Andrea Zanoni lascia il Pd ed entra in Europa Verde

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Andrea Zanoni, consigliere regionale del Veneto da sempre sensibile alle tematiche ambientali, ha annunciato oggi 13 gennaio di aver formalizzato il passaggio dal Partito Democratico, nelle cui fila è stato eletto nelle elezioni regionali del 2020, nel gruppo consiliare di Europa Verde. Trevigiano, Zanoni fin dal 1990 si è impegnato in associazioni come WWF e Lipu.

«La mia è stata una scelta indubbiamente sofferta – ha premesso Zanoni – ma assolutamente coerente con quelli che da sempre sono i miei valori. Una decisione presa per essere pienamente credibile nel mio operato e la credibilità, in politica, è fondamentale per conquistare la fiducia dei cittadini e contrastare l’astensionismo, un problema grave come quello dei cambiamenti climatici. Certo, umanamente mi dispiace lasciare tanti amici che ho nel Pd, segretari di circolo e consiglieri comunali, con i quali condivido la sensibilità ambientale. Ma, nella mia nuova veste politica, continuerò a battermi per il bene comune».

«Mi sono sempre impegnato per tutelare l’ambiente, contrastare il consumo di suolo, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, difendere la fauna selvatica e la biodiversità – ha aggiunto Zanoni – Europa Verde ha tra le priorità della propria agenda politica tutte queste tematiche che sento fortemente mie; quindi, il passaggio alla mia nuova ‘Casa’ è per me naturale e, appunto, coerente con il trascorso politico».

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I motivi della scelta: il Salva-Milano, cemento e biodiversità

Zanoni ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a questa decisione. «Nella mia scelta, sicuramente hanno influito anche alcune decisioni prese a livello nazionale dal Partito Democratico, come l’appoggio al ‘Salva- Milano’, un condono edilizio che ha una portata gravissima, una speculazione nei centri abitati che premia chi ha agito nell’illegalità – ha ammesso Zanoni –. E non nascondo anche alcune critiche all’operato del Pd regionale, scelte peraltro legittime ma che non mi sento di condividere appieno, in particolare in ordine alla tutela della fauna selvatica e della biodiversità, che ritengo debba essere portata avanti in modo chiaro e netto, senza sconti a leggi e leggine che Lega e Fratelli d’Italia stanno facendo per favorire la caccia. Non ho altresì condiviso alcune scelte locali che hanno favorito la cementificazione a Padova, Verona e Treviso».

I casi Alì a Padova e Marangona a Verona

Durissime le parole di Zanoni sul comportamento del centrosinistra a trazione Pd nelle amministrazioni comunali di Padova e Verona. In una newsletter inviata ai suoi sostenitori, Zanoni scrive: «Mi riferisco alla decisione di Padova sul centro commerciale dell’Alì, con la cementificazione di altre decine di migliaia di metri quadri di terreno, alla decisione di Verona della Marangona con la realizzazione di  un polo logistico, un polo produttivo e parcheggi  con ulteriore consumo di suolo in una delle aree agricole più importanti della città, ma anche alla scelta di Treviso sul quarto lotto della tangenziale che andrà a rovinare l’ultima campagna agricola del comune di Treviso». 

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«Com’è possibile fare le giuste battaglie in Consiglio regionale – prosegue Zanoni nella sua newsletter – contro le leggi della Lega e Fratelli d’Italia che consentono più consumo di suolo, che concedono deroghe di ogni tipo ai pochi limiti di cementificazione del suolo, che consentono la realizzazione di ulteriori capannoni, per poi utilizzare nelle nostre amministrazioni comunali queste stesse norme per cementificare ancora di più?  È una cosa insostenibile, è mancanza di coerenza nonché motivo di confusione e delusione per gli elettori».

Le priorità: stop consumo di suolo, rinnovabili e biologico

«Ritengo prioritario continuare a impegnarmi per l’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici che, se sottovalutati, producono danni gravissimi: pensiamo a quanto accaduto in Emilia-Romagna e in California – ha concluso Andrea Zanoni per motivare il passaggio a Europa Verde -. Servono politiche efficaci per favorire la rigenerazione urbana e fermare il consumo di suolo, in materia di rinnovabili e comunità energetiche, per diffondere l’agricoltura biologica. Proseguirà il mio impegno per combattere l’illegalità, la corruzione, per contrastare il fenomeno del caporalato e rafforzare le politiche e la sicurezza sul lavoro, per difendere la sanità pubblica, monitorare le grandi opere e, in particolare, la Superstrada Pedemontana Veneta, che ha prodotto pesanti buchi sul bilancio regionale che danneggiano i cittadini. Senza dimenticare la transizione ecologica che deve essere portata avanti senza lasciare indietro nessuno».

