Un sostegno per chi sceglie di vivere nel paese, contributi fino a un massimo di 40mila euro

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Il Comune di Sogliano al Rubicone presenta il nuovo regolamento per la concessione di contributi a fondo perduto per la prima casa, che entrerà in vigore a partire dal 15 gennaio 2025. Un’iniziativa che punta a sostenere le famiglie, incentivare la residenzialità e promuovere il recupero del patrimonio edilizio sul territorio comunale.

“Questo regolamento rappresenta un passo concreto verso il sostegno alla stabilità abitativa e alla valorizzazione del nostro territorio. Abbiamo voluto creare uno strumento inclusivo, capace di rispondere alle diverse esigenze dei cittadini, favorendo l’accesso alla prima casa e incentivando il recupero degli immobili esistenti”, ha dichiarato Marco Brigliadori, assessore allo Sviluppo economico.

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La sindaca Tania Bocchini ha espresso il suo pieno supporto: “Questo regolamento rappresenta un passo concreto per sostenere chi sceglie di vivere e costruire il proprio futuro a Sogliano, costruendo o recuperando una casa. Non ci fermiamo qui: seguiranno politiche attive per agevolare l’abitare in locazione e l’abitare temporaneo. La nostra visione è chiara: fare della residenzialità una leva per il rilancio del nostro territorio, un luogo dove vivere bene, crescere e sentirsi parte di una comunità che guarda al futuro con fiducia”.

Il nuovo regolamento comunale per la concessione di contributi a fondo perduto per la prima casa, emanato dal Comune di Sogliano al Rubicone, è finalizzato a incentivare l’acquisto, la costruzione e il recupero della prima casa. Questo documento si propone di favorire la stabilità residenziale nel territorio comunale attraverso l’erogazione di contributi una tantum a fondo perduto, subordinati alla residenza anagrafica dei beneficiari. Le iniziative finanziabili si articolano in tre categorie principali: l’acquisto, la costruzione e il recupero della prima casa.

Requisiti dei beneficiari

Per accedere ai benefici è necessario soddisfare alcuni requisiti: i beneficiari devono possedere cittadinanza italiana, di uno Stato membro dell’Ue o essere titolari di permessi di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo; la residenza nell’immobile oggetto del contributo deve essere trasferita e mantenuta per almeno 7 anni; i membri del nucleo familiare non devono possedere oltre il cinquanta percento di diritti reali su altri immobili abitativi adeguati, salvo alcune eccezioni, come per immobili collabenti o nuda proprietà. La famiglia anagrafica è definita secondo il Dpr 223/1989, includendo persone legate da vincoli familiari o affettivi che convivono stabilmente.

Importo del contributo e bonus premiali

Il regolamento prevede un massimale di spesa di 200mila euro per ciascuna iniziativa, calcolato in base alle spese ammissibili, con un contributo erogabile di massimo 40mila euro. Le percentuali di contributo per le diverse iniziative vengono definite da delibera comunale. Bonus residenza: un bonus aggiuntivo è garantito per la residenza continuativa nel comune da almeno dieci anni. Efficientamento energetico: l’acquisto di immobili con classe energetica A o superiore garantisce un bonus massimo, mentre per interventi di costruzione o recupero è richiesto un miglioramento di una o due classi rispetto ai requisiti minimi di legge.

Modalità di presentazione delle domande

Le domande di contributo devono essere presentate entro il 30 settembre di ogni anno e includere documentazione specifica, come dichiarazioni notarili, titoli edilizi, rogiti e l’Attestato di prestazione energetica (Ape). Non sono ammissibili immobili in categorie catastali non idonee, abusivi o privi di abitabilità, sono escluse dal contributo le compravendite tra parenti di primo grado (genitori-figli). I contributi non possono essere cumulati con altri incentivi pubblici analoghi, a meno di disposizioni legislative specifiche.

Una volta presentata la domanda, viene avviata una procedura di istruttoria per verificare la completezza documentale e la conformità edilizia e urbanistica. L’esito viene comunicato entro 60 giorni dalla presentazione della domanda. Qualora si verifichino situazioni che violano i vincoli del regolamento, come la vendita o l’affitto dell’immobile entro sette anni, il beneficiario decade dal contributo e le somme erogate vengono recuperate dal Comune. A garanzia del rispetto degli obblighi, il beneficiario è tenuto a fornire un deposito cauzionale che varia da 2mila a 40mila euro, restituibile al termine dei sette anni. Inoltre, il Comune si riserva il diritto di effettuare controlli sulla veridicità delle dichiarazioni e può escludere dal beneficio chi fornisce informazioni false o incomplete.



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