Egonu è la pallavolista più forte del mondo, Zaia: «Brava da tutti gli sportivi veri». E forse punge Vannacci

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di
Matteo Valente

Il sito Volley Ball ha nominato Egonu miglior giocatrice al mondo. E subito dopo sono arrivate le congratulazioni di Zaia, con le quali il presidente del Veneto ha forse voluto anche rimarcare la distanza con Vannacci

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Nella sua carriera ha vinto già tutto. In Italia, in Europa e nel mondo. Da ultima la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi con la maglia dell’Italia, probabilmente la leva che l’ha portata una volta di più sul tetto del mondo.
Il sogno, nato a Cittadella e cresciuto a Galliera (Padova), porta a Paola Egonu, 26 anni, il premio di miglior pallavolista della terra. Un prestigioso riconoscimento arrivato da Volleyball World, portale collegato alla FIVB, la Federazione Internazionale di pallavolo, che ha stilato la classifica delle dieci giocatrici più forti. Un talento puro quello di Egonu, coniugato a una classe e a una potenza senza precedenti, cresciuto e alimentato in un’incredibile carriera iniziata da giovanissima che l’ha portata a vincere in Italia con l’Imoco Conegliano, in Turchia e con la maglia della Nazionale: e proprio i successi estivi con l’Italia sono stati decisivi per la conquista di questo prestigioso premio.

Il palmares

Nel suo palmares si contano 2 scudetti, 5 coppa Italia, una coppa di Turchia, 4 Supercoppe italiane, un Mondiale per Club, tre Champions League, l’oro alla VNL e alle Olimpiadi di Parigi. Una figura, quella dell’atleta padovana, in grado di lasciare il segno non solo dentro, ma anche fuori dal campo di gioco: dal palco di Sanremo al suo sogno nel cassetto, la moda, dalla politica all’attualità, testimonial di una nuova generazione spesso citata più per dividere che per unire. Perché ogni sua scelta crea rumore, si muove un giorno e genera «hype» e un altro calamita gli «hater»: che si tratti del suo trasferimento dall’Imoco Conegliano, club con cui ha vinto ogni tipo di competizione, alla ricca società del Vakifbank Istanbul, di un’intervista o addirittura del celebre monologo di Sanremo. È il destino delle grandi stelle: ragazza di poche parole, ma sempre ancorata a forti radici, quelle della sua famiglia, della sua gente e della sua terra e di quel piccolo condominio a Galliera Veneta da cui tutto è iniziato. 




















































La lotta al razzismo

«Devo tutto ai miei genitori, grazie ai quali ho avuto un’infanzia felice. Mi hanno insegnato che se vuoi qualcosa devi guadagnartela» ha detto sul palco dell’Ariston. Ma al tempo stesso una ragazza diventata involontariamente simbolo di una lotta, quella al razzismo, che ha influito in modo importante anche sulla vita politica del nostro Paese: «Se mio figlio sarà di pelle nera vivrà tutto lo schifo che ho vissuto io, se dovesse essere di pelle mista, peggio ancora» perché «lo faranno sentire troppo nero per i bianchi e troppo bianco per i neri». Da qui l’amara conclusione: «Vale la pena, dunque, far nascere un bambino e condannarlo all’infelicità?», aveva detto nell’intervista a Vanity Fair. Parole, idee, riflessioni che l’hanno resa divisiva per chi, come l’europarlamentare Roberto Vannacci pur riconoscendone il talento, sottolineava come «i suoi tratti somatici tipici del centro Africa non rappresentano la stragrande maggioranza degli italiani, che invece sono di pelle bianca». E puntuale come uno dei suoi tanti attacchi da seconda linea, era arrivata la risposta: «Amo l’Italia e vesto con orgoglio la maglia azzurra. Ho un grande senso di responsabilità verso questo Paese».

Zaia: «Brava a nome di tutti i veri sportivi»

È altresì evidente ai più che Paola Egonu oggi non sia un personaggio accomodante, ma è comunque evidente che si sia guadagnata nei palazzetti di tutto il mondo i riconoscimenti che oggi le arrivano. Di tutto il mondo e del Veneto in particolare: «C’è tanto di veneto e di coneglianese nel meritato titolo di miglior giocatrice del mondo assegnato a Paola Egonu dalla Fivb – sono le parole del presidente della Regione Luca Zaia – Che fosse fortissima lo sapevamo fin dai tempi d’oro dell’Imoco Conegliano, dove ha costruito una parte rilevante della sua carriera, ma credo che l’apice lo abbia raggiunto vincendo con la Nazionale di Velasco le Olimpiadi di Parigi. Brava Paola, a nome di tutti i veri sportivi veneti».

E anche su questo premio, meramente sportivo, ci saranno critiche, riconoscimenti e frecciatine, perché anche questo è il mondo che gira attorno a una celebrità del calibro di Paola Egonu. Basti pensare alla sua fluidità, rimarcata con fierezza e maturità, in un Paese dove temi tanto delicati si faticano ad affrontare. Ma sicuramente oggi Paola Egonu è la giocatrice di pallavolo più forte del mondo dopo un percorso fatto di fatica, cadute, rinascite e successi: l’immagine di una donna che ha saputo vivere con determinazione e resilienza, e guarda al futuro proprio partendo dalle linee del campo da volley: «Qualcuno vedrà solo un rettangolo diviso da una rete. Per me, invece, sono le linee che ho tracciato con determinazione e che mi guidano anche al di fuori dal campo, nell’arena della vita».

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3 gennaio 2025 ( modifica il 3 gennaio 2025 | 07:11)

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