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«È sempre un dispiacere quando qualcuno lascia il nostro partito e, soprattutto, la nostra comunità» è il commento del segretario del Pd Veneto, Andrea Martella, che punta l’indice sul «poco rispetto per gli elettori, per i militanti, per la struttura del partito e per il lavoro che stiamo facendo tanto a livello nazionale quanto a livello territoriale. E anche verso i principi di coerenza e lealtà sui quali dovrebbero fondarsi i comportamenti da tenere in una comunità democratica. Nel caso di Zanoni dispiacciono anche le smentite fatte anche a me personalmente in queste settimane rispetto alle voci che da tempo circolavano».

«Questo caso, tuttavia ci permette anche di sottolineare un punto politicamente cruciale. Nel Partito Democratico, il bene comune e i valori di appartenenza ad una comunità contano più delle ambizioni individuali, delle convenienze tattiche, dei calcoli elettorali, delle scelte opportunistiche a ridosso delle elezioni. Questo vale anche per le motivazioni addotte da Zanoni per giustificare il suo cambio di casacca. In una comunità democratica ci si rispetta, si discute, ci si confronta. Nessuno – conclude Martella – può mettere in discussione il grande lavoro che sui temi ambientali e della sostenibilità il Pd sta facendo, dal livello europeo a quelli nazionale, locale e nel lavoro di opposizione in Consiglio regionale».

La soddisfazione di AVS

Grande la soddisfazione espressa dal Capogruppo di Europa Verde a palazzo Ferro Fini, Renzo Masolo, il quale ha sottolineato che «Zanoni condivide le linee di intervento, il metodo e i contenuti politici di Europa Verde. Il suo ingresso nella nostra squadra ci permetterà di raddoppiare l’impegno perché in Veneto c’è veramente tanto lavoro da fare nei prossimi mesi, soprattutto alla luce delle elezioni regionali: la nostra Regione è fortemente inquinata e cementificata, si registra un’emergenza sempre più forte nel sociale, sotto il fronte della povertà e delle politiche economiche. Ci si indebita per fare nuove strade senza pensare alla mobilità sostenibile. Per non parlare dell’elevato consumo di suolo e della sanità che in Veneto non gode affatto di buona salute».

Angelo Bonelli, deputato e portavoce di Europa Verde, ha posto l’accento sulla «grande sensibilità culturale e politica di Andrea Zanoni, con il quale in passato ho condiviso diverse battaglie. Il suo ingresso sicuramente rafforza la proposta politica di Europa Verde nell’ambito dell’alleanza Verdi- Sinistra. In Veneto ci aspettano importanti battaglie: dobbiamo sostenere la transizione ecologica, facendo passare il messaggio che essa non è nemica dei settori industriali e sociali e potrà creare nuovi posti di lavoro, ma dovrà essere portata avanti senza lasciare indietro nessuno. Dobbiamo fermare il consumo di suolo, nella cui speciale classifica il Veneto è al primo posto. A livello nazionale, siamo chiamati a ribaltare la visione del Paese. È una follia spendere 14 miliardi per il ponte sullo stretto di Messina sottraendo fondi per le infrastrutture ferroviarie. Serve un incremento degli investimenti pubblici. Siamo chiamati a costruire una politica che tenga assieme giustizia sociale e climatica, dialogando con i ceti medi e produttivi. Vogliamo mandare all’opposizione la Destra di Giorgia Meloni e siamo contrari al terzo mandato di Luca Zaia».

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Luana Zanella, co-portavoce regionale di Europa Verde, assieme a Enrico Bruttomesso, anch’egli presente alla conferenza stampa, ha sottolineato come «il Veneto abbia la necessità di portare avanti un nuovo modello di sviluppo e in particolare la transizione ecologica, attraverso cambiamenti radicali e urgenti in vista della sfida decisiva che ci attende con le elezioni regionali. L’ingresso di Andrea Zanoni in Europa Verde rafforza il nostro impegno e la nostra presenza in seno al Consiglio regionale del Veneto, dando più sostanza alle forze di opposizione».

«La famiglia dei Verdi del Veneto cresce e si allarga – commenta infine Cristina Guarda, europarlamentare veneta del gruppo Verdi/ALE –: oggi accogliamo con grande entusiasmo il consigliere regionale Andrea Zanoni nel nostro partito. Una voce autorevole, che si somma a quella del capogruppo Renzo Masolo per diventare megafono in vista delle elezioni regionali che ci attendono tra pochi mesi».



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