Il blitz di De Luca: dimissioni e elezioni subito per correre di nuovo in Campania

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Attualità

di Angelo Vitale





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Dimissioni a sorpresa di Vincenzo De Luca per provare ad anticipare le mosse del governo che impugna la legge regionale sul terzo mandato, andare ad elezioni anticipate e provare la rielezione, pur se sub iudice? “Giù la voce gira forte”. Un parlamentare Pd riferisce che “giù” – in Campania – sarebbero in molti a scommettere che domani, nella conferenza stampa convocata alle 11 a Palazzo Santa Lucia, Vincenzo De Luca possa dimettersi e andare al voto anticipato per tentare la rielezione prima del pronunciamento della Consulta. A quanto viene riferito, il governatore ancora fino a ieri avrebbe assicurato ai suoi consiglieri che non si dimetterà. Ma chi lo conosce non esclude il blitz.

Una mossa quasi disperata se non azzardata, dopo che oggi Giorgia Meloni ha ufficializzato che il governo impugnerà la legge campana sul terzo mandato. Una mossa su cui si interrogano anche i dem in Transatlantico in uno scenario ove, è noto, i rapporti di De Luca con il partito sono ridotti al lumicino.

“Che dirà domani De Luca? Dirà che tutti sono contro di lui – si ipotizza alla Camera – lo è Schlein e lo è Meloni, perché la destra lo teme. Dirà che Roma è contro l’autonomia della Campania…”. I dem in ogni caso si aspettano una “reazione forte”. Come le dimissioni per il voto anticipato? “Lo vedremo, ma potrebbe essere l’unico modo per De Luca di fermare la fuga. Le cose si sono complicate e tra le 12 liste che lo hanno sostenuto, c’è chi inizia a guardarsi attorno”, si sostiene un po’ maliziosamente.

Il voto anticipato, sulla carta, ha le sue incognite. Se il verdetto della Consulta arrivasse dopo il voto, c’è il rischio che le elezioni vengano annullate. Caos istituzionale e addio al seggio per i neo eletti consiglieri regionali, spauracchio quest’ultimo non da poco. E poi, oltre al pronunciamento della Consulta, pende anche il ricorso del centrodestra al Tar per annullare la seduta del 5 novembre scorso quando i consiglieri di maggioranza e del Pd votarono la Salva De Luca contro il parere dei vertici dem, a partire dalla segretaria Elly Schlein che ha però finora misurato con il bilancino le sue azioni, a partire dall’invio di commissari regionali e locali che, in Campania, hanno inciso ben poco nel sistema consolidato di un partito ancora dominato dagli ingranaggi che Schlein, appena eletta segretaria, annunciò di voler disarticolare.


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