Open Innovation: così anche nel 2025 aiuterà a superare crisi e complessità

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In un contesto di crisi permanente, noto come permacrisi, l’Open Innovation si è rivelata non solo resiliente ma anche in costante crescita, dimostrando di essere un fattore cruciale per navigare con successo in un ambiente di mercato incerto e in continua evoluzione. Con l’88% delle Grandi aziende che attualmente la implementano, l’OI evidenzia la sua centralità come strumento per l’innovazione e la trasformazione aziendale.

A questo tema è stata dedicata la tavola rotonda “Quale ruolo per l’Open Innovation ai tempi della permacrisi?” durante il convegno “Digital & Open Innovation 2025: per imprese e startup è ora di misurare l’impatto!”. La tavola rotonda è stata aperta da Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Startup Thinking e ha visto la partecipazione di Silvia Celani, Head of Innovation di Open Fiber; Cristina Marengon, Digital Innovation Manager di Randstad Italia; Noemi Piscitelli, Digital Change & Innovation Manager di EPTA Group, che hanno condiviso le loro prospettive sull’importanza e sulle sfide dell’integrare l’OI nelle strategie aziendali in tempi di permacrisi.

Startup riconosciute come partner critici per la co-creazione

Negli ultimi tre anni, le aziende hanno utilizzato come fonte principale di innovazione le proprie Funzioni aziendali e il Top management, dimostrando una crescente consapevolezza interna sull’importanza dell’innovazione. Tuttavia, un cambiamento significativo si sta registrando nelle fonti di innovazione esterne: le startup hanno infatti superato i Vendor ICT e le società di consulenza nelle preferenze come principali motori di innovazione e nelle previsioni diventeranno la fonte primaria di innovazione nei prossimi anni. Circa il 48% delle grandi aziende collabora con le startup da più di tre anni. Questo trend riflette una significativa evoluzione nelle dinamiche di collaborazione: le startup non sono più viste semplicemente come fornitori occasionali, ma sono riconosciute come partner critici per la co-creazione di prodotti e servizi.

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La testimonianza di Randstad Italia

Cristina Marengon di Randstad Italia ha illustrato questo approccio dinamico e integrato: “Dal 2022 Randstad Italia ha strutturato un team Digital Innovation che svolge principalmente tre macro attività: scouting di startup, PMI e imprese con cui collaborare; Open Innovation; Corporate Innovation. Tra i molteplici progetti sviluppati, particolarmente rilevante è l’iniziativa di Talent Space, un ecosistema per mettere in contatto i clienti di Randstad con startup e attori innovativi e tecnologici che offrono soluzioni in ambito HR”. Questa testimonianza sottolinea come l’Open Innovation sia diventata una leva strategica per sviluppare relazioni significative e rispondere agilmente alle esigenze del mercato.

L’innovazione a km 0 di Open Fiber

Silvia Celani di Open Fiber ha messo in luce l’importanza dell’Open Innovation per radicare l’innovazione nel contesto locale e sociale: “In Open Fiber l’innovazione ha una forte componente di legame con il territorio e con il nostro ecosistema che genera una innovazione a Km0 con l’obiettivo di creare progetti locali coinvolgendo le persone, i colleghi, i partner e gli stessi cittadini”. Questo modello promuove un approccio inclusivo e distribuito, valorizzando le risorse locali e rafforzando le collaborazioni a lungo termine.

I digital agents di EPTA Group

Noemi Piscitelli dell’EPTA Group ha riflettuto sull’importanza dell’Open Innovation nel loro settore industriale, che necessita di costante aggiornamento e integrazione di nuove competenze: “EPTA è un Gruppo multinazionale leader nella refrigerazione commerciale, con una forte vocazione per l’innovazione di prodotto come elemento distintivo. Le attività di Ricerca e Sviluppo rappresentano da sempre un pilastro centrale della nostra strategia. Di recente, abbiamo iniziato a esplorare l’Open Innovation come leva per arricchire le competenze interne e intercettare nuove expertise esterne. Il nostro impegno si concentra sulla creazione di community di digital agents, arricchimento della formazione in ambito digitale e introduzione di processi di ideas generation”. Questa strategia mette in luce come l’OI non solo risponda alle esigenze immediate di innovazione, ma alimenti anche una trasformazione culturale più profonda, portando a un rinnovamento continuo delle competenze e delle capacità organizzative.

Open innovation per contrastare crisi e complessità

In sintesi, le testimonianze raccolte al convegno evidenziano l’efficacia dell’Open Innovation nel trasformare le pratiche aziendali, aumentando la flessibilità e spianando la strada a nuove collaborazioni vitali in un mercato globalizzato e dinamico. Concludendo, il convegno ha sostenuto il ruolo dell’Open Innovation come strumento strategico essenziale per navigare il complesso mondo BANI (Brittleness, Anxiety, Non-linearity e Incomprehensibility), caratterizzato da incertezza e rapidi cambiamenti. Questo approccio all’innovazione non solo prepara le aziende ad affrontare le sfide attuali, ma le equipaggia anche per capitalizzare sulle opportunità future, evidenziando l’importanza di integrare pienamente l’Open Innovation nelle strategie aziendali.


[AL1]Termine “strategico” è sempre scivoloso



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