Oggi, 3 gennaio, alle 11:30, si tiene un presidio davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito promosso dai docenti di sostegno precari per chiedere l’incremento dell’organico di diritto, la stabilizzazione dei docenti specializzati e per garantire formazione di qualità e continuità didattica attraverso le assunzioni.
Ad essere presente, come abbiamo scritto ieri, la Flc Cgil. Ad organizzare la manifestazione è il Comitato Docenti Sostegno, che tempo fa ha illustrato i motivi della protesta, uno dei quali è sicuramente la prossima organizzazione di percorsi di specializzazione sul sostegno da parte di Indire.
Tfa Indire nel mirino
Il Comitato Docenti di Sostegno ha emesso un comunicato, dal quale si evince che i corsi affidati all’Indire rischiano di “svilire la qualità dell’inclusione in Italia, danneggiando gli studenti con disabilità e gli studenti tutti”, perché si tratterebbe “di corsi di specializzazione per le attività di sostegno dimezzati, senza prove preselettive, senza laboratori, tirocini né esami, erogati non più in presenza dalle Università accreditate ma on line dall’Istituto Indire”.
“Riteniamo – scrivono ancora – che la decisione di diminuire la durata e di abbassare la qualità dei corsi di specializzazione metta in serio rischio la qualità della formazione dei docenti specializzati per le attività di sostegno, e di conseguenza ne risenta la qualità dell’istruzione dei nostri alunni, a partire dagli studenti con bisogni educativi speciali.
Noi docenti che abbiamo scelto di intraprendere il percorso regolare per la specializzazione della durata di otto mesi, in presenza, superando tre prove preselettive, con laboratori, tirocini, esami in itinere ed esame finale, non dobbiamo essere danneggiati”.
I docenti contestatori del piano ricordano che “il Ministro ha recentemente dichiarato di voler immettere in ruolo coloro i quali seguiranno questi brevi corsi mentre noi, più numerosi e meglio preparati, resteremmo destinati alla precarietà”.
Tfa Indire, quando saranno attivati i percorsi?
Come abbiamo scritto più volte il decreto scuola, il Dl 71/2024 prevede, in alcuni articoli, l’attivazione di alcuni percorsi per conseguire la specializzazione sul sostegno “alternativi” rispetto al Tirocinio Formativo Attivo, il Tfa, erogato dalle Università ogni anno.
I percorsi che saranno attivati sono due: uno dedicato a chi ha anni di servizio sul sostegno e un altro dedicato a chi è in possesso di titoli esteri.
Per far fronte alla necessità di docenti di sostegno, fino al 31 dicembre 2025, la specializzazione per il sostegno agli alunni con disabilità può essere ottenuta attraverso percorsi formativi dell’INDIRE, oltre che tramite le università.
Tfa Indire, quanti crediti?
I percorsi prevedono il conseguimento di almeno 30 crediti formativi. Le università possono attivare autonomamente o in collaborazione con l’INDIRE.
Tfa Indire per chi ha svolto servizio sul sostegno, chi può partecipare?
Possono partecipare ai percorsi coloro che hanno prestato servizio su posto di sostegno per almeno tre anni scolastici (anche non continuativi) nei cinque anni precedenti, sia in scuole statali che paritarie.
Tfa Indire titoli esteri, chi può partecipare?
In sede di prima applicazione, potranno partecipare ai percorsi coloro che hanno conseguito una qualifica professionale o un titolo di formazione presso un’università estera o altro organismo abilitato all’interno dell’Unione Europea, e che hanno un procedimento di riconoscimento pendente del titolo di formazione o hanno aperto un contenzioso amministrativo per mancata conclusione, entro i termini di legge, del procedimento. Ci si potrà iscrivere se si presenta rinuncia ad ogni istanza di riconoscimento sul sostegno.
Tfa Indire, cosa si sa finora
Un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, insieme al Ministro dell’università e della ricerca, definirà:
- I criteri di ammissibilità dei titoli esteri.
- I contenuti formativi dei percorsi.
- Le modalità di attivazione dei percorsi.
- I costi massimi.
- Le modalità e i termini di presentazione delle domande.
- L’esame finale e la composizione della commissione esaminatrice, con un rappresentante designato dall’Ufficio scolastico regionale.
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