Multe per alcol alla guida col nuovo CdS: facciamo chiarezza

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L’Italia si risveglia in un nuovo anno. I festeggiamenti per brindare al 2025, però, sembrano essere stati in tono minore, come si evince dalle molteplici dichiarazioni che sono state rilasciate su varie ed eminenti testate nazionali. Produttori di vino, ristoratori e affini si lamentano di un minor consumo di bottiglie di nettare di vite rosso o bianco, fermo o con le bollicine, rimaste tappate e invendute sugli scaffali poiché gli automobilisti italiani sono spaventati dal nuovo Codice della Strada. Eppure, i limiti per il consumo di alcol sono gli stessi di prima. Allora perché in tanti hanno così paura? Le sanzioni, è vero, si sono inasprite ma il tasso alcolemico consentito per mettersi alla guida di un veicolo non è cambiato.

  1. Multe per alcol alla guida: la nota del MIT
  2. Codice della strada: quando si parla di guida in stato di ebbrezza
  3. Le modifiche all’articolo 186 del Codice della Strada
  4. Multe per alcol alla guida: cosa è cambiato

MULTE PER ALCOL ALLA GUIDA: LA NOTA DEL MIT

La questione non è sfuggita neppure al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che in una nota ha cercato di fare chiarezza sulla situazione, e su un allarmismo oltre modo ingiustificato. Nel testo, diffuso a fine 2024, si legge: “Il nuovo Codice della Strada non modifica i limiti di alcol consentiti, ma introduce misure più rigide contro l’uso improprio del cellulare e il consumo di droghe alla guida. Tuttavia, una campagna mediatica distorta sembra ignorare l’impatto degli smartphone sugli incidenti, dando spazio a polemiche infondate come quella sul calo delle ordinazioni di risotto allo champagne, riportata persino da importanti quotidiani. Questa disinformazione rischia di confondere i cittadini e penalizzare settori cruciali come l’enogastronomia. Per questo, il MIT sta valutando azioni legali per procurato allarme”.

CODICE DELLA STRADA: QUANDO SI PARLA DI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA

Il Codice della Strada, all’articolo 186, ci indica la fattispecie della guida in stato di ebbrezza. Chiunque venga colto in questo stato è punito, ove il fatto non costituisca più grave reato:

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  • con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 543 a € 2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi;
  • con l’ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno;
  • con l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni.

Sono poi previste numerose aggravanti che possono fare aumentare queste sanzioni.

LE MODIFICHE ALL’ARTICOLO 186 DEL CODICE DELLA STRADA

Il nuovo CdS ha parzialmente modificato l’art. 186 prevedendo l’apposizione dei codici unionali 68 e 69 sulla patente di guida dei conducenti condannati per guida in stato di ebbrezza (il reato scatta con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l). Nel dettaglio:

  • Codice 68: “Niente alcol”: indica che il conducente non può assumere alcolici prima di mettersi alla guida;
  • Codice 69, guida limitata ai “veicoli dotati di un dispositivo di tipo alcolock conformemente alla norma EN 50436“: indica che il conducente può guidare solo veicoli dotati di alcolock.

L’apposizione di questi codici avviene dopo la sentenza di condanna definitiva, al momento della restituzione della patente al titolare, al termine del periodo di sospensione. La durata minima dell’obbligo di alcolock è di due anni, ma può essere prolungata dalla Commissione Medica Locale in caso di necessità. In ogni caso questo dispositivo, per entrare in vigore, avrà bisogno di un decreto attuativo che ancora non c’è.

L’articolo 186-bis, invece, tratta anche i conducenti di età inferiore a ventuno anni e nei primi tre anni dal conseguimento della patente di guida di categoria B, i quali – come prima della riforma del CdS – non potranno assumere alcun tipo di alcolico prima di mettersi al volante (per approfondire).

MULTE PER ALCOL ALLA GUIDA: COSA È CAMBIATO

Dopo quanto detto, andiamo a riassumere cosa veramente è cambiato rispetto alla precedente versione del Codice della Strada:

  • Zero alcol al volante (codice unionale 68): multa di 158 euro per chi viola il divieto di circolare con zero alcol (codice 68 sulla patente). Multa di 316 euro, invece per chi, pur avendo l’obbligo di utilizzo dell’alcolock (codice 69 sulla patente), circola su un veicolo che ne è privo. Oppure se il dispositivo risulta alterato, manomesso o non è funzionante.
  • Guida in stato di ebbrezza: le sanzioni e le ammende per la guida in stato di ebbrezza (cioè, con tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l) aumentano di un terzo se il conducente precedentemente condannato per il reato di guida in stato di ebbrezza, ossia con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l, ha sulla patente i codici 68 (‘Niente alcol’) o 69 (‘limitazione dell’uso’ a veicoli dotati di alcolock).





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