Frosinone, orizzonte elezioni, se la sola via è quella civica e percorribile da tutti – AlessioPorcu.it

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La politica non si fa con i sentimenti, figuriamoci con i risentimenti. In questo quadro così frammentato una sola strada appare risolutiva in chiave 2027. E cioè: rompere gli schemi ed imitare Veroli e Ferentino

Tregua. Per il panettone e per digerirlo. Poi però si farà il punto politico ed amministrativo. Riccardo Mastrangeli lo ha detto oggi ai suoi assessori durante la riunione della Giunta, l’ultima prima della fine dell’anno. Dopo l’Epifania ci sarà un’ulteriore incontro e lì si valuterà se è rientrata la situazione emersa nel corso dell’ultimo Consiglio comunale: quando il presidente d’Aula Max Tagliaferri si è astenuto su quasi tutti i punti, scoprendo un fianco del quale l’opposizione non ha voluto approfittare. Perché avrebbe avuto i numeri per mettere in imbarazzo l’amministrazione. (Leggi qui: La maggioranza tiene ma Max ora è un problema. E fuori…. E leggi anche Mastrangeli mangia il panettone ma Max Tagliaferri è un caso spinoso).

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Natale in famiglia anche per l’opposizione. I rumors di questi giorni escludono incontri per programmare il 2025. Ci sono stati tanti messaggi tra il capogruppo Pd Angelo Pizzutelli e gli altri esponenti delle minoranze: ma solo per scambiarsi gli auguri.

Perdite e guadagni

(Foto © Massimo Scaccia)

Che la situazione politica a Frosinone sia estremamente complicata è certificato dai fatti. I problemi di unità sono assolutamente trasversali, riguardano la maggioranza e le minoranze. Dal giugno 2022 quando è diventato sindaco, Riccardo Mastrangeli ha perso lungo il cammino ben 8 Consiglieri della sua maggioranza. Di contro, ne ha guadagnati 3, che invece si erano candidati nel centro sinistra. (Leggi qui Frullatore Frosinone: destra e sinistra si mischiano. E poi Frosinone, il significato politico importante del voto di ieri in Consiglio).

Non va certamente meglio all’opposizione. In 30 mesi non è riuscita mai a mettere in campo un qualcosa che almeno somigli ad una azione d’Aula unitaria con tutte le forze di minoranza. Tale da mettere in difficoltà il sindaco ed i suoi. 

Infatti, pur con le tante fibrillazioni interne affrontate in questi due anni e mezzo di mandato, Mastrangeli non è andato mai sotto con i numeri. Ancora più indicativo il fatto che pur essendo raddoppiato il numero degli oppositori non c’è mai stata una saldatura tra gli 8 dell’opposizione ufficiale e gli altri 8 consiglieri in opposizione ufficiosa (cioè che hanno dichiarato di passare all’appoggio esterno). 

Ogni schema è saltato

Foto: Marco Carli © Imagoeconomica

A Frosinone sono saltati tutti gli schemi tradizionali:  centrodestra versus centrosinistra. Come sono saltate le più comuni regole della politica. Sia per il fallimento di alcuni “piani” che per il crollo verticale di taluni rapporti di natura personale. La politica non si fa con i sentimenti, figuriamoci con i risentimenti

In questo quadro così frammentato, difficile, confuso e di non agevole lettura politica, diventa ancor più complicato pensare alle prossime elezioni Comunali. Quelle del 2027Quasi impossibile ipotizzare una competizione come quella del 2022 con un candidato unitario del centrodestra contro quello del centrosinistra, solo in parte unitario. Con tanto di simboli ufficiali dei Partiti e certamente tutti riconoscibili ed etichettabili dagli elettori.

Per come si stanno mettendo le cose a Frosinone è molto più semplice pensare nel 2027 a due o anche più schieramenti, con la veste civica, senza simboli, che si contendono il Comune. Con dentro anime e sensibilità di sinistra, di centro e di destra. Non un minestrone ovviamente e nemmeno cartelli elettorali creati solo per vincere le elezioni. Su questo aspetto è utile guardare alle recenti esperienze di Ferentino e di Veroli. E bene farebbero anche i leader nazionali per ricavarne indicazioni. Perché?

