Viabilità, caccia, piccoli comuni, Bucci a confronto con i sindaci. E sul porto: “Marketing ligure unitario, no Authority unica”

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“Mi hanno chiesto tantissime cose com’è normale e giusto che sia. Mi hanno chiesto attenzione alle istanze dei comuni e dei piccoli borghi, cosa che in parte già sapevamo essere importanti. E’ essenziale rimanere in contatto con tutti e da questo punto di vista l’esperienza ci aiuta perché abbiamo già trovato traguardi nel passato”. Reduce da una full immersion nello Spezzino, il presidente di Regione Liguria Marco Bucci tocca con mano la variegata realtà levantina, prima con il sopralluogo sulla Via dell’Amore che ha occupato buona parte della mattinata, poi incontrando i primi cittadini nel salone della Provincia della Spezia, accompagnato dal presidente Pierluigi Peracchini, dall’assessore regionale Giacomo Giampedrone e dal consigliere Gianmarco Medusei. Nella conferenza stampa di fine giornata si è inevitabilmente parlato molto di sanità territoriale e di ospedale ma anche il porto e l’economia sono stati tra i principali temi toccati. Il nuovo numero uno di Piazza de Ferrari frena sulla paventata opportunità di fondere le realtà della Spezia e Marina di Carrara in una Authority unica capeggiata da Genova ma non crede necessariamente che una buona leadership debba essere a chilometro zero: “C’è una crescita della blue economy, che è tante cose assieme. Non solo container o rinfuse, non solo crociere, non solo diporto. C’è una filiera importantissima qui alla Spezia, noi siamo confidenti nella crescita. Una crescita nel mondo. Vogliamo proporci come una realtà che unisca i porti di liguria che non vuol dire un’amministrazione unica. Proporsi insomma come un marketing territoriale unito”. Su un nuovo presidente Adsp che sia espressione di presidio locale, Bucci, con nettezza, chiarisce il suo pensiero: “Ci sono molti leader nel mondo. Credo che la prima caratteristica per una presidenza autorevole sia la leadership e dopo questo aspetto viene la capacità manageriale, infine la conoscenza del business. Un grande leader può fare il manager e può essere un buon presidente del porto e sarebbe un errore pensare che una persona giusta venga necessariamente da vicino casa propria”.

Prima del confronto con la stampa, quello con i sindaci nel salone del consiglio provinciale, con buon afflusso di amministratori. Da Banti a Cecchinelli, da Bertoni a Traversone passando per Galazzo, Federica Pecunia, Canata: tanta la carne al fuoco. Bucci, a domanda, si prende un impegno per la fibra nei luoghi sprovvisti “perché quell’aspetto lo conosco ed è stato gestito male a livello nazionale dando priorità al profitto”. Sulla sicurezza idraulica del fiume Magra è il sindaco Galazzo a chiedere un impegno di Regione Liguria: “Avere case dentro l’alveo mi pare allucinante e una questione da risolvere in un modo o nell’altro. Ci sarà la giusta attenzione per mettere a posto le cose e se in passato sono mancati, ristabiliremo contatti che non ci sono”. Pecunia, in rappresentanza del Comune di Calice al Cornoviglio, pone la questione relativa al divieto assoluto di caccia al cinghiale in Val di Vara. Un tema che non è solo d’interesse per i cacciatori, secondo la sindaca: “Da noi la caccia non è solo uno sport ma anche un’opportunità di manutenzione del territorio per agricoltori e allevatori. A maggior ragione vista la presenza sempre più significativa di lupi visto che i cinghiali sono scesi sempre più in basso”. Altro tema aperto da Egidio Banti, sindaco di Maissana, e condiviso dalla stessa Pecunia quello di istituire un ufficio regionale dedicato ai piccoli comuni. Bucci concorde su entrambe le proposte: “Abbiamo semplificato i bandi. Non ho mai cacciato un cinghiale in vita mia ma vista la situazione in tutta la Liguria, a Genova li abbiamo in città, non possiamo non cacciarli”. Sul biodigestore parla di scelta di altri per la quale “faremo attenzione”, sulla bretella Ceparana-Santo Stefano il monito della sindaca Sisti riguarda soprattutto la viabilità alternativa che dovrà essere garantita durante gli anni di cantiere. Di fatto il tortuoso argomento della viabilità è toccato un po’ da tutti i sindaci della provincia che si scontra soprattutto con la mancanza di un congruo budget per soddisfare le richieste di tutti. Cinquecentocinquanta chilometri di strade, migliaia di curve, salite e discese, gallerie: “La provincia, ente di secondo livello, per noi è come un comune perché non ha in mano quella capacità di spesa e quel personale per fare troppo – spiega l’assessore Giampedrone -. Da due anni a questa parte, per questo, finanziamo mezzi per la manutenzione stradale. Siamo intervenuti anche per i mezzi della protezione civile. C’è poi un tema che riguarda Anas alla quale sono stati trasferiti chilometri di strada e certamente così si può fare la differenza. Vedi i 30 milioni di euro che Anas garantisce per la galleria di Velva che la Provincia obiettivamente non avrebbe mai potuto permettersi”.

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