L’ex torre di raffreddamento industriale di Porto Marghera è oggi un inedito hub di promozione del sistema produttivo
In un panorama europeo dove spesso le strutture industriali abbandonate rimangono testimonianze di un passato senza prospettive, la Venezia Heritage Tower (VHT) la vecchia torre di raffreddamento dell’acqua di Porto Marghera, si distingue come esempio straordinario di trasformazione.
Prima nel suo genere in Europa, si è reinventata come esperienza di museografia di impresa, polo culturale, espositivo e di innovazione affermandosi come hub di promozione del sistema produttivo e dimostrando come il recupero di archeologia industriale possa creare opportunità per il futuro.
Porto Marghera: da passato a futuro
Porto Marghera è oggi una realtà in fermento, con quasi un migliaio di aziende attive e un aumento costante dell’occupazione.
Al centro di questa rinascita, la Venezia Heritage Tower emerge come simbolo di una rigenerazione non solo economica ma anche culturale. La torre, un tempo appartenuta alla Vetrocoke di Porto Marghera, costruita nel 1938 e alta 60 metri, è ora un punto di riferimento per eventi aziendali, culturali ed educativi, attirando un pubblico sempre più diversificato.
Una crescita costante
I numeri del 2024 ne raccontano il successo: 9.000 visitatori, il triplo rispetto agli anni precedenti, e un raddoppio degli eventi ospitati, saliti da 13 a 30. L’80% di questi proviene da fuori, confermando l’attrattiva nazionale e internazionale della struttura. Grazie al supporto del PR Veneto FESR 2021-2027, la torre ha potuto investire 168.063 euro in nuove tecnologie e infrastrutture che ne hanno potenziato le capacità.
Innovazione tecnologica e percorsi esperienziali
Tra le novità, spiccano i 305 scalini numerati che conducono all’Osservatorio panoramico a 360°, ora arricchiti da un tour storico interattivo e pannelli esplicativi.
L’auditorium è stato dotato di impianti audio e video di ultima generazione, mentre nuove installazioni luminose e arredi stampati in 3D rendono gli spazi ancora più suggestivi.
Inoltre, la narrazione della cultura d’impresa è stata rinnovata con video emozionali e kit educativi, rendendo l’esperienza accessibile anche a scuole, associazioni e delegazioni culturali.
Il Museo delle Imprese: memoria e innovazione
All’interno della torre, il “Museo delle Imprese” celebra le eccellenze produttive di Porto Marghera, con una collezione di oltre 7.000 oggetti, tra brevetti, produzioni esclusive, pubblicitarie e manufatti che testimoniano un patrimonio di conoscenze di aziende note in tutto mondo, molte delle quali in un settore, quello alimentare, che pochi riconducono a Porto Marghera.
Proprio qui, la Paolini e Villani, la ” Compagnia veneziana delle Indie”, oltre a droghe, spezie, budini e gelatine, produceva per Sir Thomas il famoso Tè Lipton.
A Porto Marghera avevano sede anche la Società Generale delle Conserve Alimentari “Cirio” e la Riseria Italiana.
E’ ancora qui che è nato lo zintek, la lega di zinco e titanio oggi tanto usata per coperture edili.
Un hub per il futuro del Made in Italy
La vecchia torre non è rimasta ferma al passato.
“Non è solo un luogo di memoria ma un catalizzatore di opportunità – sottolinea Alessandra Previtali, CEO di VHT -. Pensiamo alla torre come centro di promozione della Porto Marghera del presente, un’area vitale, multisettoriale, strategica. Siamo orgogliosi di accogliere visitatori da tutta Italia e dall’estero, offrendo un punto di osservazione privilegiato sul nostro patrimonio storico e imprenditoriale.”
Verso nuovi orizzonti
Grazie a questa visione e ai continui investimenti, la torre dunque non solo celebra la storia industriale di Porto Marghera ma contribuisce attivamente alla sua rinascita economica e culturale, posizionandosi come modello europeo di rigenerazione urbana e industriale.
“La torre è simbolo della ripartenza di Porto Marghera – dice ancora la CEO Previtali – E’ luogo di osservazione privilegiata del sistema economico veneto, di un “campione” del Made in Italy. Un luogo catalizzatore di collaborazioni, investimenti e nuove opportunità professionali”.
Lo si capisce bene percorrendo i suoi spazi ascoltando l’audio, di una decina di minuti, del piano Osservatorio 360°, che racconta il paesaggio economico e culturale che dall’alto della torre si vede dalle 30 vetrate panoramiche circolari.
La voce narrante “approfondisce il ricco e variegato sistema produttivo di Venezia composto da tanti settori diversi tra loro e al contempo narra le bellezze paesaggistiche – tra cui i quattro patrimoni dell’Unesco visibili dall’alto: Murano, Venezia, le Dolomiti e le colline del Prosecco e le opere infrastrutturali come il ponte della Libertà e il ponte Strallato”.
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