PORDENONE: “DIECI PASSI NELLA MODERNITA’ PRESENTATO IL PROGETTO A VILLA CATTANEO

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È nella splendida cornice seicentesca di Villa Cattaneo, per troppo tempo non sufficientemente valorizzata, che l’Amministrazione comunale ha scelto di presentare ai cittadini il volume “Pordenone, dieci passi nella modernità”. Il testo costituisce una raccolta completa e ricca di immagini accattivanti delle opere pubbliche e dei progetti che raccontano una Pordenone che cammina a passo deciso verso il futuro.

     In questi ultimi anni – infatti – il Comune ha impiegato un gran numero di energie e intercettato ben 120 milioni di euro provenienti da fondi regionali, nazionali ed europei per progettare e realizzare decine e decine di opere capaci di rendere la nostra città, per i decenni a venire, un modello di sostenibilità, modernità e apertura culturale. Pordenone insomma, pur essendo una città media, si sta scoprendo fortemente ambiziosa e non teme d’essere proiettata verso le grandi realtà europee. Un’ambizione sottolineata anche dalla sua candidatura a Capitale italiana della cultura 2027, come emerge dalle pagine del sostanzioso Dossier presentato un paio di mesi fa, che racconta orgogliosamente il passato della nostra città e ne delinea chiaramente il futuro, grazie ad un gran numero di progetti che coinvolgono i diversi ambiti culturali, associativi, sociali, imprenditoriali e istituzionali di Pordenone.

     Durante l’evento, che ha visto una massiccia partecipazione di cittadini che hanno affollato il grande salone di Villa Cattaneo e la sala al pian terreno dotata di maxischermo, il vice direttore di Telefriuli Daniele Micheluz ha intervistato il vicesindaco reggente Alberto Parigi e la Giunta comunale al completo. Presenti anche l’assessore regionale all’urbanistica Cristina Amirante, i consiglieri regionali Alessandro Basso, Andrea Cabibbo e Nicola Conficoni, oltre al prefetto Michele Lastella, al questore Giuseppe Solimene e alle autorità militari.

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     Sottolinea Parigi: «Se abbiamo deciso di candidare Pordenone a Capitale italiana della Cultura, lo abbiamo fatto con la consapevolezza che questa città è pronta a fare un salto nel futuro, non solo nei contenuti ma anche nei contenitori. Ciò non significa dimenticare le nostre radici ma, al contrario, guardare avanti pensando anche ai ragazzi che studiano l’intelligenza artificiale. Per questo vogliamo scuole digitali e innovative, inserite in un contesto sostenibile e all’avanguardia, oltre che strutture accoglienti e inclusive per i cittadini di ogni età e condizione sociale».

     A presentare questa imponente opera di rigenerazione urbana sono stati gli assessori alle politiche di attuazione del PNRR Alessandro Ciriani, ad urbanistica e grandi opere Lidia Diomede, all’ambiente Mattia Tirelli, alle opere pubbliche Giuseppe Verdichizzi, allo sport Walter De Bortoli, alle politiche sociali Guglielmina Cucci e al turismo Morena Cristofori.

     I “dieci passi” che hanno dato il titolo al volume si riferiscono alle aree tematiche di quella rigenerazione urbana che si sta attuando a Pordenone. Si va dal recupero di edifici che narrano del glorioso passato industriale della città, quali l’ex Birrificio e l’ex Battirame, alla realizzazione di scuole innovative, sicure e tecnologicamente avanzate come la nuova Lozer, la Odorico da Pordenone, la Grigoletti e l’asilo nido di Torre; dalla sistemazione e costruzione ex novo delle strutture per anziani di Torre e Villanova alla realizzazione di imponenti e modernissimi impianti sportivi quali il nuovo Polo Young che sta sorgendo al posto dell’obsoleta ex fiera; dalla creazione di un grande polo universitario presso il Centro Gino Valle, di nuove sale studio e padiglioni polifunzionali in centro città, alla realizzazione del parco Antiche Mura, dietro il Duomo, da cui si accederà attraverso la riscoperta Calle degli Andadori; dalla progettazione di una piazza della Motta multimediale, divenuta “palcoscenico a cielo aperto”, al rinnovato Museo di Storia Naturale, tra i primi in Italia in fatto di accessibilità e inclusività, oggi privo di barriere architettoniche, fisiche, sensoriali e cognitive.

