Bufera politico mediatica su Starlink e sui presunti rapporti con il governo italiano. Su X ‘vademecum’ di Andrea Stroppa contro i ‘giornalisti non faziosi’
Potremmo definirlo un cortocircuito ‘spaziale’. Di fronte a una vera bufera politico-mediatica, la Presidenza del Consiglio ha smentito che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink. “Le interlocuzioni con SpaceX – recita la nota – rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società”. Il Pd e il M5s avevano chiesto chiarimenti sulla possibile conclusione di un contratto di 1,5 miliardi di euro a favore di Musk. La segretaria del Pd Schlein chiede che il governo riferisca in parlamento. Il tutto arriva nel giorno della dimissioni confermate di Elisabetta Belloni dalla guida del Dis.
La Commissione Europea ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dall’Italia riguardo a un possibile accordo tra il governo italiano e SpaceX per il sistema Starlink di Elon Musk. Un portavoce ha sottolineato che, trattandosi di uno Stato sovrano, spetta all’Italia decidere se fornire informazioni al riguardo.
MUSK: “PRONTI A FORNIRE CON STARLINK CONNETTIVITA’ AVANZATA ALL’ITALIA”
Elon Musk, dal canto suo, ha ribadito su X la disponibilità di Starlink a supportare l’Italia, garantendo una connettività “sicura e avanzata”. Questo messaggio è arrivato in risposta alle rassicurazioni espresse dal referente di Musk in Italia, Andrea Stroppa, riguardo alla sovranità e alla sicurezza del sistema Starlink, una tecnologia che ha già dimostrato la sua efficacia in contesti complessi, come il supporto alle comunicazioni in Ucraina durante il conflitto.
COS’E’ STARLINK
Starlink, si legge sul proprio sito, “è la prima e la più grande costellazione satellitare al mondo che sfrutta l’orbita terrestre a bassa quota per offrire una connessione internet a banda larga in grado di supportare i servizi di streaming, gaming online, videochiamate e altro ancora. Grazie all’utilizzo di satelliti e kit utente avanzati, nonché alla profonda esperienza sia con i veicoli spaziali che con le operazioni in orbita, Starlink fornisce una connessione internet ad alta velocità e a bassa latenza agli utenti di tutto il mondo”.
IL ‘VADEMECUM’ SU STARLINK DI ANDREA STROPPA
Andrea Stroppa ha pubblicato su X un “vademecum” per rispondere alle principali domande sulla sicurezza e l’efficacia di Starlink, rivolgendosi ai “giornalisti non faziosi”. Nel documento, Stroppa ha spiegato che Starlink utilizza i protocolli di crittografia più avanzati e una rete satellitare dinamica per prevenire sabotaggi e attacchi informatici. Ha anche evidenziato che, mentre i cavi tradizionali sono spesso soggetti a danneggiamenti, i satelliti a bassa orbita garantiscono maggiore affidabilità e continuità operativa.
Vademecum nei giorni di miseria per giornalisti non faziosi
Ma è sicuro?• Sì, è molto sicuro. Utilizza i protocolli di crittografia più avanzata, modulazioni complesse di frequenze, un sistema dinamico dei satelliti per essere resistente ad attacchi, utilizza gli…
— Andrea Stroppa 🐺 Claudius Nero’s Legion 🐺 (@andst7) January 6, 2025
STARLINK E’ SICURO?
“Sì, è molto sicuro – spiega Stroppa -. Utilizza i protocolli di crittografia più avanzata, modulazioni complesse di frequenze, un sistema dinamico dei satelliti per essere resistente ad attacchi, utilizza gli inter-satellite links. Mentre non ci sono notizie pubbliche di sabotaggi di reti satellitari a bassa orbita, sono numerosi i sabotaggi con grandi danni ai cavi. L’Ucraina dall’inizio della guerra non solo continua a utilizzarlo, ma ha aumentato il range dei servizi adottati, ultimo il direct-to-cell. Più volte il Governo ucraino ha ribadito pubblicamente che Starlink è stato vitale per la sicurezza del Paese.
Ma che svendiamo i dati all’estero? “No, esistono delle configurazioni che permettono di avere il pieno controllo dei dati e una completa sovranità sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista legale.
MA IL SISTEMA EUROPEO?
Uno dei temi centrali affrontati è la preoccupazione per la gestione dei dati. Stroppa ha chiarito che esistono configurazioni tecniche che consentono il pieno controllo dei dati, rispettando la sovranità italiana. Inoltre, ha sottolineato che la tecnologia americana è già ampiamente utilizzata in Europa, citando aziende come Microsoft, Google e Oracle. Sul fronte europeo, ha spiegato che il progetto IRIS2, un sistema satellitare europeo, non sarà operativo prima del 2030 e avrà capacità limitate rispetto a Starlink, che dispone già di oltre 7.000 satelliti attivi.
“Non esiste a oggi nessun sistema europeo. C’è il progetto IRIS2 – sottolinea nel dettaglio Stroppa su X – con un costo di oltre 10 miliardi che sarà guidato da aziende francesi e tedesche con una compagine minoritaria italiana. Sarà operativo nel 2030 – se tutto andrà bene – con solo 270 satelliti che non saranno sufficienti per coprire il fabbisogno di un singolo stato di medie dimensioni. Starlink ha capacità di lancio di satelliti e ne ha oltre 7000 attivi e sta per lanciare la nuova generazione di satelliti ancora più potenti”.
Sì, ma quando leggo che i sistemi li fanno le aziende nazionali mi sento molto più al sicuro!
• Ragionevole, tuttavia nessun sistema “nazionale” è veramente costruito all’interno del nostro Paese. Parliamo, per esempio, dei componenti hardware. L’Italia impiega componenti…— Andrea Stroppa 🐺 Claudius Nero’s Legion 🐺 (@andst7) January 6, 2025
Ok, però almeno facendo da soli risparmiamo! (è l’auto obiezione): “No. Come riportano oggi diversi quotidiani – ancora Stroppa – il costo per fare da soli sarebbe di oltre 10 miliardi, escluso il lancio dei satelliti, capacità che oggi ha solo SpaceX. Sarebbe poi necessario un know-how che oggi in Europa non esiste. Servono almeno 8-10 anni per costruire un minisistema simile”.
Starlink non solo promette una copertura più ampia e rapida, ma anche risparmi economici rispetto ai progetti europei in fase di sviluppo. Stroppa ha infine evidenziato le collaborazioni di SpaceX con enti come il Pentagono, la NATO, NASA ed ESA, che – è la tesi del referente di Musk in Italia – testimoniano la solidità e la reputazione internazionale del sistema.
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