Gli arresti a Barcellona: il sistema di svuotamento dell’impresa “Bellinvia” confiscata. Il ruolo chiave e accondiscendente dell’amministratore giudiziario

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L’impresa “Bellinvia” ha sede a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, in via Eolie numero 42 e prende il nome da Carmela Bellinvia, titolare originaria, fin dal 1980, e madre di Salvatore Ofria, pregiudicato e più volte condannato per associazione di stampo mafioso in pieno collegamento con la famiglia dei barcellonesi con ruolo apicale. La ditta Bellinvia ha per oggetto “lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, rifiuti speciali, commercio al minuto di ricambi ed accessori per veicoli anche usati, motocicli e relativi ricambi ed accessori usati, pneumatici e altro”. Un’impresa oggetto di più provvedimenti di sequestro e confisca ed affidata, in conseguenza, ad un amministratore giudiziario, l’ormai noto per la cronaca odierna Salvatore Virgillitto, che è anche presidente dell’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Catania. Apparentemente quindi un professionista di fiducia dell’autorità giudiziaria, come già ritenuto nel 2020 con l’affidamento della Sicula Trasporti nell’ambito dell’inchiesta “Mazzetta Sicula”. “Una nuova governance”, la definì il giudice quando la affidò a Virgillitto, “che ha la fiducia dell’autorità giudiziaria“. Sicula Traporti, colosso del conferimento rifiuti in Sicilia, e l’incarico di Virgillitto presenta scenari oggi inquietanti con quanto scoperto dalla Direzione Antimafia di Messina. Tutto il sistema di distrazioni di somme dalla Bellinvia, infatti, non sarebbe potuto funzionare senza la partecipazione dell’amministratore giudiziario Salvatore Virgillitto, sia in termini di condotta passiva che attiva.

LO SVUOTAMENTO PROGRESSIVO ED IL RUOLO DI VIRGILLITTO

Salvatore Virgillitto

Quel che scopre la Procura di Messina è una vorticosa attività di cessione e vendite di beni dell’azienda confiscata con una corrispondente partita di giro da parte dell’amministratore giudiziario dei proventi direttamente nelle mani della famiglia Ofria che avrebbe dovuto stare ben lontana dall’ex azienda di famiglia. In particolare Virgillitto, quale amministratore giudiziario e quindi nella funzione di pubblico ufficiale, secondo la Procura, avendo la disponibilita del denaro presente nelle casse dell’impresa confiscata, demandava la gestione rispettivamente a Domenico Ofria e Luisella Alesci, seconda moglie di Salvatore Ofria, che, al loro volta, venivano coadiuvati da Francesca Tiziana Foti, moglie di Ofria, e la Alesci dai figli Giuseppe e Carmelo. Nell’attività di gestione occulta della “Bellinvia” e nella sua opera di progressivo svuotamento, secondo la Procura, avrebbero preso parte anche alcuni dei dipendenti della ditta: Paolo Salvo, Natale De Pasquale e Andrea Fabio Salvo che operazione per operazione trattenevano per sé parte dei proventi.

Operazioni di alienazione di beni posti a confisca che in un anno si sono dipanate in operazioni anche di poche centinaia di euro fino a migliaia. Un calendario di vendite e spartizioni quasi giornaliero. Pezzi di ricambio, ma anche un’autovettura Fiat 500 soggetta a contratto di noleggio. Le vendite, viene accertato, che non vengono interamente registrate sui libri contabili e che in massima parte i proventi vengono girati alla famiglia Ofria, per un valore di 4 o 5 milioni all’anno.

Conto e carta

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LE ESTORSIONI

I fatti si riferiscono alle dimissioni imposte da Salvatore Ofria ad un dipendente della “Bellinvia” che sarebbe stato infedele in quanto avrebbe sottratto pezzi di ricambio. Un’azione, quella portata avanti dall’Ofria, che oltre alle sue modalità mafiose, dimostra come la famiglia Ofria di fatto si comportasse come se continuasse ad esercitare la gestione diretta della “Bellinvia”.

E’ così che Salvatore Ofria di fatto impone le dimissioni ad Antonino Cutugno che non solo è costretto a dimettersi ma subisce anche una sorta di lettera scarlatta da parte di Ofria che farà in modo, con metodo estorsivo, che nessun altro imprenditore della zona lo assuma. Al Cutugno l’amministratore giudiziario Virgillitto, che relaziona i fatti come propria iniziativa, negherà anche il pagamento del TFR

Cutugno, andando via dalla ditta Bellinvia lavorerà per soli 20 giorni presso l’impresa “Papa” di Tindaro Papa con qualifica di autista di camion. Per poi essere licenziato in tronco. Licenziamento che sarebbe stato opera proprio dell’azione di pressione di Ofria nei confronti dell’imprenditore Papa. Le intercettazioni ambientali dimostrano come Salvatore Ofria non si fosse accontentato di aver ottenuto le dimissioni da Cotugno, imponendo al Papa di licenziare l’ex dipendente della Bellinvia mediante l’intervento di Salvatore Crinò, persona vicina ad Ofria che lascia intendere a Papa che “è conveniente” procedere al licenziamento di Cutugno.

I DOCUMENTI DISTRUTTI

Il 21 febbraio del 2024 l’amministratore giudiziario Salvatore Vigillitto, Domenico Ofria e il dipendente Paolo Salvo sono a bordo dell’auto aziendale, monitorata dalla Procura. I tre stanno recandosi al Commissariato di Barcellona P. G. per denunciare la distruzione dei registri che avrebbero dovuto tracciare per conto della Procura l’attività della ditta sottoposta a confisca. I registri vidimati dalla Procura si sarebbero “distrutti a causa di un guasto ad una tubazione che aveva provocato una inondazione”. Questa la versione che i tre concordano in auto e che riferiranno di comune accordo al Commissariato sporgendo denuncia di distruzione. L’intento era, secondo la Procura, quella di celare gli indebiti passaggi di denaro provento dell’attività sottoposta a confisca ed amministrazione giudiziaria nelle mani della famiglia Ofria. Il commissariato, poco tempo dopo, chiederà integrazione fotografica di quanto denunciato.

L’ASSOCIAZIONE MAFIOSA

Gli Ofria corrispondevano periodicamente alla famiglia mafiosa dei Di Salvo somme di denaro distratte dalla “Bellinvia”. Cio per la Procura è conferma della riconducibilità all’associazione mafiosa a quella della famiglia dei barcellonesi, di cui Sam Di Salvo è uno dei massimi rappresentanti. Stesso sistema di dazioni periodiche risulta anche per Francesco Siracusa e Vanessa Cilona.

Autodemolizioni di Carmela Bellinvia
Autodemolizioni di Carmela Bellinvia



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