Una scossa di terremoto è stata avvertita in Friuli Venezia Giulia alle 14:51 di oggi, domenica 12 gennaio. I sismografi hanno registrato una scossa di magnitudo 4 con epicentro ad Ampezzo, in provincia di Udine. Il terremoto si è verificato ad una profondità di 8km. La scossa è stata avvertita anche ad Udine. Alle 14:55, nella stessa zone si è verificata un’altra scossa di magnitudo 2.2 e alle 15:57 un’altra di magnitudo 3.3.
Al momento non si registrano danni a persone o cose ma le numerose telefonate ai centralini dei soccorsi testimoniano che tra i residenti c’è stata tanta paura. Qualcuno è scappato uscendo di casa nel timore che potessero verificarsi crolli. Daniele Ariis, sindaco di Raveo (Udine), a una manciata di chilometri dall’epicentro, ha riferito al quotidiano Messaggero Veneto che stava passeggiando in un bosco quando ha sentito “un boato impressionante” e ha visto “gli alberi che si muovevano come fuscelli”.
Il 10 gennaio, un altro terremoto di magnitudo 3.6 ha scosso la stessa zona.
L’analisi dell’INGV
“La zona interessata dal terremoto odierno è caratterizzata da pericolosità sismica alta, come testimoniato dalla Mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale (MPS04) e dai forti terremoti avvenuti in passato”. Lo indica un articolo pubblicato sul blog INGVterremoti.
“Secondo il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani CPTI15 v. 4.0, l’area interessata dal terremoto odierno è stata colpita storicamente da diversi terremoti, molti dei quali di magnitudo pari o superiore a magnitudo 5: tra questi si segnalano quello del 28 luglio del 1700 (Mw 5.7) e quello del 27 marzo 1928 (Mw 6,0). Sono terremoti che hanno avuto epicentro nell’area della Carnia, con risentimenti fino IX grado della Scala Mercalli (MCS)”, proseguono gli esperti.
“Altri eventi che hanno colpito la stessa area ma di magnitudo inferiore sono quelli del 12 maggio 1924 (Mw 5.0) e del 13 giugno 1959 (Mw 5.3), con risentimenti fino VI-VII grado MCS. Ricordiamo che quest’area della provincia di Udine non è lontana dalle zone colpite nel 1976 da una delle sequenze sismiche più forti e devastanti della seconda metà del Novecento in Italia. L’evento principale avvenne alle ore 21 locali del 6 maggio e raggiunse un valore di magnitudo momento Mw pari a 6.5, fra i più alti mai registrati nell’Italia settentrionale che interessò oltre120 comuni delle province di Udine e di Pordenone, per una popolazione complessiva di circa 500.000 persone”.
“Guardando la storia sismica del comune di Ampezzo (UD), estratta dal Database Macrosismico Italiano (DBMI15), si vede che i maggiori risentimenti sono avvenuti proprio per i terremoti del 1976 (VII-VIII grado MCS). E’ presente anche un risentimento del VI-VII grado MCS per il terremoto del marzo 1928. Se si guarda la sismicità più recente dal 1985 in poi, l’area è stata interessata da una sismicità diffusa frequente con piccole sequenze sismiche caratterizzate da terremoti con magnitudo massima intorno a 4. Gli eventi recenti più forti nell’area sono quelli del 27 marzo 2024 Mw 4.1, dell’11 giugno 1991 Md 4.1, del 27 febbraio 1996 Md 4.1, del 13 aprile 1996 Md 4.3, quello del 9 giugno 2012 Mw 4.0, localizzati tutti tra le province di Pordenone e Udine”, spiegano gli esperti.
“Nell’area interessata dal terremoto di questi pomeriggio sono stati localizzati dal 10 gennaio 2025 ad oggi una decina di eventi: il 10 gennaio è stato registrato un evento di magnitudo ML 3.6, mentre nella giornata di oggi oltre all’evento delle 14:51 (ML 4.0) sono stati finora (ore 16:00) registrati altri 7 terremoti, il più forte è di magnitudo pari a 3.3 avvenuto alle 15:57. La mappa di scuotimento sismico (SHAKEMAP) dell’evento di oggi calcolata dai dati delle reti sismiche e accelerometriche INGV e DPC mostra dei livelli di scuotimento stimato fino quasi al V grado MCS”, proseguono gli esperti.
“L’evento sismico è stato risentito in buona parte della provincia di Udine. Questi risentimenti sono confermati dalla mappa dei risentimenti macrosismici”, concludono gli esperti.
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