Andrea Stroppa, perché l’uomo di Musk in Italia si prende una pausa dalla scena pubblica dopo giorni di iper protagonismo?

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L’annuncio, grave e teatrale, arriva naturalmente via X: «mi prendo una pausa dal discorso pubblico». Ma in assenza di ruoli istituzionali o politici si può dire ne facesse realmente parte?

Andrea Stroppa si stoppa. Lo sconosciuto (in foto, immagine tratta da X) che abbiamo imparato a identificare – anche perché corteggiatissimo delle testate di casa nostra che fanno a gara per intervistarlo – come il referente italiano di Elon Musk (colui che, secondo alcuni quotidiani, avrebbe persino agevolato il recente incontro tra la premier Giorgia Meloni e il presidente eletto Donald Trump alla base della liberazione della giornalista Cecilia Sala) ha annunciato di volersi prendere «una pausa dal discorso pubblico». E lo ha fatto a modo suo, con un torrenziale post naturalmente su X, il social di Elon Musk e con una intervista fasulla in cui rivolge a se stesso le domande che ritiene più opportune.

Negli ultimi giorni il protagonismo social di Claudius Nero’s Legion – questo il nick di Andrea Stroppa su X – si era se possibile persino intensificato, tra pagelle dai giudizi taglienti assestati a destra e a manca (specie a sinistra, ma le sue bacchettate talvolta colpiscono anche i membri del governo) e soprattutto un profluvio di post che benedicevano il vociferato accordo tra il governo italiano ed Elon Musk – smentito da Palazzo Chigi – per l’uso di Starlink sul fronte militare ed emergenziale delle nostre comunicazioni. Un aumento di post che lo ha reso bersaglio di diverse critiche, non da ultimo del capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri: «Chi è Andrea Stroppa? Il fatto che lo si citi è preoccupante».

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Le “ultime” bordate di Andrea Stroppa

Anche l’addio è velenoso, specie nei confronti dei precedenti governi e di Bruxelles: «L’Italia, nel settore aerospaziale negli ultimi anni ha finanziato l’Unione europea con una media di circa un miliardo di euro l’anno direttamente, più altri indirettamente. Terzo contributore netto. 18 miliardi di euro spesi per il sistema di navigazione satellitare Galileo e il programma di osservazione della Terra Copernicus», scrive Andrea Stroppa che abbandona il discorso pubblico ma non i toni propagandistici a favore dell’azienda americana di Musk.

«Galileo ha avuto enormi ritardi, sprechi, errori (come lanci in orbite sbagliate utilizzando razzi russi). Aziende private europee che, quando hanno visto le brutte si sono ritirate e hanno lasciato l’aggravio degli errori alle finanze pubbliche. Ne ha parlato più volte la Corte dei conti europea. Soldi nostri, miliardi nostri», sferza ancora prendendo di mira pure il vettore di lancio Ariane6: «4 miliardi di euro. Perché nessuno ha chiesto conto? E nessuno si è mai chiesto: cosa è tornato indietro da questi investimenti? Cosa per i nostri giovani? Per le nostre imprese? Per i cittadini? Nessuno si è mai messo con la bilancia a pesare ciò che ha dato e ciò che ha ricevuto (do ut des)».

Quindi Andrea Stroppa si stoppa:  «Mi prendo una pausa dal discorso pubblico», annuncia in modo grave e teatrale, sebbene per mancanza di ruoli istituzionali non sia mai stato realmente – ovvero nel mondo reale, al di fuori dei social – parte di quel discorso pubblico dal quale però si accomiata come un politico di vecchio corso.

E subito viene in mente la famosa scena di Nanni Moretti alle prese col dilemma: «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?». Un cut che precorreva i meme e che si potrebbe render gif da postare in risposta al post dell’advisor per SpaceX e Starlink. Ma la vera domanda non è quella di Moretti, bensì un’altra: tale silenzio durerà?

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