Secondo Sky News Arabia e l’agenzia di stampa yemenita Saba, Stati Uniti, Israele, e Regno Unito hanno lanciato 30 raid aerei a Sanaa e sul porto di Hodeidah nello Yemen. Sarebbe stata presa di mira anche una grande centrale elettrica nei pressi della capitale. Idf rivendica l’attacco in risposta ai missili e droni lanciati dagli Houthi contro Israele.
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Il numero delle vittime degli scontri a Gaza riferito dal ministero della Salute palestinese potrebbe essere sottostimato di almeno il 40%: il bilancio reale potrebbe aver già superato quota 70.000 morti, per il 59% donne, bambini e anziani.
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Viaggio a Damasco per il ministro degli Esteri Antonio Tajani che è stato accolto dal presidente ad interim della Siria, Abu Mohammad al-Jolani (Ahmed As Shaara). L’incontro tra i due è seguito da una conferenza stampa durante la quale il vice premier ha dichiarato che \”l’Italia è pronta a fare la sua parte per favorire il processo di riforme in Siria”.
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Hossein Salami, il capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, ha visitato una base missilistica sotterranea. Lo ha riferito oggi la televisione di Stato, trasmettendo immagini del comandante in capo mentre visitava la struttura in una località sconosciuta. Il rapporto afferma che la base sotterranea è \”situata tra le montagne\” ed è stata utilizzata per lanciare un attacco missilistico contro Israele, nemico regionale di Teheran.
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Il generale 60enne, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dai Paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo ostili all’Iran. LEGGI QUI
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Sono 5, secondo il ministero libanese della Salute, le persone uccise oggi in un attacco israeliano nel Libano meridionale, nonostante il cessate il fuoco in vigore dalla fine di novembre tra Israele e Hezbollah. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira un camion che trasportava armi utilizzate da Hezbollah nel Libano meridionale. L’agenzia di stampa nazionale ufficiale (Ani) ha riferito che \”un drone israeliano ha preso di mira un’auto a Tayr Debba\”, circa venti chilometri a nord del confine con Israele. Una fonte della sicurezza ha riferito all’Afp che un lanciarazzi è stato preso di mira e che i razzi sono esplosi. Secondo l’esercito israeliano, \”diversi terroristi sono stati identificati mentre caricavano un camion con armi utilizzate dall’organizzazione terroristica Hezbollah nel Libano meridionale\” e un aereo militare ha colpito il mezzo \”per eliminare la minaccia\”. L’esercito israeliano afferma di aver agito \”in conformità con gli accordi di cessate il fuoco conclusi tra Israele e Libano\”.
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Dopo l’ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall’invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
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Il Cairo ha condannato \”la pubblicazione da parte di Israele di una carta geografica che incorpora territori arabi come propri\”: lo sottolinea il sito del principale quotidiano egiziano Al Ahram. \”Il ministro degli Esteri Badr Abdelatty ha condannato la pubblicazione di una mappa da parte di canali ufficiali israeliani che include falsamente territori arabi appartenenti a Giordania, Palestina, Libano e Siria\”, sintetizza da ieri il sito riferendo un commento fatto dal capo della diplomazia egiziana giovedì durante un incontro con una delegazione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), secondo una dichiarazione del Ministero degli Esteri egiziano. Nelle ultime ore, pubblicazioni israeliane hanno diffuso cosiddette \”mappe storiche\”, rivendicando diritti territoriali per Israele sui quattro Paesi confinanti, aggiunge al-Ahram. \”I Paesi arabi hanno condannato la presunta mappa come una flagrante violazione delle risoluzioni di legittimità internazionale e del diritto internazionale. Inoltre, la Lega Araba ha dichiarato mercoledì che tali azioni riflettono una tendenza allarmante a invocare falsificazioni storiche e a promuoverle come fatti legittimi\”, scrive ancora il sito.
