Il marchio nato a Parigi nel 1965, parte dalla strategia retail per la sua espansione globale. Oggi conta l’identà più della moda e lo store ne è parte integrante
Basta entrare nello store tutto rinnovato di K-Way per capire l’importanza che il negozio fisico ha mantenuto nell’era web. Soprattutto se protagonista del restyling (nuovo concept) è BasicNet, la società torinese che si definisce fully web integrated company, azienda che possiede anche brand come Kappa, Robe di Kappa, Jesus Jeans, Superga, Sabelt, Briko e Sebago.
A Milano per presentare il nuovo spazio sono arrivati i figli del fondatore Marco Boglione, Lorenzo ed Alessandro, attuali co-ceo del marchio nato a Parigi negli Anni ‘60, e vicepresidenti esecutivi di BasicNet, società quotata in borsa.
Raccontano che trovare nuove location a Milano è un’impresa impossibile, da qui la scelta di riaprire le porte del flagship di via Ugo Foscolo 8, a due passi dal Duomo, dopo un accurato progetto di ristrutturazione dello store che si ingrandisce grazie all’acquisizione di un piano superiore e di uno inferiore.
Progettato dallo studio di architettura Andrea Caputo, è pensato per rinnovare l’identità del brand e diventare un nuovo modello per le future aperture a livello globale, spiegano i manager. Vetro, luce e acciaio – imponente la scala – sono gli elementi essenziali che valorizzano l’esperienza del cliente ed esaltano i colori dei capi di moda del brand, con la fila di K-Way a creare un arcobaleno.
Oggi è fondamentale investire su Milano, città simbolo del gruppo che qui ha la sua sede legale con il Basic Village, ricordano i fratelli Boglione. E oggi che tutto può essere comprato on line, il negozio più che mai è uno statement, «un complemento in grande sintonia con il marchio per dare un messaggio, dimostrando che siamo in grado di fare cose sempre più sofisticate, come i capi da sci e quelli per le sfilate, senza però perdere l’identità: K-Way è e deve rimanere un brand tecnico, colorato e funzionale per tutti, democratico e accessibile: con la giacca icona antipioggia venduta a 140 euro».
“«L’inaugurazione rappresenta un passo fondamentale nel nostro ambizioso percorso di espansione globale – racconta Lorenzo Boglione – Il modello Milano – l’apertura segue il recente debutto del punto vendita a Chamonix – sarà subito replicato a Londra, in King’s Road («mercato molto competitivo ma imporante»), in un progetto di espansione che oggi conta 119 monobrand store (Emea e Asia), che vede i mercati strategici tra Italia, Francia, Belgio».
La sfida oggi nella moda? «Per BasicNet è trovare nuovi capi iconici, creare nuovi codici. Fare nuove acquisizioni con più forza finanziaria», sottolinea Alessandro Boglione e il riferimento è all’ingresso dei Fondi Permira che hanno rilevato il 40 per cento del capitale di K-Way Spa.
Creare un’identità forte è l’impegno degli imprenditori del fashion per resistere nei momenti difficili. «Non siamo un brand di moda. Siamo più vicini allo sport – sottolinea Alessandro Boglione – ci concentriamo su quello che sappiamo fare, anche a costo di non fare».
Era il 1965 quando Mr Léon-Claude Duhamél lanciava a Parigi la giacca antipioggia alternativa all’ombrello che è diventata un genere finito sul dizionario ed è nella lista delle scuole per la gita, osservano gli imprenditori. «Sessant’anni gloriosi che saranno festeggiati con una mostra tra arte e moda durante la Milano Fashion Week Femminile al Museo della Permanente con il coinvolgimento di altri brand diventati genere, da Moon Boot alla Chupa Chups ai Roller Blade».
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