Elettrificazione dei porti sardi: via al primo cantiere


Cold ironing in Sardegna

Via all’elettrificazione di sei porti della Sardegna. In questi giorni è stato avviato il primo cantiere per convertire in elettrico le banchine dedicate ai traghetti di Portovesme. Rispetto a simili iniziative – il Pnrr ha finanziato con 700 milioni l’elettrificazione di 40 porti italiani – emerge il collegamento a emissioni zero con l’isola di San Pietro. 

La banchina di Portovesme interessata dall’elettrificazione

Elettrificazione in sei porti della Sardegna grazie a 51 milioni di risorse europee del Pnrr

Con i fondi del Pnrr destinati alla Sardegna, parliamo di 51 milioni – si darà avvio ai cantieri per la realizzazione degli impianti di on-shore power supply (cold-ironing) per l’alimentazione elettrica delle navi i sosta. Sono interessati, oltre Portovesme dove si è avviato il cantiere, gli scali di Cagliari, Olbia – Isola Bianca, Golfo Aranci, Santa Teresa, Porto Torres. Tutti gestiti dall’AdSP -Mare di Sardegna.

Il primo intervento, andrà avanti per buona parte del 2025, riguarda l’elettrificazione della banchina traghetti che ospiterà le navi che collegano Portovesme con il porto di Carloforte. Siamo nell’isola di San Pietro.

Dal punto di vista tecnico il progetto prevede «l’installazione di un impianto per la fornitura di corrente per una potenza massima di 400 chilowatt». Si somma ad «un sistema multitensione che garantirà una ampia compatibilità con le differenti configurazioni dei generatori di bordo delle unità navali».

Non è un dettaglio secondario visto che non tutte le navi sono state adattate al servizio, è stato anche un flop il bando dedicato agli armatori. Eppure dal 2030 l’alimentazione da terra è obbligatoria per portacontainer e navi passeggeri.

All’opera di Portovesme sono destinati 2 milioni e 150 mila euro gestiti dai vincitori del bando: NIDEC ASI Spa e CEISIS Spa Sistemi Impiantistici Integrati. Il raggruppamento di imprese della procedura da 51 milioni e 761 mila euro.

Cold ironig in Norvegia con l’alimentazione da terra delle batterie

Con elettrificazione meno emissioni locali e via al collegamento con traghetti elettrici

Non è una novità il cold ironing, ne abbiamo scritto più volte e in prima fila ci sono le compagnie che vendono le crociere (leggi) più veloci degli stessi enti pubblici, che permette la riduzione delle emissioni locali inquinanti.

Più ardua la navigazione elettrica in mare, altro discorso quella nelle acque interne come abbiamo documentato al lago di Iseo, con pochi esempi nel mondo. La tratta tra Portovesme e il porto di Carloforte, approdo per l’isola di San Pietro, è abbastanza corta: solo 40 minuti di navigazione.

Una distanza che permette il collegamento a zero emissioni. L’idea si legge nel comunicato stampa della AdSP dove si sottolinea: «La creazione di un sistema di collegamento marittimo con l’Isola di San Pietro ad emissioni zero».

Il progetto complessivo per la Sardegna prevede la spesa di altri  40 milioni  «per la realizzazione delle connessioni con le cabine di alta tensione del servizio elettrico nazionale».

Una volta conclusi i cantieri, l’AdSP procederà con un bando per l’individuazione dell’operatore che curerà la gestione, la manutenzione dell’impianto di banchina e la fornitura dell’energia elettrica alle navi.

Ricordiamo l’obiettivo: «Rispetto delle normative europee per l’abbattimento delle emissioni inquinanti e del rumore». Grazie all’alimentazione da terra, infatti, si spengono i motori inquinanti e rumorosi.

«La chiusura del 2024 apre ufficialmente la fase operativa della rivoluzione green degli scali di sistema – spiega Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – . Oggi partiamo da Portovesme con il primo dei sette cantieri che, nel 2025, interesseranno gradualmente gli altri scali commerciali indicati nel progetto».

Vicino al porto di Portovesme centrale elettrica alimentata a carbone e parco eolico

Quale energia per le navi green? Servono investimenti sulle rinnovabili (osteggiate nell’isola)

Abbattere le emissioni locali inquinanti è sicuramente un ottimo e lodevole obiettivo, in particolare sul fronte sanitario. L’elettrificazione dei porti inoltre è la conferma per la Sardegna della sempre maggiore necessità di energia pulita.

a i comitati che ostacolano, anche con fiumi di fake news, la creazione di impianti di rinnovabili in Sardegna perché non necessari al fabbisogno energetico, sono riusciti a raccogliere oltre 200mila firme. Al contrario con l’elettrificazione obbligatoria  serve sempre più energia pulita.  In Sardegna però sono ancora attive le centrali a carbone.

Portovesme dista pochi chilometri sia dalla centrale elettrica Grazia Deledda di Portoscuso alimentata a carbone sia all’impianto eolico di Enel Green Power.  Uno dei più grandi d’Italia della società e composto da 39 aerogeneratori, per una capacità di quasi 90 MW. Oltre gli impianti ci sono 700 milioni stanziati dalla Regione per l’avvio delle comunità energetiche.

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