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L’aereo, che ha riportato in Italia la giornalista dopo la detenzione a Teheran, è atterrato poco dopo le 16. Sala è scesa da sola dalla scaletta e ha abbracciato il compagno, che l’attendeva a pochi metri di distanza sulla pista, e poi i genitori. “Finalmente questa parentesi si è chiusa”, ha detto. Oltre alla famiglia, presenti a Ciampino anche la premier Meloni, il ministro degli Esteri Tajani e il sindaco di Roma Gualtieri. GUARDA LE FOTO
“,”postId”:”34c2129e-885f-4324-907f-fd27b9362cda”},{“timestamp”:”2025-01-10T18:25:26.391Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-10T19:25:26+0100″,”altBackground”:false,”title”:”L’Iran denuncia: “Brutali attacchi israeliani nello Yemen” “,”content”:”
L’Iran ha denunciato gli attacchi \”brutali\” effettuati oggi dall’esercito israeliano nello Yemen contro obiettivi dei ribelli Houthi sostenuti da Teheran. Il portavoce del ministero degli Affari Esteri, Esmaïl Baghai, \”ha condannato fermamente (…) gli attacchi brutali e senza precedenti perpetrati oggi dal regime sionista contro lo Yemen\”, ha indicato un comunicato stampa della diplomazia iraniana.
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Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall’Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. LE FOTO
“,”postId”:”453a1994-f9b4-46ad-aec4-b2af521e6602″},{“timestamp”:”2025-01-10T17:51:53.245Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-10T18:51:53+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ministro degli Esteri spagnolo sente l’omologo turco sulla Siria “,”content”:”
La situazione in Medio Oriente e in Siria è stata oggetto di un colloquio telefonico fra il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, con il suo omologo turco, Hakan Fidan. A darne notizia è stato Albares in un messaggio su X. \”Gli ho trasmesso il sostegno della Spagna a un processo politico pacifico e inclusivo in Siria, garantendo l’integrità territoriale del Paese\”, scrive il capo della diplomazia spagnola, che la prossima settimana sarà a Damasco per avviare un dialogo con la nuova amministrazione siriana.
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Il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer ha incontrato questa mattina il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz in relazione ai colloqui in corso sul rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza. Lo riferisce Axios. Dermer è negli Stati Uniti da diversi giorni, dove ha incontrato alti esponenti dell’amministrazione uscente di Biden e di quella entrante di Trump. Durante gli incontri, Dermer ha sottolineato la speranza di Israele che ci sia continuità nella transizione per quanto riguarda il coinvolgimento degli Stati Uniti nei negoziati.
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\”Le strade ci sono, non sono conflitti insolubili\”. Così il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, in un’intervista a Tv2000, a margine della messa di inaugurazione del nuovo santuario dedicato al Battesimo di Gesù, a al-Maghtas, in Giordania in merito ai conflitti in Medio Oriente. \”Questi sono conflitti gravi – aggiunge il card. Parolin – che lacerano il tessuto umano e che fanno tante vittime che distruggono tante realtà, però le strade ci sono. Questo lo dobbiamo sempre avere presente e speriamo che la gente si metta a percorrere queste strade\”. \”In questa situazione\”, sottolinea il card. Parolin, \”non dobbiamo perdere la speranza. D’altra parte il Papa nel denunciare indica anche delle strade. Ecco questo è importante, che ci siano dei cammini che si dovrebbero e potrebbero percorrere\”. È necessario, prosegue il Segretario di Stato vaticano, \”la buona volontà da parte di tutti\” e \”il Papa parla di una diplomazia del perdono, di una diplomazia della giustizia, di una diplomazia che sa farsi attenta anche alle esigenze degli altri\”. \”Credo che questa celebrazione – osserva il card. Parolin riferendosi all’inaugurazione del nuovo santuario in Giordania – possa essere un segno di incoraggiamento. C’era il rappresentante del re e le più alte autorità del paese. Il segnale che si è dato è che la Giordania deve continuare ad esercitare questo suo ruolo di pacificazione all’interno di una Regione percorsa da tante tensioni e da tanti conflitti\”. \”Il messaggio – conclude il card. Parolin ai microfoni di Tv2000 – sta proprio nella celebrazione. In tutte le parole che sono state dette, ma soprattutto nel fatto che c’è stata tanta gente, parlavano di seimila persone, c’era tanto entusiasmo, c’era tanta partecipazione, c’era tanta letizia\”.
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Numerosi terroristi di Hezbollah sono stati identificati mentre caricavano armi su un camion nel sud del Libano, il mezzo è stato colpito dall’aeronautica militare israeliana. Lo riferisce l’Idf.
