Nel primo weekend dell’anno i ribassi di fine stagione per un giro di affari di 480 milioni di euro
Domani 4 gennaio prendono il via i saldi invernali. Saldi che, viste le spese già affrontate per le feste natalizie e il permanere di un sentimento di incertezza sul futuro legato a redditi fermi e già erosi dall’inflazione, non dovrebbero, stando alle stime delle associazioni dei consumatori, portare grandi impennate delle vendite. I commercianti sono, però, ottimisti e si aspettano che in Emilia-Romagna si spenda un po’ più dello scorso anno: fra Piacenza e Rimini lo shopping di fine stagione interesserà 1,6 milioni di famiglie per un giro di affari di 480 milioni di euro. La categoria prevede una spesa media che va dai 140 euro pro-capite stimato da Confcommercio ai 263 euro a famiglia calcolato da Confesercenti; circa 40 euro in più della media nazionale.
Il settore maggiormente interessato sarà quello dell’abbigliamento e calzature, che in regione conta circa 4.800 punti vendita. Si partirà con uno sconto medio del 30% destinato a salire nelle settimane successive. L’80% dei cittadini si rivolgerà ai negozi fisici che prevarranno sulle scelte online. «I saldi sono un momento importantissimo per il tessuto commerciale delle nostre comunità — rimarca Roberta Frisoni, assessora regionale al Commercio –. E sostenere negozi e botteghe, a partire da quelle nei centri storici dei borghi e dei paesi più piccoli, significa rendere più vitali le nostre città e più forte il nostro tessuto sociale, aiutando in maniera concreta a conservarne l’identità e lo spirito più autentico». «Il nostro impegno per riqualificare la rete commerciale dell’Emilia-Romagna — anticipa — non mancherà nemmeno in questa legislatura, con l’entrata a pieno regime della nuova legge regionale per lo sviluppo della rete commerciale e dei servizi, approvata a fine 2023».
«I saldi rappresentano un momento di grande opportunità sia per le imprese che per i consumatori — spiega Enrico Postacchini, presidente di Ascom Bologna —. È essenziale continuare a sostenere il commercio di vicinato, che non solo offre prodotti di qualità, ma contribuisce anche al tessuto economico e sociale della città, mantenendo vive le nostre comunità». «I saldi, e in particolare quelli nei negozi fisici, si confermano l’evento promozionale più atteso dagli italiani — aggiunge il direttore di Confesercenti Bologna, Loreno Rossi —. Un segnale positivo dopo un autunno caratterizzato da vendite stagnanti. Speriamo che le presenze turistiche nel prossimo fine settimana siano maggiori di quelle di Natale: i turisti possono dare un ulteriore contributo alle vendite».
Da viale Aldo Moro sono state confermate le indicazioni degli scorsi anni sui saldi: resta il divieto di vendite promozionali nei 30 giorni precedenti per quanto riguarda capi di abbigliamento, accessori, calzature, intimo, pelletteria, tessuti e arredamento. La merce in vendita dovrà essere disposta in maniera inequivocabilmente distinta e separata da quella eventualmente in vendita nelle condizioni ordinarie. Parallelamente, torna la consueta iniziativa «Saldi tranquilli» di Ascom per informare imprenditori e consumatori su come vivere le vendite di fine stagione. Infine, l’auspicio sulla qualità degli acquisti del presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni. «Il 2025 si prospetta come un anno caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale. E quindi ritengo che questi saldi possano essere contraddistinti da una tripla “E”: “economia”, “ecologia” ed “etica” per una moda che non sia solo esteticamente accattivante, ma anche rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro».
3 gennaio 2025
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