Messina, un anno di inchieste. Dalla lotta alla mafia alla corruzione

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Dal clamoroso sequestro delle sale operatorie al Papardo alle inchieste sulla corruzione, passando per la lotta alla mafia e il caso del detenuto morto a Catanzaro

Messina – Sono gli ultimi mesi del 2024 a registrare l’apertura delle inchieste più eclatanti dell’anno. Inchieste che riguardano entrambe la sanità. A Messina il 23 novembre la Procura sequestra le sale operatorie della divisione di Cardiochirurgia dell’ospedale Papardo, nell’ambito di una inchiesta su una serie di morti sospette, avvenute dopo un intervento dei pazienti nel reparto, tra agosto e ottobre. Sei gli avvisi di garanzia, tra i vertici ospedalieri e i responsabili di reparto, mentre la Procura approfondisce il legame tra le morti e i risultati delle prime analisi nelle due sale, che rivelano la presenza di batteri alcuni dei quali in livelli sopra soglia, tanto da indurre la magistratura a sospendere l’operatività del reparto, Operatività ancora congelata, oltre un mese dopo.

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Nelle stesse settimane una segnalazione solleva il caso della presenza di farmaci scaduti all’ospedale di Milazzo. Dopo una ispezione della Regione, seguita a una interrogazione del deputato Matteo Sciotto, sono i carabinieri e la Procura di Barcellona ad occuparsi della vicenda. La discovery della Procura è ancora in corso.

Politica e sanità all’Asp, clamorosi sviluppi nel 2025?

I fari della Procura di Messina sono ancora accesi, in ambito sanitario, anche su un’altra importate vicenda. Ovvero l’inchiesta, cominciata nel 2023 ma entrata nel vivo quest’anno, sulle nomine all’Asp Messina e l’incarico all’ex direttore sanitario Bernardino Alagna. Tra gli indagati ci sono anche l’onorevole nazionale di Forza Italia Tommaso Calderone e l’ex assessore regionale Ruggero Razza. La Procura deve ancora decidere se e per chi chiedere eventuale vaglio preliminare o archiviare, ed è probabile che il 2025 registri importanti risvolti.

Le ombre sul centro Nemo sud

Un’altra eclatante inchiesta sulla sanità, che parte da Messina ma scuote tutto l’ambiente, sia a livello siciliano che lombardo, è quella che riguarda i rapporti tra il Policlinico di Messina e il centro riabilitativo Nemo Sud. Tra gli indagati, dirigenti regionali, l’assessora regionale Giovanna Volo, i vertici della fondazione che gestiva il centro e il noto professore messinese Giuseppe Vita, sospeso. Dopo il clamore delle sospensioni a maggio, a seguito delle indagini dei Carabinieri, nell’ottobre 2024 la magistratura revoca tutti i sequestri. Nel 2025 l’inchiesta arriverà al capolinea.

Lotta alla mafia in provincia

Nel 2024 non si è fermata l’offensiva alla mafia della Direzione distrettuale antimafia di Messina, che il 10 gennaio con i carabinieri fa scattare l’operazione Inganno, con l’arresto di boss e reggenti del clan di Barcellona. L’indagine fa luce su vecchi delitti rimasti in parte irrisolti per decenni e la sentenza di primo grado è vicina, arriverà nel gennaio 2025. Ne frattempo ha fatto riscontrare la clamorosa dissociazione da Cosa Nostra di un elemento di spicco, Sam Di Salvo, e altri due nomi strettamente legati a lui. Avrà sviluppi anche l’apertura di Di Salvo alla collaborazione con la giustizia? Al momento non sembra una prospettiva probabile, malgrado le avvisaglie. Ma la Procura di Messina ha ancora molte carte da giocare.

Il 6 febbraio scatta invece l’operazione Nebrodi 2, 6 arresti a Tortorici per traffico di titoli tossici Agea, commercializzati all’ombra del clan. L’udienza preliminare per una sessantina di indagati è ancora aperta, si chiuderà a metà gennaio e sul tavolo c’è l’ipotesi della Dda che insiste sulle nuove famiglie dei Nebrodi.

I colletti bianchi

Il 1 marzo del 2024 diventa definitiva la condanna a 6 anni per Rosario Pio Cattafi, l’avvocato d’affari di Barcellona che secondo la Procura di Messina era in rapporti organicamente con clan del Longano. Dopo aver scontato la condanna, Cattafi torna libero a fine novembre ma la Procura di Messina chiede ed ottiene per lui la sorveglianza speciale perché ritenuto ancora “socialmente pericoloso”.