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Un accordo sul rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza \”è possibile prima dell’insediamento di Trump\” il 20 gennaio. Lo ha detto John Kirby in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. \”C’è ancora molto lavoro da fare\”, ha precisato il funzionario.
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Il nuovo leader siriano Ahmed Al Sharaa, conosciuto col nome di Abu Mohammad al-Jolani, si è impegnato a fermare \”l’immigrazione illegale\”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Beirut.
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Due persone sono morte in un raid aereo sul Libano meridionale. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese, attribuendo il raid a Israele. Secondo l’agenzia di stampa Nna, nell’attacco, condotto presumibilmente da un drone, è stata presa di mira un’auto a Tayr Debba.-
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Lo ha sottolineato un portavoce della Commissione commentando la decisione di Varsavia di garantire \”libero accesso\” al premier israeliano per la cerimonia degli 80 anni della liberazione di Auschwitz-Birkenau nonostante la sentenza della Cpi LEGGI
“,”postId”:”5a2b268f-8d44-45f2-ae0c-1a1f49dc6052″},{“timestamp”:”2025-01-10T14:36:04.808Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-10T15:36:04+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Mo: fonti Hamas, dispersi maggior parte detenuti israeliani nel nord di Gaza”,”content”:”
Una fonte autorevole delle brigate Qassam, braccio armato di Hamas, ha riferito ad Al Jazeera che, a causa dell’operazione militare israeliana, la maggior parte dei prigionieri israeliani detenuti nel nord di Gaza “sono ora dispersi”. La fonte ha aggiunto che le Brigate Qassam “avevano ripetutamente messo in guardia dal raggiungimento di questo risultato”, di cui sono responsabili il premier Benjamin Netanyahu e l’esercito israeliano. “Le Brigate Qassam ancora una volta ritengono il governo nemico e il suo esercito pienamente responsabili della vita e del destino dei loro prigionieri”, ha detto.
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\”Come avevamo promesso, gli Houthi stanno pagando e continueranno a pagare un prezzo alto per la loro aggressione contro di noi\”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, rivendicando gli attacchi odierni contro diversi siti dei ribelli yemeniti filo-iraniani a Sana’a e Hodeida. \”Gli Houthi sono un’estensione dell’Iran e servono gli obiettivi terroristici dell’asse iraniano in Medio Oriente. Costituiscono un pericolo per Israele e per l’intera regione, compreso un danno alla libertà di navigazione globale\”, ha proseguito il leader israeliano. \”Non tollereremo danni ai nostri cittadini e al nostro Paese. Agiremo con decisione e forza contro qualsiasi fattore che minacci lo Stato di Israele, ovunque e ogni volta che sarà necessario\”, ha concluso Netanyahu.
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\”Non ci sara’ immunita’\” per gli Houthi che lanciano missili e droni contro Israele dall’inizio della guerra a Gaza. Lo ha assicurato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, definendo l’attacco odierno in yemen contro i ribelli filo-iraniani \”un chiaro messaggio\”. \”V i inseguiremo, vi daremo la caccia e distruggeremo le infrastrutture terroristiche che avete creato\”, ha affermato. \”Il porto di Hodeidah e’ paralizzato e il porto di Ras Isa è in fiamme e il messaggio è chiaro: chiunque danneggi Israele verrà colpito molto molto di piu’\”, ha aggiunto.
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L’esercito israeliano rende noto di aver attaccato obiettivi militari e la centrale elettrica di Hizaz sulla costa ovest e all’interno del territorio yemenita dove opera il gruppo filoiraniano in risposta ai missili e droni lanciati dagli Houthi contro Israele. Colpiti il porto di Ras Isa a Hodeidah, basi militari da dove partono gli attacchi degli Houthi contro navi commerciali e zone civili e militari in Israele.
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“Stiamo facendo dei progressi reali sugli ostaggi a Gaza”. Lo ha riferito il presidente americano ancora in carica, Joe Biden, riferendo di aver parlato con i negoziatori.
