un segnale positivo per la biodiversità in Calabria – ilCirotano

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Il Mignattaio (Plegadis falcinellus), una specie protetta dalla Direttiva Uccelli dell’Unione Europea, ha recentemente fatto parlare di sé in Calabria, dove è stato documentato il primo caso di svernamento nella località di Capo Colonna, nei pressi di Crotone. Un avvenimento che rappresenta una notizia significativa per gli appassionati di birdwatching e per chi si occupa di conservazione della biodiversità.

Il Mignattaio è una specie di uccello acquatico della famiglia dei Threskiornithidae, facilmente riconoscibile per il suo lungo becco incurvato verso il basso e il suo piumaggio dai riflessi metallici. Originario dell’Europa sud-orientale, il Mignattaio un tempo era più diffuso, ma nel corso del Novecento l’areale si è progressivamente ridotto. Oggi, in Italia, la specie è localizzata principalmente nelle zone umide del Delta del Po e delle Valli di Comacchio, ma è anche presente in alcune altre regioni, seppur con popolazioni sparse e in forte contrazione. La sua recente presenza nella zona di Capo Colonna è un segnale positivo per la biodiversità locale. L’avvistamento è stato documentato dai soci del Circolo Ibis per l’Ambiente, un’organizzazione impegnata nel monitoraggio e nella protezione degli animali e degli uccelli migratori. Il Circolo gestisce anche l’Oasi del Martin Pescatore all’interno del Parco Archeologico di Capo Colonna, un’area che rappresenta un importante habitat per molte specie di uccelli.

Il Mignattaio è noto per il suo comportamento unico. Cammina lentamente nell’acqua bassa degli acquitrini e, grazie al suo lungo becco, è in grado di catturare piccoli pesci, anfibi, insetti e altri invertebrati. Questo lo rende una specie ben adattata agli ecosistemi palustri, dove la sua dieta è varia e dipende dalla disponibilità di prede acquatiche. Il piumaggio del Mignattaio è altrettanto distintivo, con sfumature cromatiche che vanno dal nero al verde metallico, facilmente visibili quando l’uccello è illuminato dalla luce del sole. Questi riflessi permettono al Mignattaio di mimetizzarsi con l’ambiente circostante, un adattamento che lo aiuta a sfuggire ai predatori e a ottimizzare le sue tecniche di caccia.

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“L’avvistamento e lo svernamento del Mignattaio a Capo Colonna sono senza dubbio un segno positivo”, commenta il presidente del Circolo, il Capt. Girolamo Parretta, “ma non mancano le sfide. Il Mignattaio è una specie particolarmente vulnerabile a numerose minacce, tra cui la perdita e il degrado degli habitat naturali, il disturbo umano, l’inquinamento e il cambiamento climatico. Le aree umide, fondamentali per la sua sopravvivenza, sono infatti sempre più minacciate da attività antropiche e dalla cementificazione costiera.”

In Calabria, l’attività di monitoraggio e la gestione delle aree protette come quella di Capo Colonna sono essenziali per garantire la sopravvivenza della specie. Inoltre, la presenza di una rete di oasi naturali e parchi regionali potrebbe favorire il rafforzamento delle popolazioni locali di Mignattaio e di altre specie a rischio. Le principali minacce per il Mignattaio includono la perdita di habitat umidi dovuta alla bonifica e al cambiamento dell’uso del suolo, l’inquinamento dell’acqua e il disturbo derivante dalle attività turistiche e agricole. Inoltre, le popolazioni di Mignattaio sono spesso isolate, il che rende difficile la loro riproduzione e il mantenimento della diversità genetica. In Italia, la specie è protetta dalla Direttiva Uccelli dell’Unione Europea e inserita nella Lista Rossa delle specie minacciate. Il suo stato di salute è preoccupante, anche se la protezione delle aree umide e il monitoraggio costante delle sue colonie di nidificazione potrebbero contribuire a invertire la tendenza negativa.

Continua l’ornitologo dott. Giuliano Monterosso: “La specie nella provincia di Crotone risulta migratrice sin dagli anni ‘80. A partire dagli anni ‘90 è stata confermata la presenza regolare in fase di migrazione di gruppi abbastanza consistenti di 70/80 individui. Non sono noti casi di svernamento nella nostra provincia e probabilmente può trattarsi del primo caso anche in Calabria. L’importanza dell’evento è data dalle peculiarità migratorie a lungo raggio della specie, che in questo periodo dovrebbe trovarsi a sud del Sahara. L’osservazione riveste un dato di alta importanza perché la sosta invernale di questi piccoli stormi di questo uccello, altamente raro e minacciato con uno stato di conservazione cattivo in Italia, è fondamentale per una possibile futura nidificazione nel nostro paese.”

Il primo possibile caso di svernamento del Mignattaio a Capo Colonna è un evento che deve essere celebrato come un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della protezione degli habitat naturali e delle specie vulnerabili. Le prospettive per il Mignattaio in Calabria sono positive, ma richiedono un impegno continuo nella gestione delle aree protette, nella sensibilizzazione della comunità locale e nel rafforzamento delle politiche di conservazione. Il lavoro del Circolo Ibis per l’Ambiente e la gestione oculata delle oasi naturali sono passi fondamentali per garantire che il Mignattaio possa continuare a frequentare la nostra regione, portando con sé la speranza di un futuro più verde e sostenibile per la biodiversità calabrese.



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