte. Con questa seconda giornata di protesta chiediamo che vengano riaperte le trattative, per discutere di quello che i lavoratori e le lavoratrici chiedono attraverso il mandato che ci è stato dato”.

“Con la presentazione della contro piattaforma, Federmeccanica e Assistal hanno violato le regole e non possiamo accettarlo. Al termine degli scioperi e delle mobilitazioni, che ci saranno nelle aziende fino al 15 gennaio, ci aspettiamo la riconvocazione del tavolo per avviare una trattativa vera e concreta. Se non avverrà, siamo pronti a continuare la lotta – dichiara Giuseppe Rago della Uilm Territoriale -. Il rinnovo del Ccnl è fondamentale per dare slancio al nostro settore e garantire diritti e tutele a tutti i lavoratori in modo universale. Automotive, siderurgia, aerospazio, elettrodomestico, telecomunicazioni e informatica sono i comparti principali presenti. Nei primi 9 mesi del 2024 c’è stato un forte aumento delle ore di cassa integrazione, + 21,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Abbiamo sempre sostenuto con la presentazione della nostra piattaforma contrattuale che aumentare i salari di 280 euro al livello medio e ridurre l’orario di lavoro a 35 ore settimanali siano strumenti fondamentali per restituire potere d’acquisto ai lavoratori e per gestire le crisi aziendali, oltre alle transizioni ecologica, digitale e intelligenza artificiale. Tutti gli 11 punti della nostra piattaforma sono importanti e inscindibili gli uni dagli altri – conclude Rago -. Federmeccanica e Assistal devono capire che è fondamentale partire dalla nostra proposta per risedersi al tavolo e riprendere il confronto. Il 15 gennaio tutte le aziende metalmeccaniche faranno ulteriori quattro ore di sciopero con presidio se la parte datoriale non ritira la contro piattaforma siamo pronti a mettere in campo altre e più incisive iniziative di lotta in tutta Italia”.



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