     Si è parlato anche dell’ampliamento dei Centri giovani, della realizzazione della Casa Intelligente per persone affette da autismo, di strutture dedicate a persone con disabilità e ai loro famigliari, della manutenzione di tanti edifici pubblici, di impianti sportivi, piscine e palestre, del rifacimento di ben 37 chilometri di fognature, della messa in sicurezza di rogge e corsi d’acqua, della creazione di nuovi parcheggi, di aree verdi come il parco in via Fratelli Bandiera, di opere a difesa del suolo pubblico, di piste ciclopedonali, della tanto agognata piazza di Borgomeduna – che ora finalmente diverrà realtà – e della riqualificazione del suo contesto circostante.

     «Questa avventura – spiega l’assessore Ciriani – è iniziata diversi anni fa ragionando sui molti edifici cittadini allora abbandonati nel più assoluto degrado. Abbiamo iniziato ad intercettare fondi in modo spasmodico e questa ricerca ha portato a risultati straordinari che hanno consentito a questa Amministrazione, e consentiranno a quelle che verranno, di poter beneficiare di finanziamenti in passato inimmaginabili per la realizzazione di così tante opere importanti».

      Durante la serata si è mostrata ai cittadini la grande evoluzione che riguarda in questi ultimi anni Pordenone. «Un’evoluzione – come puntualizzato dall’assessore Diomede – che si realizza ogni giorno grazie ad uno straordinario lavoro di squadra tra assessorati ed uffici. Un enorme progetto che tiene i piedi ben piantati nel presente, ma che rivolge lo sguardo lontano».

     Qualche esempio? Bruciando le tappe sulla scadenza del 2050, che prevede l’azzeramento delle emissioni di CO2 in atmosfera e la riqualificazione di intere aree in zone green a impatto zero, Pordenone vuole diventare una delle 100 città europee a emissioni zero addirittura entro il 2030. La nostra città ha aderito al Green City Network promosso dalla Fondazione delle Green City, sostenendo un complesso sistema di azioni per ridurre il pendolarismo, il traffico, l’uso dell’automobile privata, potenziando le infrastrutture a difesa del suolo, mitigando gli effetti nocivi delle strade di scorrimento nel contesto urbano, riducendo progressivamente fino ad azzerare il consumo di suolo e rigenerando gli immobili fatiscenti o abbandonati.

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     «Pordenone – ricorda l’assessore Tirelli – è sempre al vertice delle classifiche nazionali in fatto di difesa del suolo e del verde, della gestione dei rifiuti e della riduzione delle emissioni inquinanti. Il sistema di verde, parchi e acque conta un milione di mq gestiti, un tesoro immenso e non scontato in una città media come la nostra. Una grande rete di spazi verdi in cui sviluppare idee ed esperienze, anche in funzione della candidatura della nostra città a Capitale italiana della cultura 2027».

     La transizione di grande impatto che sta cambiando il volto di Pordenone con innumerevoli cantieri porterà alla realizzazione di opere per 120 milioni di euro. Ma le grandi opere, le infrastrutture, le strade e i servizi devono necessariamente generare benessere a favore dell’intera comunità e delle singole persone. A tal proposito, l’indagine Cisl relativa al 2022 evidenzia che il Comune di Pordenone ha investito nelle politiche sociali 26 milioni di euro su 85 milioni di parte corrente, mostrando che più del 30% del bilancio viene dirottato per le fasce più deboli e vulnerabili della comunità. Con 508 euro pro capite, la nostra città supera di gran lunga la media nazionale (163 euro) e fa meglio anche di quella del Friuli Venezia Giulia (502 euro). Un altro dato rilevante riguarda gli investimenti nell’istruzione. Nel 2022 la media degli investimenti destinati alle scuole cittadine è stata del 24,6%, percentuale di tre volte superiore alla media nazionale (8,3%) e maggiore anche di quella regionale (18,3%). E questo trend continua, visto che nel Bilancio 2024 gli investimenti stanziati dal Comune per il sociale e l’istruzione sono ulteriormente aumentati.

 Per questo Pordenone guarda al futuro potenziando simultaneamente contenitori e contenuti: questa è la ricetta migliore per poter correre spedita verso la modernità. E i prossimi passi?

 «Entro il 31 gennaio – conclude il vicesindaco reggente Parigi – sapremo se Pordenone sarà nella rosa delle 10 città finaliste. A fine marzo, dopo le audizioni di ogni città, ci sarà la proclamazione e per allora … incrociamo le dita!».



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