Secondo Sky News Arabia e l’agenzia di stampa yemenita Saba, Stati Uniti, Israele, e Regno Unito hanno lanciato 30 raid aerei a Sanaa e sul porto di Hodeidah nello Yemen. Sarebbe stata presa di mira anche una grande centrale elettrica nei pressi della capitale. Idf rivendica l’attacco in risposta ai missili e droni lanciati dagli Houthi contro Israele.
Il numero delle vittime degli scontri a Gaza riferito dal ministero della Salute palestinese potrebbe essere sottostimato di almeno il 40%: il bilancio reale potrebbe aver già superato quota 70.000 morti, per il 59% donne, bambini e anziani.
Viaggio a Damasco per il ministro degli Esteri Antonio Tajani che è stato accolto dal presidente ad interim della Siria, Abu Mohammad al-Jolani (Ahmed As Shaara). L’incontro tra i due è seguito da una conferenza stampa durante la quale il vice premier ha dichiarato che “l’Italia è pronta a fare la sua parte per favorire il processo di riforme in Siria”.
Approfondimenti:
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Capo Guardie Rivoluzionarie iraniane visita base missilistica sotterranea
Hossein Salami, il capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, ha visitato una base missilistica sotterranea. Lo ha riferito oggi la televisione di Stato, trasmettendo immagini del comandante in capo mentre visitava la struttura in una località sconosciuta. Il rapporto afferma che la base sotterranea è “situata tra le montagne” ed è stata utilizzata per lanciare un attacco missilistico contro Israele, nemico regionale di Teheran.
Libano, Joseph Aoun è il nuovo Presidente della Repubblica
Il generale 60enne, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dai Paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo ostili all’Iran. LEGGI QUI
Beirut: “Cinque le persone uccise in un attacco israeliano nel sud”
Sono 5, secondo il ministero libanese della Salute, le persone uccise oggi in un attacco israeliano nel Libano meridionale, nonostante il cessate il fuoco in vigore dalla fine di novembre tra Israele e Hezbollah. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira un camion che trasportava armi utilizzate da Hezbollah nel Libano meridionale. L’agenzia di stampa nazionale ufficiale (Ani) ha riferito che “un drone israeliano ha preso di mira un’auto a Tayr Debba”, circa venti chilometri a nord del confine con Israele. Una fonte della sicurezza ha riferito all’Afp che un lanciarazzi è stato preso di mira e che i razzi sono esplosi. Secondo l’esercito israeliano, “diversi terroristi sono stati identificati mentre caricavano un camion con armi utilizzate dall’organizzazione terroristica Hezbollah nel Libano meridionale” e un aereo militare ha colpito il mezzo “per eliminare la minaccia”. L’esercito israeliano afferma di aver agito “in conformità con gli accordi di cessate il fuoco conclusi tra Israele e Libano”.
Bashar al-Assad, il ritratto dell’ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l’ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall’invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Il Cairo condanna una carta geografica con Israele ‘allargato’
Il Cairo ha condannato “la pubblicazione da parte di Israele di una carta geografica che incorpora territori arabi come propri”: lo sottolinea il sito del principale quotidiano egiziano Al Ahram. “Il ministro degli Esteri Badr Abdelatty ha condannato la pubblicazione di una mappa da parte di canali ufficiali israeliani che include falsamente territori arabi appartenenti a Giordania, Palestina, Libano e Siria”, sintetizza da ieri il sito riferendo un commento fatto dal capo della diplomazia egiziana giovedì durante un incontro con una delegazione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), secondo una dichiarazione del Ministero degli Esteri egiziano. Nelle ultime ore, pubblicazioni israeliane hanno diffuso cosiddette “mappe storiche”, rivendicando diritti territoriali per Israele sui quattro Paesi confinanti, aggiunge al-Ahram. “I Paesi arabi hanno condannato la presunta mappa come una flagrante violazione delle risoluzioni di legittimità internazionale e del diritto internazionale. Inoltre, la Lega Araba ha dichiarato mercoledì che tali azioni riflettono una tendenza allarmante a invocare falsificazioni storiche e a promuoverle come fatti legittimi”, scrive ancora il sito.
