Comunali Genova, al via le consultazioni del Pd: quattro giorni per dare forma alla coalizione

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Genova. Quattro giorni di incontri per iniziare a definire il perimetro della coalizione di centrosinistra in vista delle prossime elezioni comunali a Genova. Il segretario metropolitano del Pd Simone D’Angelo, affiancato dai “saggi” del comitato politico, inizierà oggi le consultazioni di alcuni dei soggetti politici – partiti, formazioni civiche, associazioni – che potenzialmente potrebbero sostenere lo stesso candidato o candidata.

Il Partito Democratico dirige le danze, finora, in nome del 30% di preferenze sulla città di Genova centrato alle ultime regionali. Ma se qualcuno potrebbe pensare, in nome dei numeri, a un desiderio di autonomia per i Dem la realtà è che l’obiettivo è invece quello di allargare ulteriormente la coalizione rispetto a quella che si era formata alle elezioni regionali.

Ed ecco che oggi inizieranno i primi incontri per entrare nel vivo domani, quando il Pd si interfaccerà con Italia Viva, il partito che, dopo mesi di tira e molla, alla fine non aveva sostenuto Andrea Orlando. Al colloquio ci saranno il segretario D’Angelo, insieme a Simone Farello, ex segretario regionale, e Vito Vattuone, ex senatore. La riconciliazione, simbolicamente, all’indomani del 50esimo compleanno di Matteo Renzi, al quale ha partecipato lo stesso Orlando.

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Prima ancora che i renziani, il Pd, in maniera anche simbolica visto che Ariel Dello Strologo era stato il candidato sindaco alle passate comunali, vedrà i referenti di Genova Civica. Un inizio soft, insomma, visto che la stessa GC, in consiglio comunale, è confluita nel gruppo del Partito Democratico.

Sempre domani, le consultazioni coinvolgeranno i socialisti mentre mercoledì sarà la giornata, politicamente, più variegata con Linea Condivisa, che, a oggi, coincide con il gruppo di Orlando Presidente in consiglio regionale (Gianni Pastorino), Demos, Azione, repubblicani e Movimento 5 Stelle, tentati da un lato alla corsa da soli ma realistici sul 6% delle ultime elezioni. Mercoledì nel tardo pomeriggio in agenda l’incontro con Alleanza Verdi Sinistra, a oggi una delle voci più critiche sulle modalità decisionali in vista delle comunali. Gli incontri proseguiranno anche alla sera.

L’appuntamento con +Europa sarà probabilmente giovedì, quando si dipaneranno gli altri incontri, compresi quelli con le realtà extra partiti come il gruppo Genova Che Osa, il mondo dei comitati, e l’insieme di figure “federate” dall’economista Andrea Acquarone, che proprio oggi svelerà al pubblico un pamphlet sulle esigenze della Genova di domani. Il Pd starebbe provando ad aprire una linea di dialogo anche con il gruppo che ha lanciato la candidatura dell’avvocato Filippo Biolé.

Anche se in queste ore si moltiplicano i nomi da toto-candidato – specialmente dopo la mezza investitura di Pietro Piciocchi come cavallo del centrodestra – l’obiettivo della serie di incontri bilaterali tra il Pd e le altre forze è quello di stabilire saldamente chi sarà della partita, con quali regole di ingaggio, se da subito o solo in vista di un eventuale ballottaggio e se esistano dei veti incrociati non superabili.

Però anche sulla scelta del nome, è innegabile, il centrosinistra ha bisogno di fare presto. Orlando la scorsa settimana ha ipotizzato “entro l’inizio di febbraio”, una stima realistica ma una scadenza che rischia di essere persino troppo dilatata rispetto ai tempi di una campagna elettorale che potrebbe chiudersi tra aprile e maggio.

Anche per questo, dagli scambi della chat Vasta, Claudio Burlando batte il tempo e rilancia: “Alla fine di questa settimana il quadro sarà abbastanza chiaro, certo è che dalla fine di questa settimana si deve entrare nella fase della definizione dei punti qualificanti del programma e del confronto sul candidato. Ma insieme a questi punti ce n’è un altro fondamentale: la scelta dei candidati comuni nei nove municipi“.

Secondo Burlando che, ricorda, nei municipi si vota a turno unico, sarebbe un segno di “grande forza”, presentare “in un colpo solo entro la fine di gennaio il candidato per Tursi e i nove per i municipi”, e aggiunge: “E’ questo il punto di maggiore difficoltà del centrodestra: lo si capisce dalle giunte itineranti di Piciocchi dopo che Bucci ha svuotato di risorse e poteri i municipi, abbandonando la città a sé stessa”.

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