A partire dal 2 gennaio, Rai Tre inaugura la trasmissione di “INVICTUS”, la docuserie che racconta la storia del rugby, dell’hockey e della pallavolo in Valle d’Aosta, un viaggio emozionante attraverso gli anni, le vittorie, le sfide e le storie di vita che hanno segnato il cammino di queste discipline nella regione.
La docuserie, composta da cinque episodi da circa 27 minuti ciascuno, sarà trasmessa dal giovedì alle 20, dando spazio a un mondo spesso lontano dai riflettori, ma ricco di passione, sacrificio e successi che hanno avuto un impatto profondo tanto sul piano sportivo quanto sociale.
Il progetto, scritto da Davide Bongiovanni e Denis Falconieri, diretto da Bongiovanni e prodotto da Arsenale Creative Room Production, si immerge nelle radici di questi sport, che hanno trovato terreno fertile in una Valle d’Aosta che, pur con le sue dimensioni contenute, ha saputo coltivare una tradizione sportiva di tutto rispetto. La docuserie esplora la storia di squadre che sono nate e cresciute a partire dal Secondo Dopoguerra, raggiungendo traguardi importanti e trovando spazio tra le serie nazionali.
Ma non sono solo i successi agonistici a essere celebrati: il focus è sulle persone, sugli atleti, sui tecnici, sui dirigenti e su chi ha creduto in questi sport, dedicando loro tempo, risorse e cuore, creando legami che hanno rafforzato il tessuto sociale della regione.
“INVICTUS” non è solo un racconto di sport, ma anche di vita. Ogni episodio intreccia vicende di chi ha vissuto sulla propria pelle l’evoluzione di questi sport, mettendo in luce non solo le difficoltà, ma anche le conquiste, il senso di comunità e l’importanza di valori come la socialità, l’educazione e il rispetto. Un racconto che non esita a esplorare anche le fasi più critiche, quelle in cui la sopravvivenza stessa delle società sportive è stata messa a dura prova. Il racconto si articola attorno a personaggi che, da ex atleti, sono diventati allenatori, dirigenti, o semplici appassionati che non hanno mai smesso di sostenere con forza le loro squadre.
La docuserie fa emergere storie di rivalità che si sono trasformate in amicizie, storie di sacrificio e di resilienza. Il formato, che alterna testimonianze, archivi storici e narrazioni emozionali, restituisce la vivacità di un ambiente che ha affrontato momenti di grande esaltazione e fasi difficili, ma che ha continuato a credere nei propri sogni, spinto da una forza che va oltre il campo da gioco. Il racconto di “INVICTUS” si fa più ampio e coinvolgente quando rivela anche l’importanza sociale che questi sport hanno avuto nella Valle d’Aosta, soprattutto in un periodo storico segnato da una forte migrazione, dove lo sport è stato un fattore di integrazione e crescita.
Al centro del progetto, anche la figura di Alessandro Valenti, voce narrante di questa storia, che accompagna lo spettatore lungo il filo del tempo, rievocando i momenti più significativi e le difficoltà che hanno segnato la vita delle squadre, dei dirigenti e dei tifosi. Ogni episodio si sviluppa in un arco temporale che parte dalle origini di questi sport per arrivare ai giorni nostri, mettendo in luce anche il valore di una continuità che non è solo quella dei risultati sportivi, ma quella di un impegno costante e di una passione che ha attraversato generazioni.
La produzione, che ha visto un grande coinvolgimento delle persone che hanno vissuto in prima persona la storia di queste discipline, ha potuto contare su un ricco materiale fotografico e video, grazie al supporto fondamentale degli ex atleti, dei dirigenti e dei sostenitori che hanno reso possibile la ricostruzione di questa narrazione. Le loro testimonianze sono il cuore pulsante di un progetto che non vuole solo raccontare lo sport, ma anche celebrare il coraggio, la determinazione e l’amore per qualcosa che va oltre il semplice gioco.
“INVICTUS” è una riflessione sulla capacità di resistere, di superare le difficoltà e di trasformare ogni fallimento in un passo verso il successo. È un omaggio a tutti coloro che hanno fatto grande il rugby, l’hockey e la pallavolo in Valle d’Aosta, e a chi, ogni giorno, continua a credere in questi sport come fattori di crescita, educazione e comunità. Il viaggio che la docuserie ci propone è quello di una storia di resilienza che, partendo dalle piccole realtà locali, ha saputo farsi grande e conquistare il cuore di intere generazioni.
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