Francesco è il primo nato del 2025 nella Granda: venuto alla luce all’alba di ieri a Savigliano

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Ieri, poco dopo le 7, spetta a Francesco il primato di primo nato del 2025. Il bambino, figlio di mamma Federica e papà Andrea, è venuto alla luce nella sala parto dell’ospedale «Santissima Annunziata» di Savigliano, con l’aiuto dell’ostetrica Clelia. Francesco, dopo qualche giorno nel reparto di Ostetricia, troverà a casa, ad attenderlo, altri quattro fratelli. La famiglia risiede a Savigliano.

Al «Santissima Annunziata» l’anno si era chiuso con il parto numero 509: quello di Noah, venuto alla luce martedì 31 dicembre alle 11,33. L’ultimo nato del 2024 nella struttura saviglianese non è residente in provincia di Cuneo: mamma Miriana e papà Davide vivono, infatti, a Villafranca Piemonte, nella pianura pinerolese lungo il Po. Per Noah, come per Francesco, il parto si è svolto regolarmente, con il supporto dell’ostetrica Giada. Con il superamento dei 500 parti annui, il reparto dell’ospedale di Savigliano conferma i numeri degli anni precedenti. Negli ultimi mesi la sala parto è stata oggetto di una serie di importanti interventi, con l’installazione di una vasca di ultima generazione per la nascita in acqua, sostenuta dall’associazione «Amici dell’Ospedale», grazie al contributo di un donatore che ha scelto di mantenere l’anonimato, e l’intitolazione della stessa a Francesco Cravarezza, ex primario del reparto, deceduto nel 2022.


La nascita di Francesco a Savigliano ha tolto, per pochi minuti, il doppio primato all’ospedale «Santa Croce» di Cuneo, per l’ultimo nato del 2024 e il primo del 2025. Trentuno minuti prima della mezzanotte del 31 dicembre era venuto alla luce Noah. La famiglia italiana, di origini albanesi, è di Fossano: la mamma è Klodiana Kalaj, mentre il papà si chiama Taulant Cela. Noah ha già un fratellino, Natan, di 4 anni. Il 2024, con la nascita di Noah (del peso di 4,1 chilogrammi, nato con il supporto dell’ostetrica Fabiana), si è chiuso al «Santa Croce» con 1.757 nati (907 maschi e 850 femmine) e 33 gravidanze gemellari. Il confronto con gli anni precedenti è positivo: rispetto al 2023 sono 30 i bambini in più partoriti nel reparto; il saldo è invece di +53 rispetto al 2022. Il nuovo anno, poi, è iniziato con l’arrivo della prima cicogna alle 7,46 di ieri. Si chiama Alma Argilosa la prima nata in ospedale a Cuneo, secondogenita di Valentina Porretti e Loris Argilosa, di Dronero. La mamma lavora in un supermercato, mentre papà Loris si occupa di logistica ed è musicista. Valentina è stata supportata nel parto di Alma dall’ostetrica Arianna.

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Sono stabili i dati delle nascite negli ospedali «Ferrero» di Verduno, che ha fatto cifra tonda a 800, e «Regina Montis Regalis» di Mondovì con 561 (nel 2023 furono rispettivamente 879 e 573). A Verduno non ci sono state nascite il primo dell’anno. È azzurro il fiocco dell’ultimo nato: Gabriele Franco, partorito alle 10,48 del 31 dicembre, peso 3,270. Mamma e papà sono Monica Gaiotto e Corrado Franco e vivono ad Alba. Uno dei 646 parti naturali dell’ospedale, che vanta una bassa percentuale di tagli cesarei (dei quali l’11,5% urgenti fatti in travaglio e il 7,7% elettivi, ovvero in donne che avevano indicazioni a priori a effettuare il cesareo). «Negli anni abbiamo abbassato notevolmente la percentuale di cesarei grazie a un costante lavoro di squadra. Come in altri punti nascite viene dedicato grande impegno a promuovere il parto naturale – spiega Manuela Scatà, responsabile della struttura semplice di Ostetricia diretta da Alessandro Buda -. Abbiamo un ambulatorio dedicato al pregresso cesareo, alle donne con feti podalici vicino al termine proponiamo la manovra di rivolgimento, tutto nell’ottica di ridurre i tagli cesarei non necessari, sempre mettendo al primo posto la salute di mamma e bambino». A Verduno il 55% dei nati nel 2024 è maschio, il 45% femmina. Gli stranieri sono il 34%.

A Mondovì la percentuale di bimbi stranieri è del 30% sul totale nascite. Ma sono di più le bambine: 286 contro 275 maschietti. «Siamo molto orgogliosi del mantenimento dei numeri nonostante il fisiologico calo demografico registrato a livello nazionale – dice la dirigente del reparto nascite al Regina Montis Regalis, Patrizia Fusco -. Un dato non casuale, merito della collaborazione fra i reparti di ostetricia e nido e del supporto della città». Il superamento della soglia dei 500 parti è un dato molto importante per il mantenimento dei servizi e la struttura ha raggiunto il traguardo con ampio anticipo rispetto alla fine dell’anno. Anche grazie al fatto che fanno riferimento all’ospedale monregalese anche molte famiglie della valle Bormida. La staffetta tra l’anno vecchio e nuovo a Mondovì è tutta azzurra. Due i bimbi nati il 31 dicembre: Noah, primogenito di Lopez Matus Candela e Antonio Fauci di Bra, nato alle 21,06 (3,54 kg), e Pietro, figlio di Elena Tomatis e Luca Griseri di Mondovì, nato alle 18,40 (3,35 kg). È Ismael il bimbo che ha inaugurato il nuovo anno a Mondovì: di 3,522 kg, è nato in acqua ed è il terzo figlio di Boutahri Safa e Boushabi Salem. Le due famiglie vivono a Mondovì.

Ieri mattina ha fatto visita all’ospedale di Mondovì il sindaco, Luca Robaldo, che ha poi scritto: «Tante volte vengo in ospedale, non solo ad incontrare amici e familiari. ️Passo a trovare medici, infermieri e il personale che vi è impegnato, per cercare di comprendere come un amministratore locale possa essere utile. Ho pensato di farlo anche oggi, in una data “diversa” dal solito, perché accanto alla gratitudine verso chi vi lavora deve esserci sempre l’attenzione alle necessità che vengono palesate. Il “Montis Regalis” continuerà ad essere la prima fra le priorità, anche nel 2025».



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