Il gruppo Borgosesia, quotato a Piazza Affari e attivo negli investimenti in asset alternativi e nella loro gestione per conto di investitori terzi, ha acquistato il 49% del capitale di Fattorie Santo Pietro srl Società agricola (FSP), attualmente impegnata in un processo di ristrutturazione finanziaria, nonché di tutti i crediti verso questa vantati dai soci (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è stata conclusa da Borgosesia Real Estate quanto alla partecipazione e, quanto ai crediti, dal veicolo di cartolarizzazione BGS Securities srl, nell’ambito del programma di cartolarizzazione Basket Loans Program, comparto Archimede, di cui il gruppo detiene tutte le note junior. Il Basket Loans Program era stato avviato un anno fa con un target di 100 milioni (si veda altro articolo di BeBeez), finalizzato all’acquisto di crediti non performing o rinvenienti da special situation & opportunities e bond, nonché finanziamenti mezzanini o ponte.
Al lordo delle passività bancarie gravanti su FSP, l’operazione prevede un controvalore complessivo di 6,3 milioni di euro, oltre a eventuali aggiustamenti di prezzo dovuti al verificarsi di determinate condizioni e nell’ambito della stessa, è riservato al gruppo la sottoscrizione, entro il 31 dicembre 2029, di un aumento di capitale di 1,7 milioni.
Borgosesia si occuperà del processo di rilancio e valorizzazione, anche frazionata, dell’intero complesso immobiliare e delle attività collegate di cui FSP è proprietaria, in linea con la propria missione: intervenire in situazioni da rigenerare, che richiedono specifiche competenze finanziarie e immobiliari, al fine di creare valore per tutti gli stakeholder.
Nello specifico, FSP è proprietaria di una tenuta situata a circa 7 km a nord di San Gimignano (Siena), località rinomata per il suo patrimonio storico e culturale. La proprietà, che si estende su una superficie complessiva di circa 250 ettari, combina edifici di pregio per complessivi circa 6.200 mq e terreni produttivi.
La tenuta include circa 243 ettari di terreno, suddivisi tra boschi, pascoli, seminativi, oliveti e vigneti. Quest’ultima coltivazione, in particolare, offre un potenziale produttivo di circa 300.000 bottiglie di vino all’anno. L’approvvigionamento idrico è garantito dall’acquedotto comunale e da tre laghi privati situati all’interno della proprietà. Gli edifici, prevalentemente restaurati nella seconda metà degli anni ’90, comprendono diverse strutture: Casa al Piano, con una superficie di circa 1.400 metri quadrati, che ospita la reception, spazi uffici, il ristorante e due appartamenti oltre alla cantina di invecchiamento; Montecarulli, con una superficie di circa 1.300 metri quadrati, che è composta da una villa principale suddivisa in quattro appartamenti con complessive di 12 camere da letto, una pool house, una cappella privata e due rustici da riqualificare, il tutto circondato da un giardino di 3.000 metri quadrati; il borgo La Torre, con una superficie di circa 1.900 metri quadrati, che è composto da 15 appartamenti indipendenti destinati all’attività agrituristica;
Spinai che è una struttura agricola di circa 600 metri quadrati che oggi ospita la foresteria per il personale; e
le ville Bandelle e Salvucci, per complessivi circa 1000 metri quadrati, disposte su tre livelli, che contano 9 camere la prima e 5 camere e 2 appartamenti la seconda, un grande giardino e piscina privata.
Ricordiamo che pochi giorni fa il gruppo Borgosesia ha avviato, sempre tramite il veicolo BGS Securities, una nuova operazione di cartolarizzazione che ha un obiettivo di raccolta complessiva pari a 30 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’iniziativa consiste nel lancio del comparto denominato Total Return, che rientra sempre nel Basket Loans Program. Un’operazione, quella dello scorso 29 dicembre, in linea con le previsioni del Piano strategico 2024-2026 (si veda qui il comunicato stampa), che ha lo scopo di orientare la società verso un modello che qualifichi ulteriormente Borgosesia come alternative asset manager con asset under management finali per complessivi 240 milioni di euro. Il gruppo è infatti composto da Borgosesia Real Estate, che si occupa appunto della valorizzazione della componente immobiliare degli investimenti target, e da Borgosesia Alternative, impegnata nella valorizzazione di quella di natura più prettamente mobiliare, oltre a curare l’ingegneria finanziaria di tutte le operazioni effettuate.