Cecilia Sala, l’arrivo a Ciampino dopo la liberazione in Iran. FOTO
L’aereo, che ha riportato in Italia la giornalista dopo la detenzione a Teheran, è atterrato poco dopo le 16. Sala è scesa da sola dalla scaletta e ha abbracciato il compagno, che l’attendeva a pochi metri di distanza sulla pista, e poi i genitori. “Finalmente questa parentesi si è chiusa”, ha detto. Oltre alla famiglia, presenti a Ciampino anche la premier Meloni, il ministro degli Esteri Tajani e il sindaco di Roma Gualtieri. GUARDA LE FOTO
L’Iran denuncia: “Brutali attacchi israeliani nello Yemen”
L’Iran ha denunciato gli attacchi “brutali” effettuati oggi dall’esercito israeliano nello Yemen contro obiettivi dei ribelli Houthi sostenuti da Teheran. Il portavoce del ministero degli Affari Esteri, Esmaïl Baghai, “ha condannato fermamente (…) gli attacchi brutali e senza precedenti perpetrati oggi dal regime sionista contro lo Yemen”, ha indicato un comunicato stampa della diplomazia iraniana.
Medio Oriente, chi sono i leader eliminati da Israele in un anno di guerra
Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall’Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. LE FOTO
Ministro degli Esteri spagnolo sente l’omologo turco sulla Siria
La situazione in Medio Oriente e in Siria è stata oggetto di un colloquio telefonico fra il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, con il suo omologo turco, Hakan Fidan. A darne notizia è stato Albares in un messaggio su X. “Gli ho trasmesso il sostegno della Spagna a un processo politico pacifico e inclusivo in Siria, garantendo l’integrità territoriale del Paese”, scrive il capo della diplomazia spagnola, che la prossima settimana sarà a Damasco per avviare un dialogo con la nuova amministrazione siriana.
Media: “Dermer negli Usa incontra consigliere Tump su ostaggi”
Il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer ha incontrato questa mattina il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz in relazione ai colloqui in corso sul rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza. Lo riferisce Axios. Dermer è negli Stati Uniti da diversi giorni, dove ha incontrato alti esponenti dell’amministrazione uscente di Biden e di quella entrante di Trump. Durante gli incontri, Dermer ha sottolineato la speranza di Israele che ci sia continuità nella transizione per quanto riguarda il coinvolgimento degli Stati Uniti nei negoziati.
Cardinale Parolin: “I conflitti in Medio Oriente non sono insolubili”
“Le strade ci sono, non sono conflitti insolubili”. Così il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, in un’intervista a Tv2000, a margine della messa di inaugurazione del nuovo santuario dedicato al Battesimo di Gesù, a al-Maghtas, in Giordania in merito ai conflitti in Medio Oriente. “Questi sono conflitti gravi – aggiunge il card. Parolin – che lacerano il tessuto umano e che fanno tante vittime che distruggono tante realtà, però le strade ci sono. Questo lo dobbiamo sempre avere presente e speriamo che la gente si metta a percorrere queste strade”. “In questa situazione”, sottolinea il card. Parolin, “non dobbiamo perdere la speranza. D’altra parte il Papa nel denunciare indica anche delle strade. Ecco questo è importante, che ci siano dei cammini che si dovrebbero e potrebbero percorrere”. È necessario, prosegue il Segretario di Stato vaticano, “la buona volontà da parte di tutti” e “il Papa parla di una diplomazia del perdono, di una diplomazia della giustizia, di una diplomazia che sa farsi attenta anche alle esigenze degli altri”. “Credo che questa celebrazione – osserva il card. Parolin riferendosi all’inaugurazione del nuovo santuario in Giordania – possa essere un segno di incoraggiamento. C’era il rappresentante del re e le più alte autorità del paese. Il segnale che si è dato è che la Giordania deve continuare ad esercitare questo suo ruolo di pacificazione all’interno di una Regione percorsa da tante tensioni e da tanti conflitti”. “Il messaggio – conclude il card. Parolin ai microfoni di Tv2000 – sta proprio nella celebrazione. In tutte le parole che sono state dette, ma soprattutto nel fatto che c’è stata tanta gente, parlavano di seimila persone, c’era tanto entusiasmo, c’era tanta partecipazione, c’era tanta letizia”.
