«È stato l’anno dello Stretto»

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VILLA SAN GIOVANNI Le polemiche sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto animano da decenni il dibattito pubblico e politico a Villa San Giovanni, ma per la città reggina mai come l’anno appena trascorso l’avvio dell’opera è stato così vicino. Almeno secondo quanto veniva raccontato dai diretti protagonisti. L’argomento, infatti, ha tenuto banco anche in virtù della promessa – poi disattesa – del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, di aprire i cantieri entro il 2024.

LEGGI ANCHE: «Cantieri aperti nel 2024». Dalla promessa del Ponte sullo Stretto ai lavori slittati: tra polemiche e proteste

Ma nell’anno appena trascorso Villa San Giovanni è stata anche al centro di avvenimenti importanti. All’attenzione mondiale con il G7 del Commercio presieduto dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, all’impresa dello slackliner estone Jaan Roose, attraversare lo Stretto tra Calabria e Sicilia, oltre tre chilometri e mezzo, “galleggiando” nel cielo, camminando su una fettuccia larga meno di due centimetri.
«È stato lo Stretto il vero protagonista», spiega ai microfoni del Corriere della Calabria il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti. Il primo cittadino traccia un bilancio dell’anno appena trascorso tra polemiche e opportunità, con lo sguardo rivolto al futuro di una città che ha tanto da offrire: «La città viene prima di tutto».

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Ponte sullo Stretto: dai dubbi sul progetto alla paura espropri

Rispetto al progetto del Ponte sullo Stretto, ha spiegato Caminiti: «Il 2024 è stato l’anno dello studio rispetto al progetto definitivo e all’aggiornamento che è stato presentato lo scorso febbraio. È stato l’anno in cui abbiamo seguito tutto l’iter nelle due conferenze, sia quella alla Commissione Via Vas, sia quella al Mit. Abbiamo studiato gli elaborati. Stiamo parlando di un progetto che avrà sulla città effetti dal punto di vista urbanistico, sociale, economico e ambientale tali per cui bisognava accendere tutti i riflettori su questo progetto. È stato l’anno in cui abbiamo confermato la posizione inizialmente assunta: noi non abbiamo una posizione ideologica rispetto all’opera Ponte, perché sappiamo che la decisione rispetto all’opera spetta al governo nazionale. Ci siamo concentrati su questo progetto e sugli impatti sulla città di Villa San Giovanni».
Ma alla promessa fatta più volte dal leader della Lega Matteo salvini rispetto all’apertura dei cantieri nel 2024, Caminiti ha mostrato sempre un certo scetticismo. «Sì è vero – afferma – perché seguendo personalmente, insieme alla Presidente del Consiglio comunale e alla Giunta, l’iter procedurale delle commissioni, sapevo bene che non ci saremmo potuti arrivare. Perché i tempi tecnici per chiudere le due Commissioni non c’erano e sarebbero scaduti, e infatti così è stato». 

La protesta No Ponte del 18 maggio 2024 a Villa San Giovanni

Il ricorso al Tar

E adesso il Comune di Villa, insieme a quello di Reggio Calabria, ha presentato un ricorso al Tar: «Questo è perfettamente coerente con la posizione che abbiamo sempre chiesto al governo e ad interlocutori istituzionali, cioè trattare il progetto con un metodo tecnico scientifico ponderato e misurato, portando avanti tutti gli studi che danno certezza al territorio rispetto all’opera. Rispetto a quello che abbiamo chiesto alla commissione Via Vas viviamo un paradosso: ha riconosciuto tutte le richieste del comune di Villa San Giovanni e ha prescritto alla società proponente, alla Stretta di Messina, tutti gli studi che noi abbiamo chiesto. Per esempio lo studio matematico tridimensionale sulle faglie attive e capaci, oppure lo studio morfodinamico della costa, perché noi abbiamo il grosso problema di un’erosione con un ripascimento che sul lato calabrese non c’è. Ma anche il monitoraggio ambientale pre, durante e post. Tant’è che la commissione addirittura ha prescritto l’ottemperanza prima della presentazione del progetto esecutivo».

La paura espropri

Per Villa è stato poi un anno complesso in relazione alla paura dei cittadini se parliamo di espropri: «E’ stato un anno complicato – spiega Caminiti – perché abbiamo dovuto spiegare ai cittadini che senza una dichiarazione di pubblica utilità del Cipess nessuno sarebbe arrivato a prendere le loro case. È stato un anno complicato perché qui non c’è solo l’allarme delle 150 famiglie che saranno espropriate, i cui diritti devono essere tutelati prima di tutto, ma qui c’è l’allarme di 13mila abitanti che sanno che in un cantiere come quello del ponte il problema non è solo per chi è ma per chi avrà la casa vicino al cantiere, per chi abita sulle vie che saranno utilizzate come viabilità di cantiere. Qui c’è una città che sarà sconvolta e senza un progetto di cantierizzazione per tutelare il territorio noi dobbiamo continuare a dire quali sono i limiti di questo progetto. Ed è quello che stiamo facendo in ogni via anche con il ricorso al Tar».

Al centro dell’interesse mondiale con il G7 del Commercio

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Il G7 del Commercio a Villa San Giovanni

Ponte e non solo. Villa San Giovanni infatti nel 2024 è stato al centro dell’interesse mondiale. «Abbiamo avuto due grandi eventi a luglio: il G7 del Commercio e l’attraversamento del funambolo dello Stretto di Messina, che è partito dal pilone di Villa ed è arrivato al pilone di Punta Faro a Messina. Un’impresa che ha portato miliardi di visualizzazioni in tutto il mondo con un ritorno spaventoso per l’immagine della città in positivo ovviamente. Sono stati due eventi di luglio cui è seguita poi la sessantesima edizione della Traversata dello Stretto. Questo – spiega il primo cittadino – è stato davvero l’anno dello Stretto, ed è stata anche l’occasione per far conoscere i prodotti della città in un tavolo internazionale».

L’impresa dello slackliner estone Jaan Roose

Cosa spera per il futuro Villa San Giovanni? 

«Villa San Giovanni – afferma Caminiti – chiude questo 2024 con una certezza. Probabilmente perché è stato l’anno dei segni divisivi e il Ponte da cinquant’anni è il tema più divisivo della città. E invece chiudiamo questo 2024 con la consapevolezza che la città viene prima di tutto. Anche nelle scelte divisive la città oggi è comunità.
Cosa spera per il 2025? Spera che tutte le occasioni mancate si possano trasformare in opportunità compiute. Non penso solo al Ponte. Penso al porto a sud, alla riqualificazione del Waterfront, al Forte Beleno. Villa ha il grande sogno di riuscire finalmente a coniugare la vocazione trasportistica, perché è nodo commerciale per eccellenza del Mediterraneo, con la sua vocazione turistica, quella che ci rende unici per i fondali di Punta Pezzo, per la zona di protezione speciale Costa Viola, per la Via Marina dello Stretto, per Natura 2000. Riuscire davvero a realizzare una misurata vocazione trasportistica a sud della città con una città che non sia più la città del porto ma che sia la città con il suo porto, e poi al nord la vocazione turistica con il diportismo e con le splendide spiagge della Costa Viola».

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