«Il piano olivicolo è fermo. Senza i fondi chiudiamo»

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«Non possiamo più aspettare, bisogna agire, si è perso troppo tempo, altrimenti il comparto agricoltura si fermerà. Non ci interessano le problematiche o le guerre politiche tra Governo e Regione a noi interessa che si risolvano i problemi». Sulla situazione dei fondi Xylella 2020-2021 non erogati ancora, interviene il Movimento spontaneo agricoltori Salento che lancia un appello affinché si giunga ad una conclusione e che si possano finalmente avere i ristori promessi.

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La protesta

Una necessità degli olivicoltori che da anni patiscono sulla loro pelle la crisi provocata dal batterio della Xylella fastidiosa. A distanza di quasi un anno da quando i trattori del Movimento spontaneo agricoltori Salento invasero le strade pugliesi, ricalcando la protesta attuata dai loro omologhi francesi, il mondo dell’agricoltura torna a far sentire la propria voce. In modo pacifico chiedono attenzione e che alle parole seguano i fatti, criticano il rimpallo di responsabilità tra Regione Puglia e ministero dell’Agricoltura.

«Siamo stanchi di questo continuo ping pong tra governo e Regione – fanno sapere dal Movimento spontaneo agricoltori Salento – a rischio ci sono i ristori per l’anno 2020. Dopo quattro anni, c’è il serio pericolo che questi fondi si svincolino e il Ministero non possa più metterli a nostra disposizione tramite la Comunità europea e quindi vadano totalmente persi. A noi agricoltori non interessano le guerre politiche Stato/Regione, a noi interessa che risolvano i problemi per i quali si sono presi degli impegni». Continuano: «La Regione Puglia, in questi anni, ci ha sempre dato risposte positive: dal primo giorno in cui abbiamo avuto modo di interloquire con la Regione Puglia ed in particolar modo con l’assessore Pentassuglia, sono state date sempre risposte positive in merito. Anzi, occorre ricordare che la Regione Puglia ad unanimità ha approvato la mozione per l’estensione dei danni provocati dalla Xylella da 3 a 5 anni. Se verranno meno i fondi del 2020, però, noi subiremo un altro e catastrofico colpo, se poi nel frattempo le aziende perderanno anche i ristori dell’estensione della Regione».

La rigenerazione agricola 

Un altro problema che sta a cuore al Movimento è lo stallo della rigenerazione olivicola, ancora bloccata, a loro dire, dopo undici anni. «Sono state finanziate alcune aziende – sottolinea Bruno Giannone portavoce del Movimento – ma molto a rilento. Purtroppo, il batterio della Xylella fastidiosa cammina più veloce di come la Regione stia cercando di sbloccare questi fondi. Uno dei temi che sin da subito abbiamo contestato è la burocrazia, ma ad oggi non è stato fatto ancora nulla per attuare un cambio di marcia. Ad oggi – rimarcano – abbiamo un Piano di rigenerazione olivicola quasi fermo e per noi agricoltori e per il Salento in generale è una situazione insostenibile sotto tutti i punti di vista. Abbiamo a che fare con un batterio che corre sempre più velocemente, ha raggiunto ben quattro province e non è intenzionato a fermarsi, ed è impensabile ritrovarsi dopo 11 anni ancora in questa fase di stallo. Dall’ultimo bilancio presentato dalla Regione sono appena 1000 le aziende finanziate, per la maggior parte sono stati dati solo anticipi».

Secondo il Movimento, così il «Salento è umiliato», oltre al danno economico che hanno subito tante aziende che da sempre si sono occupate di olivicoltura, c’è un danno al paesaggio e di immagine a livello turistico. A soffrire non è solo un comparto, ma un intero territorio. Tante aziende rischiano di essere tagliate fuori. «Durante il governo Monti – continuano – sono stati stanziati 300 milioni di euro, che fine hanno fatto questi fondi? Come sono stati impegnati? La Regione ha detto che sono state finanziate circa mille aziende, ma siamo ancora molto lontani dalla rigenerazione dell’intero territorio, siamo ancora in alto mare. Da sempre ribadiamo che si sta procedendo con una lentezza elefantiaca. Se non ci garantiranno adeguati indennizzi, dei corsi di produzione dignitosi e, come chiediamo dal primo momento, il commissario straordinario della Xylella, siamo pronti ad una nuova protesta. Ricominceremo con le proteste e scenderemo di nuovo in piazza. Non possiamo più attendere, sono passati troppi anni, sono tante le aziende che stanno chiudendo perché non riescono a risalire dal buio in cui sono sprofondate, perché ad oggi hanno solo costi. E ci focalizziamo solo sul discorso Xylella – spiegano in conclusione – non considerando tutti gli altri disagi, come i consorzi di bonifica e altri problemi che gli agricoltori affrontano ogni giorno».

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