Idf: colpito in Libano camion carico di armi di Hezbollah
Numerosi terroristi di Hezbollah sono stati identificati mentre caricavano armi su un camion nel sud del Libano, il mezzo è stato colpito dall’aeronautica militare israeliana. Lo riferisce l’Idf.
Usa: possibile intesa su ostaggi prima che Trump si insedi
Un accordo sul rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza “è possibile prima dell’insediamento di Trump” il 20 gennaio. Lo ha detto John Kirby in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. “C’è ancora molto lavoro da fare”, ha precisato il funzionario.
Tajani: da Jolani impegno a fermare immigrazione illegale
Il nuovo leader siriano Ahmed Al Sharaa, conosciuto col nome di Abu Mohammad al-Jolani, si è impegnato a fermare “l’immigrazione illegale”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Beirut.
Beirut, due morti in raid Israele su Libano meridionale
Due persone sono morte in un raid aereo sul Libano meridionale. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese, attribuendo il raid a Israele. Secondo l’agenzia di stampa Nna, nell’attacco, condotto presumibilmente da un drone, è stata presa di mira un’auto a Tayr Debba.-
La Polonia garantisce immunità a Netanyahu, Ue: “Rispettare mandato d’arresto”
Lo ha sottolineato un portavoce della Commissione commentando la decisione di Varsavia di garantire “libero accesso” al premier israeliano per la cerimonia degli 80 anni della liberazione di Auschwitz-Birkenau nonostante la sentenza della Cpi LEGGI
Mo: fonti Hamas, dispersi maggior parte detenuti israeliani nel nord di Gaza
Una fonte autorevole delle brigate Qassam, braccio armato di Hamas, ha riferito ad Al Jazeera che, a causa dell’operazione militare israeliana, la maggior parte dei prigionieri israeliani detenuti nel nord di Gaza “sono ora dispersi”. La fonte ha aggiunto che le Brigate Qassam “avevano ripetutamente messo in guardia dal raggiungimento di questo risultato”, di cui sono responsabili il premier Benjamin Netanyahu e l’esercito israeliano. “Le Brigate Qassam ancora una volta ritengono il governo nemico e il suo esercito pienamente responsabili della vita e del destino dei loro prigionieri”, ha detto.
Netanyahu, Houthi pagano prezzo alto per loro aggressione
“Come avevamo promesso, gli Houthi stanno pagando e continueranno a pagare un prezzo alto per la loro aggressione contro di noi”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, rivendicando gli attacchi odierni contro diversi siti dei ribelli yemeniti filo-iraniani a Sana’a e Hodeida. “Gli Houthi sono un’estensione dell’Iran e servono gli obiettivi terroristici dell’asse iraniano in Medio Oriente. Costituiscono un pericolo per Israele e per l’intera regione, compreso un danno alla libertà di navigazione globale”, ha proseguito il leader israeliano. “Non tollereremo danni ai nostri cittadini e al nostro Paese. Agiremo con decisione e forza contro qualsiasi fattore che minacci lo Stato di Israele, ovunque e ogni volta che sarà necessario”, ha concluso Netanyahu.
Katz a Houthi, non ci sarà immunità, vi distruggeremo
“Non ci sara’ immunita’” per gli Houthi che lanciano missili e droni contro Israele dall’inizio della guerra a Gaza. Lo ha assicurato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, definendo l’attacco odierno in yemen contro i ribelli filo-iraniani “un chiaro messaggio”. “V i inseguiremo, vi daremo la caccia e distruggeremo le infrastrutture terroristiche che avete creato”, ha affermato. “Il porto di Hodeidah e’ paralizzato e il porto di Ras Isa è in fiamme e il messaggio è chiaro: chiunque danneggi Israele verrà colpito molto molto di piu'”, ha aggiunto.
Idf, raid contro Houthi in risposta a missili su Israele
L’esercito israeliano rende noto di aver attaccato obiettivi militari e la centrale elettrica di Hizaz sulla costa ovest e all’interno del territorio yemenita dove opera il gruppo filoiraniano in risposta ai missili e droni lanciati dagli Houthi contro Israele. Colpiti il porto di Ras Isa a Hodeidah, basi militari da dove partono gli attacchi degli Houthi contro navi commerciali e zone civili e militari in Israele.
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