Venezuela, Maduro in carica per altri 6 anni: gli Usa offrono 25 milioni in cambio del suo arresto

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Venerdì, Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha giurato in seno all’Assemblea nazionale a Caracas per un altro mandato di sei anni alla guida del Paese.

Il suo incarico arriva a seguito delle contestate elezioni dello scorso 28 luglio. La comunità internazionale aveva fatto richiesta che venissero mostrati i dati e i documenti che provano la vittoria di Maduro, richiesta che tuttavia non ha mai avuto riscontro.

“Giuro su questa Costituzione che attuerò tutti gli obblighi della Costituzione e delle leggi, e che questo nuovo mandato presidenziale sarà un mandato di pace, di prosperità e di nuova democrazia. Lo giuro sulla storia, sulla mia vita, e lo rispetterò”, ha dichiarato Maduro durante la cerimonia, che ha visto la partecipazione del solo presidente cubano Miguel Díaz-Canel. Infatti, sebbene abbiano preso parte alla cerimonia circa cento rappresentanze diplomatiche (per la maggior parte provenienti da Paesi africani e caraibici), il presidente cubano è stato l’unico capo di Stato a presenziare.

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L’incognita di Edmundo Gonzalez

Rimane ancora in esilio il leader dell’opposizione Edmundo Gonzalez, che, tuttavia, potrebbe decidere di tornare nel Paese per guidare le manifestazioni di protesta contro il governo.

Attraverso la Piattaforma unitaria democratica (Pud), l’opposizione venezuelana ha ribadito ancora una volta che i voti alle elezioni del 28 luglio hanno sancito la vittoria di Edmundo Gonzalez Urrutia e che “oggi o domani” sarà lui a insediarsi come legittimo capo di Stato.

“Iniziamo oggi una nuova tappa di lotta, per la libertà del Venezuela sul territorio nazionale. (…) Edmundo Gonzalez Urrutia è colui che deve prestare giuramento come presidente, perché così ha deciso la maggioranza della popolazione. La volontà del popolo, che ha votato con speranza, va rispettata“, si legge nel comunicato della Pud, consegnato presso la sede del parlamento alcuni minuti dopo il giuramento di Maduro.

Gli Usa e la Ue si schierano contro Maduro

In queste ore, Edmundo Gonzalez ha espresso la sua gratitudine al presidente eletto Donald Trump, che su X ha espressamente appoggiato le proteste dell’opposizione venezuelana contro il nuovo governo Maduro.

Nel frattempo, l’amministrazione Biden, che considera illegittima l’elezione di Maduro, ha annunciato nuove sanzioni contro otto alti esponenti del regime venezuelano, tra questi figurano i presidenti della compagnia petrolifera statale e della compagnia aerea del Paese, come pure alcuni funzionari di alto livello della polizia e dell’esercito. Secondo il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, queste sanzioni vanno a colpire “otto funzionari venezuelani che guidano importanti agenzie economiche e di sicurezza che consentono la repressione e la sovversione della democrazia in Venezuela da parte di Nicolas Maduro”.

Non è rimasta ferma a guardare nemmeno l’Unione europea, che ha deciso di emettere sanzioni contro altre 15 persone, portando il numero totale di persone sanzionate a 69. “Si tratta di membri del Consiglio elettorale nazionale del Venezuela (Cne), del sistema giudiziario e delle forze di sicurezza”, si legge nella nota del Consiglio Ue. Le sanzioni includono il congelamento dei beni e il divieto di fornire risorse economiche, sia direttamente che indirettamente, alle persone iscritte nell’elenco.

L’Unione europea è solidale con il popolo venezuelano, che il 28 luglio 2024 ha votato pacificamente per determinare il futuro del proprio Paese. Milioni di venezuelani hanno votato per un cambiamento democratico sostenendo Edmundo Gonza’lez Urrutia con una maggioranza significativa, secondo le copie dei registri elettorali disponibili al pubblico. Poiché le autorità si sono rifiutate di pubblicare le registrazioni ufficiali dei seggi elettorali, i risultati annunciati non sono stati verificati e non possono essere riconosciuti come rappresentativi della volontà popolare”, ha ribadito l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, aggiungendo: “L’inversione delle sanzioni dell’Ue dipenderà da progressi tangibili nel campo dei diritti umani e dello Stato di diritto in Venezuela, insieme a passi significativi verso un dialogo autentico e una transizione democratica”

25 milioni di dollari a chi permette la cattura di Maduro

In concomitanza del giuramento di Maduro, è arrivato anche l’annuncio degli Stati Uniti di aumentare la ricompensa a 25 milioni di dollari per chi sia in grado di riferire informazioni che portino all’arresto del presidente venezuelano.

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Sono state offerte anche ricompense per informazioni che portino all’arresto e alla condanna del ministro degli Interni Diosdado Cabello e una nuova ricompensa fino a 15 milioni di dollari per il ministro della Difesa Vladimir Padrino.



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