Il format del 2022 che non c’è più

Piergianni Fiorletta

Sia a Veroli che a Ferentino stanno governando coalizioni che vedono insieme centrosinistra e centrodestra. In entrambi i casi, al momento del voto l’elettore è stato tutt’altro che disorientato. Anzi: sia Piergianni Fiorletta che Germano Caperna hanno vinto al primo turno. E nemmeno regge la perplessità secondo la quale più l’alleanza è eterogenea e più è litigiosa: ad oggi non si registrano screzi fuori dall’ordinario. Anzi: a Ferentino sia la Lega che FdI hanno detto che arriveranno fino alla fine della consiliatura guidata da un sindaco che è stato tra i fondatori del Pd.

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Frosinone ha più di un soggetto con la potenzialità di attrarre i voti in maniera trasversale. Che è l’elemento indispensabile per vincere nel capoluogo: Nicola Ottaviani venne eletto perché prendeva voti nel centrosinistra anche se era di destra. Domenico Marzi venne eletto perché prendeva voti nel centrodestra nonostante fosse di sinistra. Per paradosso, a Frosinone non sta reggendo invece uno schema basato sul centrodestra classico del 2022. 

Lo spiegone

Pasquale Cirillo (Foto © Massimo Scaccia)

La maggioranza ha da tempo un problema enorme con uno dei partiti tradizionali del centrodestra. Segnatamente con Forza Italia che ormai si è dichiarata ufficialmente in appoggio esterno a Mastrangeli. Ma, di fatto, si comporta e agisce come chi sta all’opposizione estrema. Fa richiesta di accesso agli atti, firma esposti al Prefetto.

Forza Italia rappresenta storicamente una delle 3 gambe del centrodestra. Ma a Frosinone sta dialogando da mesi con il Pd. Il capogruppo del Partito della Schlein Angelo Pizzutelli ed il commissario cittadino di Forza Italia il Consigliere Pasquale Cirillo non sono ormai una coppia politica di fatto ma hanno la stessa linea diretta che da sempre unisce i big dei due Partiti Claudio Fazzone (coordinatore regionale di Forza Italia) e Francesco De Angelis (presidente Pd del Lazio).

Ed è chiaro che stanno ragionando: non solo a come mettere in difficoltà Mastrangeli adesso ma anche in chiave 2027. Stanno pensando alle prossime elezioni. Supportati in questo dai rispettivi referenti, locali e regionali.

Orizzonti elettorali

Angelo Pizzutelli (Foto © Massimo Scaccia)

Il centrodestra quindi la prossima volta avrà seri problemi di candidatura unitaria a sindaco e di coalizione. Senza considerare le crescenti aspirazioni di Fratelli d’Italia ad esprimere una propria specifica rappresentanza a governare il Capoluogo

Discorso speculare di difficoltà nel concepire una coalizione si vedono chiaramente nel centrosinistra. Con un PD avvitato su stesso, con un tesseramento “politicamente agitato”, con le correnti interne che stanno rendendo impossibile, allo stato, la celebrazione del Congresso provinciale. 

Non si sa se quando e con quali regole verrà celebrato. Ed a proposito di regole: non è affatto scontato che il Pd abbia ancora il potere di dettarle ad ipotetici alleati nel prossimo futuro. Anche in termini di candidature a sindaco. E resta sempre da sciogliere il nodo ancora tutto aggrovigliato e mai sciolto con il PSI. 

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Coalizzarsi per superare l’impasse

Riccardo Mastrangeli

In questo quadro, coalizioni civiche trasversali contrapposte, senza simboli di Partito, potrebbero essere l’unica soluzione percorribile. A destra, a sinistra e al centro. Senza perdere pezzi lungo il cammino e prima ancora di cominciare a camminare.

Una criticità oggettiva di oggi,  potrebbe trasformarsi invece in una opportunità domani. Per tutti.

La famosa pittrice messicana Frida Kahlo, una volta disse: Io vedo orizzonti, dove gli altri disegnano ancora confini”.



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