Proprio nel senso di voler diventare sempre più alternative asset manager, la società a settembre ha perfezionato tramite Borgosesia Alternative l’acquisizione per 5,5 milioni di euro del 100% di OneOSix, intermediario finanziario veronese specializzato nell’acquisto e gestione di crediti deteriorati (si veda qui il comunicato stampa di allora). A vendere sono stati l’Istituto Atesino di Sviluppo, Zarco srl, Mediocredito Trentino-Alto Adige, F.lli Poli, Immobiliare Adige srl, Net Insurance e Andrea Varallo, al termine di una trattativa iniziata ad aprile (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre a settembre la società ha poi manifestato interesse in via preliminare e non vincolante a valutare un intervento finanziario a sostegno del piano di risanamento avviato da MeglioQuesto, phygital marketplace che offre servizi e prodotti attraverso una piattaforma integrata tra i canali fisici e digitali (si veda qui il comunicato stampa di allora), sospeso dalle quotazioni sull’Euronext Growth Milan e il cui piano di risanamento con nuova finanza per 5 milioni di euro da sottoporre ai creditori nell’ambito della procedura di composizione negoziata della crisi è stato approvato prima di Natale (si veda qui il comunicato stampa), nel cui contesto il gruppo Borgosesia ha ricoperto il ruolo di advisor finanziario.
Ricordiamo che la società ha emesso a maggio un prestito obbligazionario senior con scadenza a 5 anni per un massimo di 30 milioni di euro a tasso variabile, pari all’euribor a 3 mesi più 500 punti base (si veda altro articolo di BeBeez), interamente sottoscritto, che è stato premiato prima di Natale da Borsa Italiana “in considerazione sia dell’incremento della size iniziale di sottoscrizione, passata da 16 a 30 milioni, che dell’elevato numero di contratti conclusi con riferimento all’emissione – 943, per un totale di circa 19 milioni di euro di controvalore – che ne hanno fatto uno fra i titoli più scambiati di Access” (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo ancora che, tra le ultime operazioni annunciate dal gruppo, a marzo scorso Borgosesia ha venduto per 4 milioni di euro le partecipazioni di minoranza in due società legate a un resort di lusso all’isola d’Elba, Le Caviere Elba Island Resort e Le Caviere Gest in portafoglio alla controllata Borgosesia Real Estate, acquistate da Borgosesia per 2 milioni di euro nel giugno 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito di vendite, nei giorni scorsi il gruppo Borgosesia ha comunicato di aver perfezionato nel 2024 vendite immobiliari per complessivi 34 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Il risultato ha superato del 7,3% quello conseguito nel 2023 (annata peraltro fortemente influenzata dalle dismissioni realizzate nell’ambito dell’operazione conclusasi con l’acquisto dell’Hybrid Tower Mestre, primo esempio di multi-asset property management in Veneto, per 17,5 milioni di euro) e appare ancor più significativo se si tiene conto che il portafoglio immobiliare del precedente esercizio era caratterizzato, rispetto a quello attuale, da una minor incidenza degli asset destinati alla locazione che, nel 2024, hanno generato canoni lordi per circa 3,4 milioni di euro (in linea di fatto con le previsioni formulate a inizio anno dalla società).
Nel quarto trimestre 2024 le vendite immobiliari sono state pari a 13,6 milioni di euro (+113% rispetto ai 6,4 milioni dello stesso periodo del 2023) e ciò grazie anche al contributo portato dall’avvio della realizzazione di Lainàa, complesso residenziale composto da 5 edifici, per complessivi 58 appartamenti, oltre ai box auto interrati, a Lainate (Milano), che ha generato vendite per circa 3,5 milioni di euro. E ancora dalla commercializzazione dell’intervento di Bologna Via Scandellara, e in particolare del nuovo comparto avviato nell’ambito di questo, con vendite per 7,2 milioni di euro circa. A seguire dalla dismissione dell’intervento di Carimate (Mahonia) a fronte di un corrispettivo di 2 milioni di euro.
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