PARTECIPATISSIMO INCONTRO SUL PROGETTO DI NUOVO COMPRENSORIO SCIISTICO. “E’ IMPATTANTE, INSOSTENIBILE E NON E’ LA RISPOSTA ALLO SPOPOLAMENTO” – Radio Onda d`Urto

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A Vilminore di Scalve si è tenuto uno degli incontri pubblici sul progetto di comprensorio sciistico tra Colere e Lizzola che il composito fronte dei contrari all’opera sta organizzando in questi mesi, in diverse località della bergamasca.
La serata si è svolta il 3 gennaio, ospitata nella Sala Cinema dell’oratorio e intitolata “Comprensorio Colere-Lizzola patrimonio di tutti o divertimento per pochi?”, era promossa da Comitato “Comprensorio: no grazie”, collettivo Terre Alt(r)e, associazione Orobievive e gruppo facebook “ValdiScalve. Non solo montagne”. La sala era gremita: circa 300 persone (molte anche in piedi, i posti a sedere erano finiti) hanno ascoltato e dialogato dalle 20 a dopo la mezzanotte. Non solo abitanti della Val di Scalve ma anche proprietari di seconde case e persone di altre zone della provincia.
A moderare Agostino Agostinelli, membro del Tavolo italiano della Convenzione delle Alpi, Vicepresidente di Cipra – Convenzione internazionale per la protezione delle Alpi e dirigente nazionale di Federparchi: “Per secoli in Italia c’è stato il dibattito sul rapporto tra città e campagna – ha detto aprendo l’incontro -, oggi la campagna non esiste più, sommersa da centri commerciali, strutture della logistica e data center. Evitiamo di fare lo stesso con la montagna: è una realtà complessa e fragile che va tutelata.  Bisogna inoltre ricordarsi – ha aggiunto Agostinelli – che il benessere delle comunità è legato ai servizi: medico di base, sportelli postali e bancari, negozi di vicinato e via dicendo. Questa è la cura per lo spopolamento delle valli, non grandi opere che promuovono il turismo cosiddetto mordi e fuggi”.
Tra i relatori Angelo Borroni e Lucio Toninelli dell’associazione Orobievive, Luca Mangili di Fab – Flora Alpina Bergamasca, Loris Bendotti della sezione Cai della Val di Scave e Luca Rota, blogger e scrittore di montagna.“Questo progetto ha costi energetici enormi – ha spiegato Angelo Borroni -, sia per la realizzazione che per il mantenimento. A queste quote non nevica più e innevare artificialmente, e poi mantenere le piste, significa consumare quantitativi abnormi di acqua ed energia elettrica”. “La forma di turismo che ha in mente chi propone il progetto – ha affermato Lucio Toninelli – non è la soluzione al problema dello spopolamento delle valli, come spesso viene argomentato. Non si può pensare alle valli con gli standard delle città, è nella specificità dei luoghi che si trovano le soluzioni. Chi è contrario a questo progetto non è per l’immobilità, è per altre forme di turismo, più sostenibili e rispettose”.
La sezione Cai della Valle di Scalve ha preso ufficialmente posizione sulla questione durante la serata: “Il Cai rifiuta un modello di sviluppo che vede la montagna solo come bene di consumo – ha spiegato Loris Bendotti -. Si devono pensare forme di frequentazione di queste aree meno impattanti e più sostenibili”. A tracciare il profilo naturalistico delle zone interessate dal progetto l’intervento di Luca Mangili di Fab – Flora Alpina Bergamasca, che ha raccontato bellezze e particolarità di flora, fauna e patrimonio geologico di aree che sono in gran parte protette: si tratta di Zsc, Zone di protezione speciale, Rete Natura 2000 e Parco delle Orobie bergamasche. “L’impatto delle strutture e dei lavori che verrebbero realizzati – ha detto Mangili –sarebbe devastante sia a livello naturalistico che paesaggistico, e assolutamente irreversibile”.
Coinvolgente l’intervento di Luca Rota, che si è rivolto alle persone presenti interrogandole sul futuro che desiderano per sè e il proprio territorio: “Quali sono i veri bisogni di chi vive in montagna?”.
​Le risposte non sono mancate: tanti gli interventi dal pubblico, molti dei quali hanno espresso perplessità rispetto al progetto. Tante anche le richieste di chiarimento: gli scalvini hanno dimostrato di aver bisogno di capire, qualcuno ha epslicitamente affermato: “Non ci sono state chiarezza e trasparenza da parte della società che ha proposto il comprensorio (la Rs Impianti, che già gestisce Colere. Ndr) ma nemmeno da parte delle nostre amministrazioni locali. Vogliamo sapere di più”. In sala anche la consigliera di minoranza di Vilminore Elisa Tagliaferri, che ha invitato il sindaco Pietro Orrù a portare la discussione sul comprensorio in consiglio comunale, dove ancora non se n’è parlato. Gli organizzatori hanno già annunciato nuovi appuntamenti: quello che stanno promuovendo è una sorta di “tour”. Dopo la serata che si è tenuta a fine novembre a Clusone e l’incontro di Vilminore, promettono che a breve saranno annunciate iniziative anche a Bergamo e in altre zone della provincia.
Intanto ha superato le 5mila firme la petizione che hanno lanciato su change.org, chiamata “No al collegamento Colere – Lizzola. Salviamo un’area incontaminata delle Orobie”. (Resoconto a cura della nostra collaboratrice bergamasca Sara Agostinelli)

Intervista a Lucio Toninelli dell’Associazione Orobievive e consigliere comunale capogruppo della minoranza del Comune di Vilminore di Scalve, sulle motivazioni della  contrarietà al progetto di nuovo comprensorio sciistico Ascolta o scarica

 

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