Nervi è al centro di un nuovo progetto urbanistico proposto da una società di costruzioni per la realizzazione di nuovi immobili residenziali e di aree parcheggio. L’area interessata è in via Aurelia 12, copre circa 4.000 mq che un tempo ospitavano delle serre floreali, di cui oggi però restano solo le tracce.
Secondo Giovanna Pucci, rappresentante del comitato “Nervi basta degrado”, il progetto rappresenta l’ennesimo episodio di “consumo di suolo” che rischia di compromettere l’identità del quartiere: “La realizzazione di questi edifici continua la tendenza negativa del consumo di suolo, inteso come l’aumento delle superfici artificiali, solo in piccola parte compensati dal ripristino di aree naturali. Esprimiamo quindi contrarietà verso la logica di distribuire cemento ovunque, ed invitiamo altre persone a manifestare il loro dissenso nei confronti di un progetto di speculazione immobiliare”.
Tra i temi sollevati dal comitato, e che sono alla base dell’opposizione al progetto, ci sono:
- L’impatto paesaggistico: il progetto prevede edifici che potrebbero alterare l’armonia del paesaggio locale, compromettendo la memoria storica e il contesto ambientale unico della zona.
- La cementificazione: la realizzazione di nuovi immobili prosegue una tendenza negativa di aumento delle superfici artificiali a scapito di quelle naturali.
- Il traffico e la viabilità: l’intervento, pur prevedendo un parcheggio aperto al pubblico, rischia di peggiorare le condizioni della viabilità locale, già congestionata.
La mobilitazione contro il progetto sta raccogliendo adesioni grazie alla raccolta firme e alla petizione online. Tra gli aderenti anche il comico genovese Beppe Grillo, che ha firmato la petizione sabato 11 gennaio presso un banchetto allestito dal comitato in piazza Pittaluga. Il comico genovese, che vive sulla collina di Sant’Ilario, si aggiunge alle decine di residenti che hanno già sottoscritto la petizione, tra i quali il procuratore aggiunto della procura di Genova Francesco Pinto. Sulla piattaforma Change.org, che ospita la petizione online, la lista dei sostenitori ha quasi raggiunto il traguardo delle 600 sottoscrizioni.
Il comitato sostiene inoltre che il progetto è stato avviato con una delibera della giunta comunale che modifica il Puc (Piano urbanistico comunale), che classifica l’area interessata come “ambito urbano di particolare pregio paesistico-ambientale” e sottoposta a stringenti vincoli normativi che non prevedono l’uso residenziale senza specifiche deroghe. La procedura è stata definita come un “aggiornamento” del piano e non una “variante”, un escamotage che permetterebbe di evitare l’iter burocratico per la variazione che vedrebbe il coinvolgimento anche della Regione nel processo decisionale.
I dettagli del progetto
Il progetto presentato dalla società costruttrice al Comune, che Genova Today ha visionato, prevede la realizzazione di tre edifici residenziali e un parcheggio con 40 posti auto. In particolare saranno costruite due villette bilivello, ciascuna con una superficie di circa 100 mq per piano e un edificio multipiano di circa 900 mq, progettato con un’altezza che non supererà quella degli edifici circostanti, in rispetto dei vincoli paesaggistici.
Secondo quanto sostenuto dalla società costruttrice, il parcheggio pubblico sarà ceduto al Comune e rappresenta un elemento chiave del progetto. Poiché dovrebbe essere realizzato con tecniche a basso impatto ambientale ed è previsto la piantumazione di alberi.
Secondo quanto riportato nella documentazione ufficiale, il progetto ambisce a essere un esempio di edilizia sostenibile e rigenerazione urbana, tra i vantaggi presentati dal costruttore ci sarebbe la riduzione dell’impatto idrogeologico grazie alla sostituzione delle superfici impermeabilizzate con aree verdi e giardini curati, l’efficienza energetica degli edifici di nuova costruzione e i 40 posti auto pubblici che contribuirebbero ad alleviare i problemi di sosta su via Aurelia.
Il parcheggio pubblico sarà completato prima della costruzione degli edifici residenziali, le opere saranno sottoposte a verifica ambientale preliminare (Vas) per garantire che l’impatto sul territorio sia minimizzato. La decisione finale spetta ora alla giunta comunale, chiamato a bilanciare sviluppo e sostenibilità ambientale, in un contesto che richiede non solo visione, ma anche responsabilità verso un territorio sempre più esposto agli eventi meteorologici estremi.
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