Per la magistratura, Cattafi è un tipico “colletto bianco” della criminalità, in grado di dialogare con amministrazioni e pezzi dello Stato. La stessa accusa è mossa al gioiosano Francesco Scirocco, arrestato dalla Dia di Milano il 18 luglio insieme al noto ristoratore di Brolo Giovanni Bontempo per presunte turbative negli appalti della Milano Cortina.

Signor giudice, voglio cambiare cognome

Al confronto coi giudici, Bontempo si professa innocente, respinge l’accusa di legami con la criminalità e spiega di essere stato vittima di pregiudizi legati a suoi trascorsi giudiziari, finiti nel nulla. “Voglio cambiare cognome”, spiega, ricostruendo le sue traversìe e raccontando di averci provato davvero, con tanto di istanze a tutti gli organi preposti.

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Il 12 febbraio la Dia di Messina sequestra 12 milioni di euro al commercialista di Mistretta Michele Nigrelli, da decenni nel mirino della magistratura per truffa e riciclaggio. Sequestro confermato dal Tribunale nel settembre scorso. Ad occuparsi degli affari del professionista sono anche i Carabinieri.

Corruzione, mala gestio pubblica, superbonus e altre vicende

Anche l’Università di Messina finisce nel mirino della Procura, che stacca un avviso di garanzia nel 2023 all’allora rettore Salvatore Cuzzocrea, poi dimessosi, per la nomina del direttore generale Bonanno e alcuni affidamenti di lavori. L’inchiesta è approdata al vaglio preliminare che si aprirà concretamente nei primi mesi del 2025. E’ ancora in corso, invece, l‘indagine sui rimborsi.

Il 14 marzo è un altro esponente dell’estabilishment cittadino: l’ingegnere Maurizio Croce, consigliere comunale di Messina già candidato a sindaco, commissario regionale al Dissesto, che lascia la poltrona a Palazzo Zanca dopo gli arresti domiciliari, dopo settimane di braccio di ferro in consiglio, con la minoranza a invocarne le dimissioni invano. Indagato per presunti favori negli appalti della struttura commissariale e illeciti finanziamenti alla sua campagna elettorale messinese, Croce chiude il processo in fretta, patteggiando 3 anni e mezzo a fine novembre scorso.

Il 10 maggio 2024 dopo una inchiesta della Polizia di Taormina viene sospeso un ex dirigente del Consorzio fognario Alcantara. L’ipotesi della Procura, che riguarda 13 indagati, è di corruzione nell’ambito di alcuni lavori affidati dal Consorzio e inquinamento.

Le truffe superbonus

La Procura analizza come sono stati adoperati i fondi pubblici stanziati a favore dei bonus edilizi, in particolare quelli legati al superbonus 110%. Così a marzo la Guardia di Finanza arresta il medico Antonio Barbera, ora sotto processo insieme al suo nucleo familiare per l’accusa di aver illecitamente gestito i progetti legati al superbonus di alcuni clienti per poi commercializzare e traferire sui propri conti correnti i crediti. Con l’arresto scatta il sequestro autorizzato fino a 37 milioni di euro: secondo l’Accusa il medico e i familiari sono già riusciti a monetizzare circa 2 milioni di euro, ancora non venuti fuori dalle ricerche.

Nel giugno 2024 a Barcellona le Fiamme Gialle sequestrano circa 1,7 milioni di euro a quattro persone e un istituto di credito un milione e mezzo di euro per presunte truffe coi bonus edilizi. A dicembre 1,6 milioni di euro, per gli stessi fatti e sempre a Barcellona, vengono sequestrati a una società di intermediazione finanziaria.

Gli altri casi eclatanti del 2024

Tra i casi eclatanti ne 2024 sono poi da annoverare la tragica esplosione avvenuta il 4 luglio nella fabbrica di fuochi d’artificio della ditta Arigò a Bordonaro, che costa la vittima al titolare Giovanni Arigò. L’amministrazione comunale gli dedica l’edizione 2024 della Vara, di cui Arigò era tra i principali fornitori di “botti”.

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Infine l’arresto del sacerdote rogazionista di 49 anni, accusato di aver abusato di una migrante ospite dalla casa d’accoglienza Cristo Re di Messina nel 2022, che ora attende il processo.

Si muove tra Messina e Catanzaro, infine, l’inchiesta sulla morte di Ivan Lauria.

La madre si è appellata alla giustizia per avere chiarezza sulla fine di suo figlio, bollata come suicidio.



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